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"NON E' TARDI, CONSEGNATE GLI AIUTI A CIPRO" - L'ULTIMO APPELLO DEL MINISTRO DEGLI ESTERI ISRAELIANO GIDEON SA'AR ALLA FLOTILLA, CHE SI TROVA A 100 MIGLIA DA GAZA - LA PORTAVOCE DELLA SPEDIZIONE IPOTIZZA DEGLI SCONTRI CON LA MARINA ISRAELIANA: "QUALCUNO SI FARÀ MALE, LA NAVE SOCCORSO ITALIANA CI AVREBBE FATTO PIACERE" (MA SI È RITIRATA) - PRIMA CHE LE IMBARCAZIONI DELLA FLOTILLA RAGGIUNGANO LE ACQUE TERRITORIALI DELLO STATO EBRAICO, LA MARINA MILITARE FARÀ ANNUNCI CON GLI ALTOPARLANTI CHIEDENDO AGLI ATTIVISTI DI TORNARE INDIETRO. SE NON SI RITIRERANNO, VERRANNO FERMATI E TRASFERITI IN ISRAELE...
MINISTRO ISRAELE A FLOTILLA, 'NON È TARDI,CONSEGNATE AIUTI'
(ANSA) - TEL AVIV, 01 OTT - "Da ogni parte si levano voci che chiedono di fermare questa provocazione di Hamas-Sumud. Non è troppo tardi. Vi preghiamo di consegnare qualsiasi aiuto in vostro possesso in modo pacifico attraverso il porto di Cipro, la marina di Ashkelon o qualsiasi altro porto della zona verso Gaza".
È l'appello lanciato dal ministro degli Esteri israeliano Gideon Sa'ar alla Flotilla dopo quello congiunto di Grecia e Italia affinché accettino un compromesso e consegnino gli aiuti per la distribuzione tramite la Chiesa.
'MARINA USERÀ ALTOPARLANTI CON FLOTILLA, TORNATE INDIETRO'
(ANSA) - TEL AVIV, 01 OTT - Prima che le imbarcazioni della Flotilla raggiungano le acque territoriali di Israele, la Marina militare farà annunci con gli altoparlanti chiedendo agli attivisti di tornare indietro verso i Paesi da cui sono venuti. Se non si ritireranno, la Marina militare li fermerà e li trasferirà in Israele.
Lo riferisce Channel 12. Successivamente, sarà consentito agli attivisti di essere espulsi volontariamente, e se si rifiuteranno saranno arrestati e processati da un tribunale apposito (non un tribunale ordinario) per ingresso illegale in Israele. Alcune delle navi degli attivisti saranno confiscate e altre saranno affondate.
FLOTILLA, NAVE MARINA? 150 MIGLIA NON SONO ZONA DI GUERRA
(ANSA) - ROMA, 01 OTT - L'ultimo alert della nave Alpino che indicava il punto in cui si sarebbe fermata "ci ha fatto provare una sensazione di abbandono". Lo ha detto la portavoce italiana del Global Movement to Gaza, Maria Elena Delia in una conferenza stampa alla Camera.
"Non abbiamo mai pensato che la fregata dovesse ingaggiare scambi bellici, ma avere una nave di soccorso ci avrebbe fatto piacere visto che si va incontro a probabili scontri", ha aggiunto. "150 miglia dalla costa non è la zona di guerra -ha concluso Delia- La zona di guerra dichiarata da Israele sono le 12 miglia".
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