DAGOREPORT - ED ORA, CHE È STATO “ASSOLTO PERCHÉ IL FATTO NON SUSSISTE”, CHE SUCCEDE? SALVINI…
1. ROM OCCUPANO ANCHE UNA CASA DELL’INPS, SONO I PARENTI DI QUELLI DELL’APPARTAMENTO DI ENNIO DI LALLA
I rom continuano ad occupare case e dopo le vicende di Ennio Di Lalla e Bruno ecco un’altra abitazione occupata abusivamente, sempre a Roma. Questa volta si tratta addirittura di un immobile di proprietà dell’Inps, occupato dai parenti della famiglia rom che prese possesso della casa di Ennio Di Lalla.
Il problema delle case occupate dai rom è tornato infatti a farsi prepotente dopo la storia di Ennio e quella di Bruno, entrambi costretti a non poter entrare nelle loro abitazioni. Il primo a Roma, il secondo a Palombara Sabina. Bruno addirittura multato per la discarica a cielo aperto che i rom hanno fatto nel suo terreno dopo avergli occupato casa. E dietro sembrerebbe esserci una vera e propria organizzazione che punte le case, segue le vittime e poi entra in azione.
I rom e la casa dell’Inps
Come riporta Il Giornale a poche decine di metri dall’appartamento di Ennio, infatti, ce n’è un altro che dall’estate scorsa è occupato proprio dalla zia di Nadia Sinanovic. Si tratta di un immobile di proprietà dell’Inps in via Calpurnio Fiamma 130. La donna, Lilana M., una 40enne rom, è tra quelle che hanno aiutato l’unica indagata per l’occupazione di casa Di Lalla ad andare via dopo l’intervento delle forze dell’ordine. Ha preso possesso dell’abitazione assieme a sua figlia a luglio, subito dopo che la legittima assegnataria l’aveva restituita all’Inps.
Rom e case occupate, la signora che chiederà scusa
Durante la puntata di ieri di Storie Italiane, condotta da Eleonora Daniele, si è parlato molto del caso. Durante uno dei servizi viene mandata in onda anche un’intervista a una donna che ha occupato abusivamente un appartamento che afferma: “I Carabinieri mi hanno dato un foglio per stare qui. Ho una ragazzina che è cresciuta senza un padre, che devo fare? Un giorno andrò a chiedere scusa”.
2. NAPOLI, VA DALLA FIGLIA PER PROBLEMI DI SALUTE: AL RITORNO TROVA CASA OCCUPATA
Va dalla figlia e quando torna a casa la trova occupata. Tutto è avvenuto a Napoli. Protagonista della sfortunata vicenda una professoressa novantenne in pensione. Questa storia sembra riecheggiare quella di Enrico Di Lalla, l’86enne del quartiere Don Bosco a Roma che, uscito dall’appartamento per andare a fare degli accertamenti in ospedale, l’ha trovata occupata al ritorno da una giovane rom.
A fatica e dopo che il suo caso è stato al centro dell’attenzione dei media è riuscito a rientrarne in possesso.
Cosa è successo
L’anziana napoletana, la cui vicenda è stata raccontata dal Mattino, era andata dai parenti in Irpinia per necessità di assistenza dopo i problemi di salute che aveva avuto. La sua casa si trova in pieno centro città, vicino a piazza Plebiscito, in via Egiziaca a Pizzofalcone. Chi è entrato nella sua casa ha provveduto a cambiare la serratura e rimosso gli arredi di proprietà. Il suo caso è diventato di dominio pubblico grazie alla coraggiosa denuncia di un sacerdote.
Dall’altare, infatti, don Michele Pezzella, parroco della chiesa Immacolata a Pizzofalcone ha tuonato contro chi ha occupato quella casa spiegando che “non è un vero cristiano”. Il sacerdote ha anche però spiegato di aver notato una certa assuefazione rispetto a un fenomeno così grave, anche perché non sarebbe il primo caso di un’occupazione abusiva proprio a Pizzofalcone.
Il fenomeno delle occupazioni abusive
Ma il fenomeno delle occupazioni abusive di alloggi popolari sottratti ai legittimi proprietari è un fenomeno diffuso, soprattutto nei quartieri periferici. Due casi eclatanti si sono verificati nella zona di Monterusciello, a Pozzuoli. A un uomo hanno occupato la casa mentre pranzava al ristorante con la figlia: in cinque mesi non è ancora riuscito a farla sgomberare. A prendere possesso dell’alloggio popolare di cui era legittimo assegnatario una donna con due bambini.
All’inizio del mese, sempre a Pozzuoli, lo Stato è intervenuto liberando una casa occupata abusivamente. Secondo un censimento reso noto dal consigliere regionale Francesco Emilio Borrelli, in Campania sono 8.000 le case popolari occupate abusivamente, circa 3.000 delle quali solo in provincia di Napoli. Secondo un dossier del 2020 della società partecipata Napoli Servizi, in città sono 2.600 le case popolari occupate abusivamente su 24 mila alloggi.
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