DAGOREPORT - TONY EFFE VIA DAL CONCERTO DI CAPODANNO A ROMA PER I TESTI “VIOLENTI E MISOGINI”? MA…
Estratto dell’articolo di Giampiero Valenza per www.ilmessaggero.it
Via della Conciliazione, una giornata qualsiasi. C’è un gran viavai di turisti: gente per la prima volta a Roma, comitive che fanno il loro pellegrinaggio una volta all’anno, gruppi spirituali che preparano l’arrivo a piazza San Pietro con la cura e l’attenzione che merita quel luogo.
Tra le centinaia di tonache di prelati che girano lì attorno (molti dei quali hanno il passo affrettato per andare in Vaticano) se ne mescolano altri, vestiti di tutto punto, con il classico clergyman, l’abito usato dai sacerdoti cattolici. Proprio a San Pietro, come nelle altre basiliche maggiori della Capitale […], questi si aggirano e cercano fedeli che, ignari delle differenze tra il clero di Santa Romana Chiesa e gli altri, alla fine ci cascano e scelgono di seguirli. Per la serie: l’abito non fa il monaco. Almeno, può non fare il monaco giusto (o il prete).
Per il Giubileo, con milioni di pellegrini per le strade di Roma, c’è la possibilità fedeli a più non posso, siano reclutati da questi preti che si presentano con la stessa immagine di un sacerdote cattolico romano, e invece nei fatti compongono altre fedi religiose (alcune delle quali non pienamente riconosciute dall’Italia). L’allarme viene dal Gris della Diocesi di Roma, il Gruppo di ricerca e informazione socio-religiosa, che mette in guardia sul fenomeno che loro stessi definiscono dei «falsi preti». […]
«Fanno finta di essere veri preti, confessano e soprattutto raccolgono offerte, questo è il gioco - dice David Murgia, presidente del Gris - Ci sono numerosissime realtà religiose che affermano di essere in comunione con la Chiesa cattolica romana e che invece con questa non hanno nulla a che fare. Tantissimi ministri di queste chiese indossano le insegne dei cattolici apostolici romani e poi nei fatti non lo sono».
Ci sono fedeli perfettamente in buona fede che si trovano a partecipare a incontri e messe con questi personaggi pensando di partecipare a riti cattolici. E ci cascano perché, di fatto, li ospitano in garage o appartamenti (anche in periferia) in tutto e per tutto resi simili a chiese: hanno un altare, un grande crocifisso, l’ostensorio (che serve per esporre il corpo di Cristo ai fedeli durante l’eucarestia). E i riti sono pressocché simili. Di falsi preti a Roma il Gris ne ha contati circa 200. Si arriva a trecento se si contano anche i diaconi o vescovi nominati all’interno di queste organizzazioni.
Come fanno a fare proselitismo sotto le Basiliche capitoline? «Gli esorcismi diventano una delle principali armi grazie alle quali questi sedicenti preti riescono a fare adepti - prosegue Murgia - Essere ricevuti da un esorcista è una cosa molto seria, ha bisogno di un percorso che dura molto tempo. Invece con questi sedicenti sacerdoti o vescovi puoi avere messe di guarigione in un tempo pari a zero. Reclutano i fedeli, passeggiando accanto alle basiliche principali. Puntano sulle loro debolezze e in questo modo li truffano e fanno cassa. […]
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