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A. Gu. Per "il Messaggero"
Oggi negli Stati Uniti ci sono in circolazione 393 milioni di armi da fuoco: tutte in mano ai civili. 120 (tra pistole e fucili) ogni 100 cittadini americani. E il trend non solo non accenna a diminuire, ma è chiaramente in crescita.
LO STUDIO
La Cnn ha presentato un lungo studio che paragona la situazione Usa a quella degli altri Paesi, e ha fatto ricorso a diverse fonti e studi per elencare una serie di dati impressionanti. Ad esempio negli Usa si contano 22 volte più omicidi da armi da fuoco che nell'Unione Europea, 4 per ogni 100 mila persone.
Il 44% dei suicidi con pistole che si registra nel mondo, pari a 23 mila morti, avviene negli Stati Uniti. Gli Usa sono poi l'unico Paese al mondo che abbia registrato sparatorie di massa (con più di 4 morti) ogni anno da venti anni a questa parte. Solo tre Paesi nel mondo concedono nella loro Costituzione il diritto di armarsi, ma gli altri due, il Messico e il Guatemala, sono molto meno popolati e per di più le loro Costituzioni ammettono modifiche e restrizioni di questo diritto.
Negli Usa invece un terzo della popolazione è convinta che se in giro ci fossero più armi ci sarebbe anche meno crimine, convinzione che viene smentita dai fatti: laddove ci siano più armi ci sono più omicidi, oltre che più suicidi, e incidenti involontari. Inoltre negli Stati Uniti, a differenza che in Guatemala e Messico, la questione del diritto di armarsi è molto politicizzata, e l'80 per cento dei repubblicani non solo pensa che non ci debbano essere limiti, ma vorrebbe ancor più libertà.
IL RICORSO
Proprio in queste settimane è infatti approdato sulla scrivania della Corte Suprema un ricorso dei pro-armi che vogliono la cancellazione delle limitazioni imposte nello Stato di New York, dove non è permesso girare armati. Se i pro-armi vincessero, i vari Stati a maggioranza democratica dove sono state adottate leggi restrittive del permesso di armarsi vedrebbero le loro leggi annullate.
La richiesta di fucili e pistole aveva subito un'impennata all'inizio della presidenza Obama, nella convinzione che il presidente democratico avrebbe ridotto il diritto di porto d'armi, cosa che non gli è riuscita neanche dopo il massacro di Sandy Hook del 2012, quando vennero uccisi 20 bambini e 6 maestri di una scuola elementare.
C'è poi stato un periodo di stanca dopo che la ricaduta negativa dei numerosi casi di sparatorie di massa e le proteste di centinaia di migliaia di studenti avevano creato un'atmosfera fortemente critica e contribuito a diminuire le vendite.
Quella fase di rallentamento è finita con l'inizio della pandemia, a cui sono poi seguite nell'estate dell'anno scorso le manifestazioni per l'eguaglianza razziale con il loro strascico di violenze e saccheggi, e infine si è aggiunta l'insurrezione del 6 gennaio scorso. Succede così che la gente che si arma non è solo la gente bianca dei sobborghi che vuole difendersi dal crimine, ma anche esponenti delle minoranze e liberal che temono il ripetersi di attacchi violenti dell'estrema destra.
LA PRODUZIONE
La produzione dunque è in crescita, dieci volte maggiore che dieci anni fa. E i controlli di background sulla fedina penale e sullo stato di salute mentale, che i rivenditori devono chiedere all'Fbi prima di consegnare un'arma a un cliente, sono arrivati nel mese di marzo scorso a quasi 5 milioni, di cui 2 erano per controlli di clienti alla loro prima arma. In tutta quest' analisi, la Cnn ammonisce che i vari centri di studio e di raccolta dati non possono avere anche i dati delle armi che circolano clandestinamente o sono vendute da privati.
Se cioè ufficialmente il 46% delle armi da fuoco in mano ai civili in tutto il mondo è in mano agli americani, è molto probabile che quel numero risulterebbe più elevato se si potessero contare anche le bocche da fuoco che circolano sotto banco.
hyatt gun shop il negoio di armi piu' grande degli usa 2ARMI USAfila in un negozio di armi negli usa 5
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