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Estratto dell'aticolo di Rosaria Amato per "La Repubblica"
Via il tagliacapelli e il regolabarba elettrico, nel paniere Istat 2024 entrano la piastra per capelli e il rasoio elettrico. E non solo: tra le nuove entrate ci sono il pavimento laminato, la lampadina smart, il pasto “all you can eat”.
Tra i nuovi prodotti anche lo scaldaletto elettrico, le mele kanzi e l’uva vittoria, e due tipi di corsi: quelli sportivi, da acquagym a calcio, calcetto, tennis e padel, e quelli di formazione artistico culturale.
Tra i prodotti che escono anche l’e-book reader, durato poche stagioni, e sostituito probabilmente dalle tante app di lettura disponibili ora sugli smartphone, e il dispositivo tracking funzioni vitali. I prodotti che quest’anno verranno monitorati dall’Istat per rilevare ogni mese la variazione dei prezzi sono 1.915.
La prima rilevazione è arrivata ieri, con la stima flash: su base annua l’inflazione risale allo 0,8% dallo 0,6% di dicembre. Ma l’Istat lo definisce solo “un lieve rimbalzo” di tipo tecnico, dovuto all’andamento dei prezzi dei beni energetici regolamentati, che risentono del confronto sfavorevole con il gennaio dell’anno scorso, e in parte anche all’aumento dei trasporti e dei beni alimentari non lavorati.
I prezzi di alimentari, prodotti per la cura della casa e della persona (il cosiddetto carrello della spesa) continuano a mantenersi su un livello di crescita alta, più 5,4% nel confronto annuo. Su base mensile l’inflazione aumenta dello 0,3%. Quest’anno l’Istat pubblica, insieme ai dati sul nuovo paniere, i panieri storici, a partire dal 1928. Una carrellata interessante di quasi cento anni di consumi in Italia.
Sono due Paesi profondamente diversi quello che, nel 1928, aveva soltanto cinque divisioni di spesa, con pochissimi prodotti, e quello attuale, con dodici divisioni di spesa. A colpire non è tanto la presenza di prodotti come i pennini, l’inchiostro nero o l’olio di ricino, affidati ormai alla memoria storica degli italiani, ma l’assetto veramente “spartano” del paniere del 1928. Che per il cibo per esempio aveva pochissimi alimenti di prima necessità: per la carne solo quella bovina, per il pesce unica voce il baccalà. E poi formaggio, fagioli secchi, riso, pane, farina gialla.
Il grande balzo è tra il 1953 e il 1954: si passa da un paniere a cinque voci a uno a dieci, in cui fanno bella mostra finalmente i primi consumi voluttuari, dallo spettacolo lirico al cinematografo, raccolti nella voce “servizi vari”. Nel 1971 arriva la divisione “beni e servizi a carattere ricreativo e culturale”: ci sono le partite di calcio, il canone Tv e le lezioni di lingue, ma anche “I Promessi Sposi” e l’Atlante. Negli anni successivi arrivano il magnetofono, i dischi 45 e 33 giri, i rullini fotografici. [...]
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