RIUSCIRÀ SALVINI A RITROVARE LA FORTUNA POLITICA MISTERIOSAMENTE SCOMPARSA? PER NON PERDERE LA…
1 - LA CRICCA DELLE RACCOMANDAZIONI I PROTAGONISTI DELLA VICENDA
Grazia Longo per “la Stampa”
C'è la corruzione in due filoni: uno al Tar per smania di carrierismo e un altro per arrivare alla cabina di regia che decide gli investimenti del Pnrr. E c'è la suggestione politica con tanti nomi e circostanze che emergono dalle carte, ma che non ha una ricaduta giudiziaria.
In entrambi i casi corruttivi il deus ex machina è l'avvocato amministrativista Federico Tedeschini, 75 anni, che si è speso in raccomandazioni varie per aiutare a far carriera al Consiglio di Stato Maria Silvestro Russo, presidente della III sezione del Tar del Lazio, ora sospeso, che in cambio lo ha favorito almeno in tre udienze.
Tedeschini è finito ai domiciliari. Come pure un altro avvocato, Pierfrancesco Sicco, coinvolto nell'altro episodio di corruzione che vede una misura interdittiva di un anno, disposta per Gaia Checcucci, commissario ad acta presso la provincia di Imperia per le funzioni di Ente di governo dell'Ato Ovest per il servizio idrico integrato e la sospensione dalla professione di avvocato per un anno per Gianmaria Covino. Checcucci è fidanzata con Sicco ed è accusata di aver offerto alcune consulenze a Tedeschini a patto che consegnasse una parte degli introiti a Sicco.
L'indagine dei carabinieri del Nucleo investigativo della capitale sono state coordinate dal procuratore aggiunto Paolo Ielo. E dalle 84 pagine dell'ordinanza si impone il rapporto tra il magistrato del Tar e Tedeschini che definisce «di reciproco soccorso e di reciproca messa a disposizione delle funzioni rivestite e favori».
Per quanto concerne, invece, Gaia Checcucci, questa avrebbe dato consulenze per un valore di 104 mila euro a Tedeschini che in cambio, le prometteva l'intervento «presso gli ambienti giusti per farla nominare a capo delle neo Unità per gestire gli investimenti del Pnrr». A tal fine Tedeschini millantava il rapporto con l'allora capo di gabinetto del ministero del Sud Francesca Quadri (non indagata), che oggi è la capo dipartimento degli Affari giuridici di Palazzo Chigi.
FEDERICO TEDESCHINI - GAIA CHECCUCCI - SILVESTRO MARIA RUSSO
Tornando a Russo, avrebbe aiutato lo studio legale di Tedeschini in un provvedimento che riguardava un suo cliente escluso in un appalto per la riqualificazione di piazza dei Cinquecento.
In un'intercettazione dello scorso gennaio, l'orecchio investigativo dei carabinieri registra l'avvocato Federico Tedeschini dire al collega Pierfrancesco Sicco: «No, ma è tutto regolare, pulito. In questa maniera perché vale il principio dell'irrilevanza dei motivi. Tu mi devi andare a dimostrare che io ho fatto questo perché avevamo fatto un "pactum sceleris". E come c...me lo dimostri?».
Non finisce qui. Tedeschini voleva sollevare una campagna mediatica contro il Consiglio di Stato e «quindi proponeva di parlarne con Augusto Minzolini, direttore di una testata giornalistica nazionale: "Lui è proprio un mio amico"» . Minzolini avrebbe potuto avvicinare il presidente del Consiglio di Stato, (ex ministro degli Esteri, ndr) Franco Frattini, «lui conosce molto bene Frattini».
FEDERICO TEDESCHINI - GAIA CHECCUCCI - GIANMARIA COVINO - SILVESTRO MARIA RUSSO
Ma in realtà non risulta affatto che Minzolini (estraneo all'inchiesta) abbia provveduto ad esaudire quanto sostenuto da Tedeschini. E tra l'altro Minzolini ribadisce: «Non so nulla di questa storia. Io conosco l'avvocato Tedeschini in quanto sono stato suo cliente in una causa con la Rai nel 2011 e per un'altra, sempre relativa alla Tv di Stato. Non ero al corrente fino ad oggi neppure dell'esistenza del giudice Russo»
Tra i clienti illustri di Tedeschini ci sono peraltro i big della politica. Nel 2014, l'avvocato si è schierato al fianco di Elisabetta Rampelli (la sorella di Fabio, volto stranoto di Fratelli d'Italia) per contestare i risultati delle Europee. Una battaglia combattuta rappresentando, tra gli altri, l'attuale premier Giorgia Meloni e il ministro Guido Crosetto. Ha inoltre assistito anche l'ex sindaca di Roma Virginia Raggi.
2 - LA RETE DEL PROF CORRUTTORE NEI CIRCOLI DELLA DESTRA "MI MUOVO E FOTTO TUTTI"
Giuseppe Scarpa per “la Repubblica”
Sapeva dare le carte Federico Tedeschini, 75 anni, principe del foro, docente di diritto pubblico in pensione, avvocato amministrativista di grido. Sapeva come incassare, con gli interessi, gli appoggi che forniva. Roma era la città in cui, il "prof", così veniva chiamato, si era costruito il suo regno. Nei palazzi del potere si muoveva con disinvoltura, la sua rete di conoscenze contemplava politici, capi di gabinetto, magistrati e giornalisti. Le cene nei circoli romani erano funzionali a intessere le sue trame in un vorticoso giro di favori e controfavori.
