michela murgia

“NON SONO MORTA, NON TRATTATEMI COME UN MONUMENTO” - AL SALONE DEL LIBRO DI TORINO MICHELA MURGIA TORNA A PARLARE DELLA SUA MALATTIA: “QUANDO L’ONCOLOGO MI HA DATO LA NOTIZIA DEL TUMORE, SENZA MAI DEFINIRLO COME TALE, ERO SOTTO MORFINA. QUALSIASI COSA MI AVESSE DETTO SAREBBE STATA BELLA. IL MATRIMONIO? CI SPOSIAMO PERCHÉ LO STATO PREVEDE CHE SIA UN CONGIUNTO A PRENDERE LE DECISIONI PER ME QUANDO SARÀ IL MOMENTO. LA MIA PERÒ È UNA FAMIGLIA QUEER, DOVE NON CI SONO RUOLI PREDEFINITI…”

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Estratto dell'articolo di Francesca Angeleri per www.corriere.it

 

MICHELA MURGIA

«Non trattatemi come un monumento, sono ancora viva». Michela Murgia illumina la seconda mattina del Salone del Libro 2023, dove interviene per presentare il suo ultimo romanzo Tre ciotole (Mondadori). La illumina con la sua lucidità estrema, «quando l’oncologo mi ha dato la notizia del tumore, senza mai definirlo come tale, ero sotto morfina. Qualsiasi cosa mi avesse detto sarebbe stata bella (ironizza). […]». 

 

Parla di tante cose. Del suo matrimonio: «Sposo l’uomo che amo e che mi ama, ma ci amavamo anche prima. non abbiamo mai sentito la necessità di ufficializzare. Ci sposiamo perché lo Stato prevede che sia un congiunto a prendere le decisioni per me quando sarà il momento.

michela murgia famiglia queer

 

La mia però è una famiglia queer, dove non ci sono ruoli predefiniti, le responsabilità sono fluide. Sembra strano in Italia perché qui siamo molto indietro, ma in altri Stati la riflessione è iniziata da tempo». […]

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