DAGOREPORT - SI SALVINI CHI PUO'! ASSEDIATO DAL PARTITO IN RIVOLTA, PRESO A SBERLE DA GIORGIA…
Estratto dell'articolo di Daniele Raineri per “la Repubblica”
Boris ha dovuto cambiare appartamento a Kramatorsk perché il primo era vicino a un comando della Sbu, i servizi di sicurezza, e quando un missile russo è arrivato tra i palazzi ha distrutto pure il suo. […] Di andare via dalla capitale del Donbass ucraino non se ne parla, è un tatuatore, da quando è cominciata l’invasione russa non ha mai smesso di lavorare.
[…] La stragrande maggioranza dei clienti di Boris sono militari perché Kramatorsk, come le altre città del Donbass, è una città guarnigione dove passeggiano più soldati che civili. Mimetiche dappertutto: in fila per il caffé, con i carrelli nei supermercati, ai tavolini dei bar e dal benzinaio. La prima linea è a trenta chilometri, queste cittadine sono diventate retrovie e i soldati che combattono hanno stipendi ottimi, a partire da duemila euro – e poi salgono – in un Paese dove il salario mediano è attorno ai 400 euro. […]
È un caso da manuale della nuova economia di guerra del Donbass: lavoratore che non si preoccupa troppo dei missili e continua a esercitare nello stesso posto perché provvede un servizio richiestissimo nell’Est che adesso vive, e molto bene, della presenza fissa di decine di migliaia di soldati. Tutti i servizi sono richiesti. L’ultimo ristorante a essere inaugurato in città è il Rodina, “Patria”, che doveva aprire il 27 giugno.
Ma quel giorno un missile russo ha centrato il ristorante- pizzeria più apprezzato della città, il Ria, ha ucciso tredici […] A cento metri dal Ria c’è l’hotel Ukraina, che ormai da un anno è deserto ma i russi avevano tentato di distruggerlo a novembre.
L’hanno mancato di poco, il missile è arrivato nel cortile davanti all’ingresso, ha fatto un cratere nel terreno bagnato e ha disintegrato tutte le finestre. Il Ria aveva continuato a lavorare come se nulla fosse. Oggi il Rodina è aperto, ai tavoli ci sono civili e militari, […]
Servono un mojito senza alcol fatto apposta per rispettare il divieto di consumare alcolici. […]. Ogni giorno, nel Donbass che un tempo era estrazione del carbone e quartieri dormitorio, c’è qualcosa di nuovo. Telefonia. Gommisti. Chioschi che vendono carne al barbecue.
Il Number One è una caffetteria in stile hipster con i mobili di legno, i libri alle pareti e le cheesecake in vetrina e ha aperto a marzo. Continuate a pagare le tasse anche in questo tempo di guerra?, chiediamo alla proprietaria Alyona. «Certo, funziona come al solito ». Paura della guerra? Allarga le braccia: «È importante stare qui».
Il Number One non è mai vuoto e ha prezzi pari alla capitale Kiev. Poco lontano c’è un posto che ha prezzi anche cinque volte più alti che a Kiev, è un negozio di articoli militari – spuntano ovunque perché i soldati ucraini devono vestirsi da soli. […]
I prezzi sono più alti rispetto alle regioni lontane dalla linea del fronte per un meccanismo di mercato semplice: i soldati non possono allontanarsi, se non hanno comprato un giaccone al momento giusto possono rimediare adesso a prezzo maggiorato. Serhii fino a gennaio, quindi fino all’ultimo momento utile, ha lavorato a Bakhmut, la città semidistrutta dalla battaglia più lunga del conflitto. Poi quando la situazione era diventata insostenibile ha arretrato il business di poche decine di chilometri e ha ricominciato.
STRAGE STAZIONE KRAMATORSKSTRAGE STAZIONE KRAMATORSKkramatorsk 1STRAGE STAZIONE KRAMATORSK RAZZOkramatorsk 2kramatorsk 10kramatorsk 3kramatorsk 5persone in piazza a kramatorsk sotto la bandiera ucraina CARRI ARMATI UCRAINI A KRAMATORSK kramatorsk 4strage di civili in fuga alla stazione ferroviaria di kramatorsk 14bombardamenti a kramatorsk 1
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