erik e lyle e jose e kitty menendez

NON CI SARÀ UN NUOVO PROCESSO PER LYLE E ERIK MENENDEZ, I FRATELLI CONDANNATI ALL'ERGASTOLO PER AVERE UCCISO A COLPI DI FUCILE I GENITORI JOSÉ E KITTY NELLA VILLA FAMILIARE DI BEVERLY HILLS NEL 1989: UN GIUDICE DELLA CORTE SUPERIORE DI LOS ANGELES HA RESPINTO LA PETIZIONE DI “HABEAS CORPUS” PRESENTATA DALLA DIFESA, STABILENDO CHE LE NUOVE PROVE SUGLI ABUSI SESSUALI SUBITI DAI DUE DA PARTE DEL PADRE NON AVREBBERO CAMBIATO L'ESITO DEL PROCESSO …

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ERIK MENENDEZ OGGI

(ANSA) - Non ci sarà un nuovo processo per Lyle e Erik Menendez, i fratelli condannati all'ergastolo per avere ucciso a colpi di fucile i genitori José e Kitty nella villa familiare di Beverly Hills nel 1989.

 

Un giudice della Corte Superiore di Los Angeles, William C. Ryan, ha respinto la petizione di 'habeas corpus' presentata dalla difesa, stabilendo che le nuove prove sugli abusi sessuali subiti dai due da parte del padre non avrebbero cambiato l'esito del processo.

 

lyle kitty jose erik menendez

 

 

La difesa sperava di avviare un nuovo processo alla luce di due nuovi elementi: una lettera scritta da Erik a un cugino nel 1988 - pochi mesi prima dell'omicidio - in cui raccontava che il padre abusava ancora di lui, e la testimonianza di Roy Rosselló, ex membro della boy band portoricana Menudo, che ha accusato José Menendez di averlo violentato.

 

Secondo gli avvocati dei due uomini, che avevano 21 e 18 anni quando uccisero i genitori, queste prove avvallano la tesi della difesa secondo cui i due rampolli agirono per paura della continua violenza del padre. Il processo che li condannò all'ergastolo senza possibilità di sconti nel 1996 stabilì invece che agirono per ottenere l'eredità multimilionaria del padre.

lyle ed erik menendez 

 

Il giudice Ryan ha considerato che "né la lettera né la testimonianza aggiungono elementi nuovi rispetto alle accuse di abusi già valutate dalla giuria", che all'epoca aveva ritenuto i Menendez colpevoli di un omicidio premeditato.

 

Joseph Lyle Menendez

 

 

 

 

 

La decisione rappresenta un ulteriore colpo alle speranze dei due fratelli, che già a fine agosto avevano visto respingere la richiesta di libertà vigilata dopo oltre 35 anni di detenzione e la riduzione della pena da ergastolo a 50 anni di carcere.

 

Secondo il tribunale di sorveglianza non sono pronti a essere reinseriti nella società. Restano quindi dietro le sbarre, dopo una delle vicende giudiziarie più seguite e discusse della cronaca americana, tornata alla ribalta grazie alla serie Netflix con Javier Bardem e Chloë Sevigny.

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