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Paolo Mastrolilli per “la Stampa”
SCONTRI A FERGUSON - TYRONE HARRIS
Proprio come un anno fa: proteste pacifiche di giorno, spari di notte. Un ferito grave in ospedale colpito dai poliziotti dopo che aveva cercato di ammazzarli. E stato d' emergenza proclamato in tutta la città. Il primo anniversario della morte di Mike Brown ha riportato Ferguson al punto di partenza, la violenza fra cittadini e agenti. Come se nulla fosse cambiato. E ieri notte altre manifestazioni di «disobbedienza civile» si sono ripetute.
proteste davanti alla polizia di ferguson
L' agguato e gli scontri Il 9 agosto dell' anno scorso un poliziotto bianco, Darren Wilson, aveva ucciso un 18enne nero disarmato che camminava per la strada, in questa cittadina del Missouri. Mike Brown aveva appena rubato una scatola di sigari, e l' agente poi non era stato incriminato perché l' inchiesta aveva stabilito che aveva sparato per legittima difesa.
Domenica era l' anniversario e per tutta la giornata si sono svolte manifestazioni pacifiche. Fino a quando è calata la notte. A quel punto, come accadeva durante le proteste dell' anno scorso, criminali e provocatori hanno preso il posto della gente normale. Un saccheggiatore ha rubato la cassa di un negozio, cercando di scappare, ma pesava troppo ed è stato costretto ad abbandonarla.
proteste davanti alla polizia di ferguson
La polizia allora si è schierata davanti alle vetrine di West Florissant Avenue. Le pistole hanno iniziato a sparare, con le telecamere che riprendevano le immagini, e Ferguson è tornata al Far West. In un caso almeno, trasmesso poi dalle tv, erano membri di un gruppo che attaccavano quelli di una gang rivale, nascosti dietro un' auto.
Proprio in quel momento il capo della polizia stava dicendo alla «Cnn» che «vogliamo essere il più pazienti possibile», e intanto sono cominciati a volare i proiettili. «Siamo pronti alla guerra» urlavano i dimostranti. Quattro agenti in borghese hanno inseguito dentro un parcheggio un ragazzo, che si è girato e ha preso di mira la loro auto. I poliziotti hanno risposto al fuoco e lui è caduto: si chiama Tyrone Harris, 18enne di St. Louis. Ora sta in ospedale con la vita appesa ad un filo.
poliziotti si difendono dagli spari a ferguson
Aveva una pistola calibro 9 rubata. Su di lui pendono ora 10 capi d' accusa. Il padre del giovane racconta un' altra versione: «Tyron era disarmato». Il bilancio finale è stato di almeno quattro sparatorie, un ferito grave e 4 arresti. Ieri mattina, poi, altri due feriti proprio sulla strada dei Canfield Green Apartments dove era morto Brown, e arresti davanti al tribunale. Fra questi l' ex professore di Princeton Cornel West.
poliziotti appostati dopo gli spari a ferguson
I due volti della protesta Un anno fa il meccanismo era sempre lo stesso. Di giorno, protestavano pacificamente le famiglie, portando anche i bambini. Verso le undici di sera c' era il cambio della guardia: al posto delle famiglie arrivavano i provocatori o i criminali venuti da fuori città. La polizia imponeva regole stupide, tipo obbligare tutti a camminare in continuazione, e in un momento si passava dagli insulti ai lanci di bottiglie e sassi, gli scontri, gli spari, gli arresti. La scena sembra ripetersi uguale ora, anche se Ferguson adesso ha un nuovo capo della polizia ad interim, il nero Andre Anderson.
il casco insanguinato del poliziotto di ferguson
ferguson proteste e arresti
È chiaro che i problemi sollevati dalle proteste di un anno fa non si potevano risolvere in breve, a cominciare dalla mancanza di opportunità economiche che alimenta il risentimento. L' odio razziale, poi, dura da quando esistono gli Usa, e negli ultimi dodici mesi la polizia ha ammazzato una trentina di neri disarmati in tutto il paese. Spararsi la notte nelle strade di Ferguson, però, aiuterà solo a peggiorare questa crisi.
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