E così nel sottobosco dell'alta società, tra un brindisi e un antipasto, costruiva carriere. Il centrodestra era la galassia politica a cui faceva riferimento. La sua fama ha avuto un brusco arresto quando i carabinieri del nucleo investigativo hanno bussato alla porta del suo appartamento ai Parioli: ai domiciliari per corruzione insieme a un altro avvocato, una semplice pedina mossa da Tedeschini nella sua scacchiera, il 53enne Pierfrancesco Sicco.
I due cavalli su cui l'amministrativista aveva puntato le sue fiches erano invece un magistrato del Consiglio di Stato che non riusciva a fare carriera, Silvestro Maria Russo, 65 anni, e una manager pubblica alla costante ricerca di un incarico più prestigioso, Gaia Checcucci, 52 anni. Entrambi sono finiti sotto inchiesta con l'accusa di corruzione e sospesi dai loro incarichi per un anno. La loro colpa? Aver chiesto aiuto a Tedeschini.
Il 75enne si era subito rimboccato le maniche.
Un'assistenza che prevedeva contropartite. Sono due storie separate ma che trovano in Tedeschini il punto di riferimento. I favori al giudice Il suo biglietto da visita, l'anziano amministrativista, lo porge al magistrato quando il 29 gennaio del 2022 decide di prendere in carico la sua richiesta perché, ritiene il giudice, di essere stato «buggerato dalla cricca» che governa la giustizia amministrativa. Ecco cosa dice di sé il 75enne: «Ti confesso, io ho avuto grandi amici e potenti nemici. Siccome sono uno che, bene o male, si sa muovere. Capito? Anche perché quando fai il professore sei un teorico, quando fai l'avvocato e stai in battaglia, li fotti i teorici!»
Russo è affascinato dalla premessa del legale e replica: «Ecco, a me è mancata questa capacità di sapermi muovere!». Tedeschini si compiace e spiega: «Tutti quelli che hanno provato a fottermi poi si sono trovati Dicevano sempre: "Tedeschini sai dove lo metti ma non sai dove lo ritrovi". Questo è il migliore dei complimenti che ho mai ricevuto». Punto. Tedeschini accende il motore e attiva la sua rete di contatti. Illustra il piano, "la strategia" così la chiama per andare a dama.
Lo schema di Tedeschini sarebbe questo: fare leva su Augusto Minzolini, direttore del Giornale , affinché parli con Franco Frattini presidente del Consiglio di Stato (ex ministro degli Esteri nei governi Berlusconi) e sostenga la causa del magistrato Russo. Diversamente Minzolini avrebbe fatto esplodere un caso sul suo quotidiano. Il giudice promuove la strategia.
Dall'indagine non emerge nessun aiuto fornito da Minzolini e Frattini, tuttavia il magistrato il 25 febbraio del 2022 incassa l'agognata promozione, presidente della III sezione esterna del Tar del Lazio. Nel frattempo Russo aveva già pagato la tassa al 75enne, darsi da fare per pilotare tre sentenze del Tribunale amministrativo a favore dello studio legale di Tedeschini.
Centrodestra È il centrodestra l'area storicamente di riferimento del 75enne. Nel curriculum di Tedeschini ci sono i big della politica. Nel 2014, l'avvocato si è schierato al fianco di Elisabetta Rampelli (la sorella di Fabio, volto stranoto di Fratelli d'Italia) per contestare i risultati delle Europee.
Una battaglia combattuta rappresentando, tra gli altri, l'attuale premier Giorgia Meloni e il ministro Guido Crosetto. Tre anni più tardi, l'affare a 5 Stelle di Virginia Raggi.
Tempi duri, all'epoca, per l'ex sindaca di Roma, nella bufera tanto per il caso Marra che per la nomina dell'amico e collaboratore Salvatore Romeo a segretario politico. Perché non rivolgersi al "prof"?.
Ecco il salto da FdI ai grillini e l'immediata investitura del legale a totem della verità. Uscendo dalla procura, dove si era affacciata per parlare delle nomine, Raggi parlava così: «Abbiamo depositato un parere pro veritate a firma del professor Federico Tedeschini, il quale sostiene la legittimità della nomina di Romeo».
La manager pubblica Dal mondo del centrodestra viene anche Gaia Checcucci, ex An vicina ad Altero Matteoli, salvo poi diventare una fedelissima di Matteo Renzi nel 2015 quando l'allora premier le affida un incarico prestigioso al ministero dell'Ambiente. Checcucci si rivolge al "prof" quando decide di voler rivestire un ruolo ai vertici nella gestione dei fondi del Pnrr. La dirigente pubblica è commissaria ad acta presso la Provincia di Imperia dell'Ato Ovest per il servizio idrico integrato. Da questa posizione elargisce, o promette di affidare, incarichi e consulenze allo studio Tedeschini.
A mediare nella trattativa è il compagno della donna. Ovvero l'avvocato Sicco che incassa così la sua parte, consulenze ben remunerate da parte dell'amministrativista 75enne. Il "prof" intanto si muove per cercare di saziare i desideri di Checcucci. In questo caso il piano è una cena "all'antico Circolo Tiro a Volo" nel quartiere Parioli. Uno dei più classici ritrovi dell'high society romana.
Al tavolo, secondo lo schema del legale, dovranno sedere Checcucci da una parte e Maurizio Greco, avvocato dello Stato, in compagnia della moglie Francesca Quadri, capo di gabinetto del ministero per il Sud dall'altra. Alla fine non se ne farà nulla e Checcucci non riuscirà a diventare capo dipartimento della struttura del Pnrr al ministero della Transizione ecologica. In questo caso Tedeschini non riesce ad accontentare la donna. Nonostante questo "fallimento" il gip che lo ha arrestato non ha dubbi: «Tedeschini rappresenta il centro di riferimento e di potere nella Capitale per accedere a raccomandazioni politico istituzionali».
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