levato boettcher

NEL TELEFONINO DI ALEXANDER BOETTCHER SONO STATI RECUPERATI 81 MILA MESSAGGI CON MARTINA LEVATO E 12 MILA CON LA SUA ALTRA AMANTE - NEGLI SCAMBI SI LEGGE IL DELIRIO DELL’EX BROKER: “HO FATTO UNA SCARNIFICAZIONE SULLA GAMBA DI MARTINA PER I SUOI TRADIMENTI. E’ ANCHE UNA VENDETTA”

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LEVATO BOETTCHER ACIDO 9 LEVATO BOETTCHER ACIDO 9

Elisabetta Andreis e Gianni Santucci per il “Corriere della Sera”

 

Alexander: «Deve rimanerti una cicatrice. Capisci?». Martina: «Capisco. Ma magari lì non rimane». Alexander: «Te la faccio più profonda allora. Sappilo, io ti devo marchiare tutta. Adesso paghi».

C'è una donna, Martina Levato, che s' è fatta marchiare e scarnificare il corpo. E poi ha scagliato l'acido: ha distrutto la vita di due ragazzi (Pietro Barbini e Stefano Savi, aggrediti a Milano tra novembre e dicembre 2014).

 

ALEXANDER BOETTCHER  ALEXANDER BOETTCHER

E poi c' è un' altra donna, che chiameremo A., che di Alexander Boettcher è stata la seconda amante, tra luglio e settembre 2014. Anche lei era innamorata. Ha conosciuto Martina. È stata la persona più intima della coppia nei mesi cruciali, prima che si scatenasse la ferocia. A. ha visto da vicino, ha avuto paura, s'è allontanata.

ALEXANDER BOETTCHERALEXANDER BOETTCHER

 

Oggi è possibile ripercorrere in parallelo la storia di queste due donne: una, Martina, si è specchiata in Boettcher, è sprofondata nell'«amore malato» e lo ha fomentato; ora è in carcere con una condanna complessiva a 30 anni (in primo grado); A. ha prima amato l'«uomo diavolo», poi ha avuto la forza di staccarsi e testimoniare contro di lui. Le due storie si possono seguire attraverso gli ultimi atti depositati in Tribunale. Sono le chat recuperate da un cellulare di Boettcher. Un materiale sconfinato: 81 mila messaggi con Martina; 12 mila con A.

ALEXANDER BOETTCHERALEXANDER BOETTCHER

 

Il corpo marchiato «Ieri sera sei poi uscito?», chiede A., il 13 agosto 2014. Boettcher è in Grecia, in vacanza, e risponde: «Sì, ma prima ho fatto una scarnificazione sulla gamba di Martina. Una A (di Alexander, ndr ). Avevo una mano da chirurgo, fermissima». A. replica fredda: «Capisco». Lui ribatte: «Dimmi cosa ti passa per la testa».

 

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Lei tentenna: «Non mi sembra normale. C' è qualcosa che non mi piace, a istinto». Boettcher allora spiega: «Sarebbe davvero stata la donna migliore che ho incontrato. Ma ha fatto delle cose (i tradimenti, ndr ). Se poi si vuole fare il mio nome ovunque e rimanere solo mia, a me fa solo piacere. È anche un po' una vendetta».

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A. in quel momento è inquieta, ma la sua storia con Alex è all' inizio. Pochi giorni dopo, raggiungerà comunque Boettcher e la Levato in Grecia. Martina invece, per sua volontà, è già sprofondata. Accetta la sottomissione, perché parlando dei suoi ex ragazzi sa di aver messo il fuoco sui nervi dell'amante, e le punizioni (col fuoco e il bisturi sulla pelle) sono un veicolo deviato che cementa il legame e alimenta le manie di possesso di Boettcher.

 

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Lui la attacca: «Ti sei fatta mettere la lingua in bocca fino a pochi mesi fa. Se ora uno ti tatua non mi sembra una tragedia. Ti prepari per il tuo dio e ti marchi a dovere». E ancora: «Ho davvero tristezza, ma con tutta la faccia marchiata, saprai molto bene che sei la mia... Tutti lo vedranno». Martina quasi annuisce: «Mi sto migliorando per te».

