RIUSCIRÀ SALVINI A RITROVARE LA FORTUNA POLITICA MISTERIOSAMENTE SCOMPARSA? PER NON PERDERE LA…
Emiliano Bernardini per “il Messaggero”
La notizia della morte di Massimo Bochicchio, deceduto domenica dopo un incidente in moto su via Salaria, è continuata a rimbalzare ovunque per tutta la giornata di ieri. Anzi è l'unica cosa di cui si parla. Un decesso che si è circondato di un alone giallo. Dopo 48 ore è spuntata anche l'ipotesi che si tratti di un suicidio. Ipotesi però alla quale nessuno crede o vuole credere.
Dall'Aniene al circolo Tennis Parioli, il tam tam ha raggiunto anche la periferia. Dai salotti dei quartieri di Roma Nord alle sedie di plastica dei bar lontani dal centro non si faceva che parlare di «una morte troppo strana». D'altronde il nome di Massimo Bochicchio, così come il suo numero di telefono, erano sulle bocche e nei cellulari di mezza Roma. Perché i soldi sono trasversali e sono il perfetto collante tra il mondo di sopra e il mondo di sotto. Non a caso molti dei clienti di Bochicchio sono tuttora sconosciuti.
IL LUOGO DELL INCIDENTE IN CUI E' MORTO MASSIMO BOCHICCHIO
Già, perché come diceva lui, «c'hanno un tallone d'Achille». Frase registrata durante le intercettazioni del suo cellulare e con la quale voleva sottolineare che questi soggetti, secondo quello che pensa l'accusa, gli avessero affidato capitali esteri nascosti al fisco. Nelle chat dei soci dell'Aniene e del Parioli non si parla più di padel o di cene. No, solo di Massimo Bochicchio.
A bordo piscina ieri molti bisbigliavano ipotesi. Qualcuno anche preoccupato perché «non io, eh, ma persone che conoscono gli avevano affidato dei risparmi» e ora con questo colpo di scena Bochicchio potrebbe essersi portato i soldi nella tomba.
Su qualche cellulare sono comparse anche le ipotesi: «A- Non è lui e lo fanno vivere sotto copertura. B- Lo hanno ammazzato, C- Ha organizzato tutto lui ed è scappato». Il fatto che poi il corpo fosse carbonizzato rendendo così il riconoscimento più complicato ha alimentato sospetti e fatto viaggiare la fantasia. Una cosa è certa: al suicidio non crede proprio nessuno.
Cambia lo scenario. Niente piscine o campi pettinati ma canicola infernale e il bancone di un bar della periferia. «Mica aveva fregato solo i vip...» e poi ancora «Ma che uno s' ammazza così?» e infine «Ma non è che ha fregato tutti n'altra volta?». Insomma al fatto che possa essersi suicidato non ci crede proprio nessuno.
Nemmeno il portiere del lussuoso stabile in piazza di Novella. «L'ho visto sabato mattina l'ultima volta. Domenica la guardiola è chiusa». Ha mai dato qualche segno di paura o tormenti? «Nessuno. Sempre molto tranquillo. Insomma lo vedevo tutte le mattina nella finestra in cui poteva uscire. Portava fuori il cane o andava a correre a villa Ada però con me non ha mai mostrato nessun segno che poteva far pensare che potesse suicidarsi». E la moglie? «Tranquilla anche lei». Insomma non pensa che possa essersi suicidato.
Aldo alza le spalle e con lo sguardo fa capire che no, non ci crede proprio. È l'unico a dire qualcosa. «Non è il momento. Grazie». Una risposta secca arriva da una voce al citofono della casa all'ultimo piano di piazza di Novella nel quartiere Trieste dove Massimo Bochicchio viveva con la moglie e i due figli.
Si sentono molte voci. Ieri è stato un via vai di gente che è andata a trovare la compagna Arianna ma soprattutto i due figli. Tanti i ragazzini che ieri sono saliti in casa accompagnati dalla rispettive mamme. Tutte scansano le domande. Il nome di Massimo Bochicchio ora è meglio non pronunciarlo nemmeno.
MASSIMO BOCHICCHIO E LA MOGLIE massimo bochicchio 4QUEL CHE RESTA DELLA MOTO DI MASSIMO BOCHICCHIO massimo bochicchio 1bochicchioMASSIMO BOCHICCHIO CON LA MOGLIEmassimo bochicchioMASSIMO BOCHICCHIOIL LUOGO DELL INCIDENTE IN CUI E' MORTO MASSIMO BOCHICCHIO
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