DAGOREPORT – CHI È STATO A FAR TRAPELARE LA NOTIZIA DELLE DIMISSIONI DI ELISABETTA BELLONI? LE…
Mario Baudino per “la Stampa”
marina berlusconi ernesto mauri
Conti in ordine nonostante i lockdown totali e parziali, prospettive ottimistiche sui mesi futuri e soprattutto un cambio al vertice di cui da tempo si sussurrava e ora diventa ufficiale.
L' amministratore delegato del Gruppo Mondadori, Ernesto Mauri, alla guida dal 2013, passa la mano sulla soglia dei 75 anni. L' addio sarà effettivo dall' aprile prossimo. Al suo posto Antonio Porro, anch' egli con una lunga militanza a Segrate, amministratore di Mondadori libri e di Mondadori Educational e di altre società del gruppo, 55 anni, milanese, laureato alla Cattolica, manager con alla spalle anche esperienze in Telecom.
L' Ad uscente affida il suo passo d' addio al comunicato del gruppo editoriale, emesso in margine alla pubblicazione dei conti del terzo trimestre. Il consiglio d' amministrazione - si legge - «ha preso atto con rammarico della decisione»: motivata da parte di Mauri, dice ancora il comunicato, «spiegando al Consiglio di ritenere di aver portato a compimento un decisivo percorso di rilancio e riposizionamento strategico, caratterizzato da risanamento finanziario e solidi risultati economici, ponendo le basi da cui il management attuale - in totale continuità - potrà proiettare il Gruppo Mondadori in una nuova fase di sviluppo».
MARINA BERLUSCONI ERNESTO MAURI
Al là di un avvicendamento ovvio anche per motivi anagrafici, e del tono necessariamente ufficiale anzi un po' burocratico del linguaggio d' azienda, è pur vero che sotto la guida di Mauri il più grande gruppo italiano ha vissuto un periodo di cruciali trasformazioni, a partire dall' acquisizione in un primo tempo contestata e contrastata della Rizzoli, nel 2015, quando le prospettive del mercato parevano assai diverse, per arrivare in seguito a una dura politica di tagli, con le cosiddette «esternalizzazioni» di molti servizi, la vendita di alcuni gioielli della corona - già in quell' anno si cominciò con la palazzina di via Sicilia dove aveva storicamente sede la redazione romana -, per finire con la cessione di testate giornalistiche come Panorama, o dalla riduzione della partecipazione all' interno della società editrice del Giornale, restringendo l' area dei periodici a sigle storiche come l' immarcescibile TV Sorrisi e Canzoni.
Sono state scelte anche tormentate e in qualche caso discusse. Mauri le rivendica come decisive per un' azienda che ha chiuso il terzo trimestre di un anno davvero difficile con un risultato netto in forte crescita (+72% sullo stesso periodo del 2019) e un utile per i primi nove mesi di 18 milioni, per un fatturato di gruppo, sempre al 30 settembre, di 541,9 milioni, in calo dai 658 milioni dello stesso periodo dell' anno precedente, col debito in diminuzione.
Le cifre confermano la vitalità del «gigante» di Segrate, arroccato sul 25% del mercato italiano nel settore dei libri. E, tuttavia, qualche guerra intestina non sembra essere mancata, soprattutto negli ultimi tempi.
C' è per esempio tra gli osservatori più attenti chi invita a guardare alle fresche dimissioni di due manager di altissimo livello, il direttore finanziario Oddone Pozzi (in marzo) e del direttore dell' area trade Giorgio Cavagnino (in luglio, nell' ambito di una riorganizzazione più ampia), personalità che all' interno venivano considerate vicine all' amministratore delegato.
MARINA BERLUSCONI ERNESTO MAURI
I protagonisti lasciano parlare, com' è ovvio, i soli comunicati ufficiali, la riservatezza è un costume antico ed è anche d' obbligo. Mauri e il Cda sottolineano come le nuove decisioni vadano nel senso della continuità e le voci da Segrate fanno del resto osservare che i limiti d' età sono sempre stati rispettati, nella storia mondadoriana.
E se da qualche tempo le indiscrezioni di un cambio della guardia, per la verità, si facevano più insistenti, è vero che aprile sarà la scadenza naturale del mandato, perché è quella degli organi societari e anche il momento dell' approvazione del bilancio d' esercizio. Solo allora, come spiega l' azienda, la candidatura di Porro, «conforme alle risultanze del piano di successione adottato dal CdA, sarà sottoposta agli azionisti che presenteranno all' Assemblea le liste per la nomina del Consiglio».
ernesto mauriernesto mauri alfonso signorini
Al di là delle polemiche e delle divisioni più o meno sotterranee, Mauri se ne va conscio di aver portato a termine il lavoro a lui affidato nel 2013 da Marina Berlusconi, presidente del Gruppo, lasciando risultati economici e finanziari considerati buoni, anzi ottimi e, aggiunge, prospettive di rilancio.
Se il successore, scelto «in coerenza con il percorso di trasformazione strategica compiuto dall' azienda negli ultimi anni, che ha visto una progressiva focalizzazione sul core business Libri», sarà davvero un segno di continuità in questa direzione, come tutto fa credere, lo dirà il futuro: che nel mondo dell' editoria e non solo non sembra al momento facile per nessuno.
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