 

La punizione Boettcher era un adolescente «rachitico», ora si vanta di essere «un king» e «un dio» (gonfiato di anabolizzanti); è rimasto però un insicuro, non riesce a gestire amore e passato sessuale di Martina, reagisce con un delirio di possesso: lei lo accompagna. «Adesso paghi. E torni quella che volevo. Pagherai per il Male che mi hai fatto. Però mi avrai. E avrai i miei figli».

 

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Martina ha «marchi» su seno, pube, guancia, fondo schiena. Segni di vendetta e purificazione: e per «purificarsi», ammetterà lei stessa, ha lanciato l' acido.

 

IL PADRONE

La personalità di A. è più strutturata. È attratta dal mistero, dal fisico statuario di Boettcher, dalla sua forza apparente. Ma tiene le distanze. In uno scambio di battute a sfondo sessuale, lui butta là: «Sono io il tuo padrone adesso, così torni al tuo posto». Lei ride (con gli «emoticon») e risponde: «Non voglio comandanti, tranne me», «mi piace alla pari».

 

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Fa attenzione ai simboli. «Ti compro un guinzaglio», propone Boettcher, prima che A. raggiunga la coppia in Grecia. «Il guinzaglio non mi piace». Per una settimana A. e Boettcher vivranno la loro storia, Martina sarà una spettatrice (in fase di «espiazione»), ci saranno rapporti a tre.

 

LA PUREZZA

Boettcher vive un rapporto col sesso schizofrenico, si sente un predatore sempre in caccia, ma coltiva un ideale di purezza nella donna. Nelle chat appena scovate dai legali di parte civile nel processo (Paolo Tosoni, Chiara Graffer, Benedetta Maggioni, Andrea Orabona e Roberto Parente) svela ad A. un suo archetipo malato: «Mia nonna ha avuto solo mio nonno nella sua vita, ci è andato a letto 3 volte, poi lui si è sposato con un' altra. Mia nonna non ha mai avuto nessun altro. Martina vuole fare un percorso simile».

 

martina levato in tribunalemartina levato in tribunale

È un' idea di riferimento che rende intollerabile l'idea che Martina abbia avuto altri uomini: «Potevo farmi tante rose - scrive in un messaggio, proprio alla Levato - Ho preso quella messa peggio, me ne sono preso cura e lei mi ha pugnalato… mi hai portato via tutto Marti, che schifo».

 

Si comprende che nella testa di Boettcher il mondo viene catalogato in una gerarchia deviata di uomini inferiori o superiori: «Quando sono venuto al mondo ero uno schifo in tutto, corpicino rachitico». Ora lui è in ascesa, e ad A. dice: «Non avrai altro dio all' infuori di me». Soffre per gli altri uomini che hanno toccato Martina: «Ho capito cosa mi fa stare male, che mi sento inferiore a quei coglioni». Reagisce aggressivo: «Ti sento sporca Marti. Mi fai schifo. Devo vederti pulita, una cosa nuova».

MARTINA LEVATOMARTINA LEVATO

 

Dall' altra parte, rispetto a questi percorsi mentali estremi, A. vive sentimenti semplici. «Qualcosa mi stride dentro, forse non sono abituata - dice dopo la vacanza in tre - penso di meritare un uomo tutto per me». Tornata a Milano, ricorda un messaggio di Alex: «Sono pur sempre l' uomo diavolo, se mi fai del male posso anche amarti ancora, ma paghi caro». Il 10 settembre 2014, A. chiude la relazione: «È un gioco pericoloso il nostro, da un lato mi attira, ma non sono quella giusta. Meglio non farti perdere tempo». A. e Boettcher non si vedranno più. Meno di 3 mesi dopo, Martina scaglia l'acido contro la sua seconda vittima; Boettcher viene arrestato mentre insegue quel ragazzo con un martello.

 

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