NON RUBIAMO PIÙ BRACCIA ALL’AGRICOLTURA: NEL 2013, NEI CAMPI HANNO TROVATO LAVORO MOLTI UNDER 35 (+9 DI ASSUNZIONI)

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1 - COLDIRETTI, +9% GIOVANI ASSUNTI IN AGRICOLTURA IN 2013
(ANSA) -
"L'occupazione giovanile cresce solo in agricoltura facendo segnare un aumento record del 9% nelle assunzioni di under 35 anni nel primo trimestre del 2013, nonostante gli effetti negativi sulle coltivazioni provocati dal maltempo e i segnali depressivi sui consumi che hanno interessato anche l'agroalimentare".

Lo ha affermato il presidente Sergio Marini parlando dell'assemblea della Coldiretti, nel sottolineare che dal ricambio generazionale in agricoltura è possibile l'inserimento di 200mila giovani nelle campagne. "L'agricoltura - ha detto Marini - è l'unico settore che dimostra segni di vitalità economica con una variazione tendenziale positiva del Pil (+0,1 per cento) e un aumento degli occupati dipendenti complessivi (+0,7 per cento), in netta controtendenza rispetto agli altri comparti nel primo trimestre dell'anno".

2 - COLDIRETTI, TRE GIOVANI SU 4 VORREBBERO CAMBIARE LAVORO
(ANSA) -
Non c'é solo il problema della disoccupazione, più di tre giovani sotto i 40 anni su quattro (77%) una volta trovato il lavoro pensano di cambiarlo perché scontenti. Emerge da un'analisi Coldiretti-Swg presentata oggi all'assemblea nazionale dell'organizzazione agricola dove è stato aperto un Open space sul tema "Mollo tutto, nuova vita in campagna" dove si raccontano le storie e i mestieri, a volte curiosi, di chi ha deciso di cambiare radicalmente e trasferirsi in campagna. Stando all'indagine, il 38 per cento dei giovani italiani oggi preferirebbe gestire un agriturismo piuttosto che lavorare in una multinazionale (28 per cento) o fare l'impiegato in banca (26 per cento).

"Oggi si registra dunque un profondo cambiamento rispetto al passato, quando la vita in campagna era considerata spesso sinonimo di arretratezza e ritardo culturale nei confronti di quella in città", ha affermato il presidente della Coldiretti Sergio Marini nel sottolineare che "si tratta di una vera rivoluzione culturale con il contatto con la natura ed i suoi prodotti che è diventato premiante rispetto all'impegno negli strumenti finanziari di un istituto di credito o nei prodotti fortemente pubblicizzati di una grande multinazionale".

Quasi una impresa agricola italiana su tre - sottolinea ancora la Coldiretti in un'indagine - è nata negli ultimi dieci anni, a dimostrazione di un profondo processo di rinnovamento che si è verificato nell'agricoltura italiana, dove il 10% dei conduttori ha meno di 40 anni, il 45,3 per cento è diplomato e l'11,2 per cento ha una laurea, tra gli imprenditori agricoli 25-40enni.

 

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