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Giulio De Santis per www.corriere.it
la tomba di andrea ghira a melilla
Cala il sipario sull’ultimo mistero del massacro del Circeo, che da adesso in poi dovrebbe essere consegnato per sempre agli archivi della storia. Il corpo sepolto nel cimitero comunale di Melilla, enclave spagnola in Marocco, è di Andrea Ghira. A confermarlo è la consulenza depositata ieri sui resti dellasalma riesumata lo scorso 15 gennaio 2016 dopo la decisione della procura di riaprire il caso per dare una risposta definitiva al giallo che si trascinava dal 2 settembre del ‘94, data della morte di Ghira per un’overdose.
l auto con il cadavere di rosaria lopez e donatella colasanti
I pariolini
La relazione dei medici legali nominati dall’accusa, i professori Giovanni Arcudi e Giuseppe Novelli, stabilisce con assoluta certezza che il materiale organico analizzato è dell’unico dei tre mostri del Circeo sottrattosi alla giustizia, già prima della sentenza all’ergastolo pronunciata in primo grado nel 1976. L’allora 22enne figlio di un imprenditore edile, campione olimpionico di pallanuoto, scappò al contrario dei suoi amici pariolini, Angelo Izzo e Gianni Guido, compagni della terribile notte del massacro del 29 settembre 1975.
l auto con il cadavere di rosaria lopez e donatella colasanti
Ghira riuscì a scappare in Spagna, dove si arruolò nella Legione Straniera e visse facendosi chiamare Massimo Testa De Andres. Un nome falso impresso sulla lapide dove è seppellito. La consulenza ribadisce l’esito degli esami del Dna effettuati nel 2005, conclusisi con la dichiarazione che le spoglie erano, con buona approssimazione, di Ghira. Una formula ambigua che ha lacerato i pensieri di Letizia Lopez, sorella della prima vittima del massacro, Rosaria.
La sopravvissuta a quella terribile nottata, Donatella Colasanti, morirà poi il 30 dicembre del 2005, dopo una lunga malattia, a 47 anni. Anche lei, prima di chiudere gli occhi, domandò a chi le era accanto di cercare la verità sulla scomparsa di Ghira. Parole che hanno spinto la Lopez, attraverso l’avvocato Stefani Chiriatti a presentare l’esposto con cui chiedeva la riapertura del caso sul presupposto che il massacratore del Circeo fosse ancora vivo.
Quella sera del settembre ‘75 Guido, Ghira e Izzo, ragazzi della Roma bene allora ventenni, conobbero la Lopez e la Colasanti, all’epoca adolescenti. Andarono a villa Moresca, di proprietà dei Ghira, con la scusa di una festa. Dopo sevizie durate 36 ore la Lopez morì mentre la Colasanti si salvò, fingendosi morta. Fu trovata agonizzante nel bagagliaio di una Fiat accanto al cadavere della Lopez.
donatella colasanti
delitto del circeo 6
delitto del circeo 5
delitto del circeo 1
donatella colasanti
cadavere-lopez-bagagliaio - strage circeo
Circeo Angelo Izzo
Angelo Izzo uno dei mostri del Circeo
giovanni guido
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