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Gianluca Veneziani per "Libero Quotidiano"
Per analizzare senza pregiudizi la situazione geopolitica in Est Europa e Russia, vale la pena ascoltare un fine conoscitore di quel mondo, come lo scrittore Nicolai Lilin, nato in Transnistria, autore del celebre "Educazione siberiana" e in uscita a settembre con il saggio "Putin, l'ultimo zar" (Piemme).
Da alcuni giorni su Facebook Lilin commenta l'attualità relativa a quell'area, dalle proteste in Bielorussia al presunto avvelenamento dell'oppositore di Putin, Alexei Navalny. Lilin, partiamo dalle manifestazioni di piazza a Minsk contro il presidente Lukashenko.
alexander lukashenko con giubbotto antiproiettile e kalashnikov
Lei sta dalla parte degli oppositori o del governo?
«Io sono dalla parte del popolo della Bielorussia e dei suoi interessi. Non ci sono solo le due fazioni, ma anche una terza via, quella dell'intesa. Da parte mia condanno la violenza della Polizia che in alcuni casi ha agito brutalmente contro i manifestanti, del tutto pacifici.
Detto questo, bisogna essere equanimi nel giudizio su Lukashenko: lui ha aiutato la Bielorussia a non diventare la marionetta nelle mani degli oligarchi, come è successo invece alla Russia; le fabbriche non sono state privatizzate e non c'è stata una selvaggia spartizione delle imprese tra capitalisti russi e internazionali.
Allo stesso tempo però Lukashenko dura da 26 anni al potere, la sua è una dittatura finita nello stallo che oggi sta spaccando la società, suscitando reazioni forti. Soprattutto le giovani generazioni non comprendono questo immobilismo e manifestano rabbia e voglia di cambiamento. Pertanto sono convinto della necessità di un'intesa».
ALEKSANDR LUKASHENKO VLADIMIR PUTIN 2
In cosa dovrebbe consistere?
«Lukashenko dovrebbe creare un meccanismo pacifico di successione al potere, delegando delle competenze al Parlamento il quale, seguendo uno schema democratico, dovrebbe scegliere un nuovo leader. Noi in Occidente ci siamo entusiasmati per la candidata dell'opposizione, la Tikhanovskaja, la quale tuttavia è sconsigliabile per la Bielorussia e non in grado di governare. La Tikhanovskaja ha detto di voler legare la Bielorussia all'Occidente e farla entrare in Europa e nella Nato.
Ma questa è roba da fantascienza: la Bielorussia non potrà mai essere parte della Nato perché ospita sul proprio territorio due strutture fondamentali per la difesa e la strategia militare russa, ossia una stazione di radiolocazione che serve a rilevare eventuali missili in partenza dall'Occidente e un centro nevralgico per la comunicazione con i sottomarini russi che sono nella parte occidentale del pianeta. Se queste due strutture uscissero fuori dal controllo delle forze russe, tutto il sistema militare di Mosca diverrebbe inutile. Per questo la Bielorussia è destinata a restare nella sfera di influenza russa».
manifestanti contro lukashenko
Gli oppositori di Lukashenko mettono in discussione l'esito delle elezioni che lo hanno visto trionfare con l'80%. Crede che il presidente goda di un consenso spontaneo da parte della popolazione?
«Quella a cui stiamo assistendo non è una rivolta popolare contro il dittatore, ma la rivolta di una parte del popolo. Ci sono tantissime persone che lavorano nelle strutture governative, tra i militari, nelle grandi aziende statali, che sostengono Lukashenko e non vogliono che il suo regime passi. Il loro consenso è logico perché, se cade Lukashenko, viene meno il loro futuro e il loro benessere».
L'Europa ha interesse che cada l'autocrate bielorusso?
«L'Ue ha solo preso una posizione morale, non potendo stare in silenzio. Ma in realtà né Francia né Germania vogliono che si aggiunga un altro Paese all'asse filo-americano in Est Europa, che già comprende Ucraina, Polonia e Lituana. Sono in gioco gli interessi economici, strategici e militari di francesi e tedeschi, che rischiano di essere limitati da una nuova cortina di ferro sotto dominio Usa».
Veniamo al caso Navalny. Ieri l'ospedale di Berlino, dove è ricoverato, ha fatto sapere che ci sono tracce di veleno nel suo corpo. Se fosse confermata questa versione, chi potrebbe averlo avvelenato?
«Indubbiamente Putin dispone di una schiera di militari e burocrati interessati al fatto che lui rimanga al potere. E che spesso agiscono senza il suo diretto intervento. Allo stesso tempo Navalny nei suoi video di denuncia contro la corruzione ha maltrattato molti oligarchi, persone che dispongono di un esercito privato. E che potrebbero averci messo il loro zampino».
Ma davvero Navalny è tanto temibile per chi è al potere?
«La verità è che è assurdo considerare Navalny un'alternativa a Putin. Lui è un importante personaggio del movimento anti-corruzione, ma non ha uno spessore politico, anzi è inutile e dannoso politicamente. Se lui governasse la Russia, farebbe danni incredibili, essendo incapace di gestire il Paese dal punto di vista economico e militare».
ALEKSANDR LUKASHENKO VLADIMIR PUTIN 1ALEXEY NAVALNYIL TE' DI VLADIMIR PUTINalexei navalny con alcuni fan a tomsk, poco prima di sentirsi male VLADIMIR PUTIN VI OFFRE UNA TAZZA DI TE'alexei navalny portato via in ambulanza 1alexei navalnyalexei navalny portato via in ambulanzaalexei navalny 3alexei navalny al bar dell'aeroporto dove sarebbe stato avvelenatoaleksandr lukashenko in piazza 4ALEXEY NAVALNYALEKSANDR LUKASHENKO VLADIMIR PUTINnavalnyaleksandr lukashenko in piazza 6aleksandr lukashenko in piazza 5nicolai lilin 5
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