liliana resinovich e sebastiano visintin

“IL SUICIDIO E’ IMPROBABILE” - IL CASO DI LILIANA RESINOVICH È STATO RISCRITTO NELLE DUECENTO PAGINE DELLA SUPER PERIZIA, DEPOSITATA ALLA PROCURA DI TRIESTE, CHE SUGGERISCE APPROFONDIMENTI “NELL’OTTICA DI TERZE PERSONE” PERCHE' “LA CAUSA DELLA MORTE E’ DOVUTA AD ASFISSIA MECCANICA" –  FRA GLI ELEMENTI DI NOVITA I PELI TROVATI SUGLI ABITI E SUI SACCHETTI CHE AVVOLGEVANO LA TESTA DELLA VITTIMA – IL MARITO ACCUSA: “SOLO UNA PERSONA SAPEVA DOVE SI TROVAVA IL CORPO, CLAUDIO STERPIN, L’AMANTE”

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Estratto dell’articolo di Andrea Pasqualetto per il “Corriere della Sera”

 

Liliana Resinovich

Le lesioni trovano «una concreta e plausibile spiegazione tecnica solamente con l’avvenuto intervento di una terza persona». Quanto all’epoca della morte di Liliana Resinovich, pochi dubbi: «È da collocarsi con elevatissima probabilità nella mattinata del 14 dicembre 2021 (il giorno della scomparsa, ndr)...

 

Non è emerso alcun elemento contrastante con questa ricostruzione che invece trova conferma nelle evidenze ambientali, naturalistiche, anatomopatologiche...».

 

Secondo i periti la sessantatrenne triestina, scomparsa da casa la mattina di quel 14 dicembre e ritrovata senza vita tre settimane dopo in un vicino boschetto dentro due sacchi neri, potrebbe dunque essere stata uccisa, anche perché non sono emersi «elementi tecnico-scientifici a supporto dell’ipotesi del suicidio».

 

SEBASTIANO VISINTIN LILIANA RESINOVICH

Sono queste le conclusioni della relazione depositata la scorsa settimana alla procura di Trieste dall’anatomopatologa Cristina Cattaneo insieme con i suoi colleghi Biagio Eugenio Leone e Stefano Tambuzzi e dall’entomologo Stefano Vanin.

 

Documento che ha indotto il procuratore facente funzioni di Trieste, Federico Frezza, a rivalutare l’intera indagine dopo essere stata chiusa un anno e mezzo fa con una richiesta di archiviazione per suicidio, respinta un dal gip del capoluogo giuliano.

 

In duecento pagine di analisi è stata riscritta la storia del caso Resinovich, almeno dal punto di vista medico-legale: «La causa della morte è da ricondursi a una asfissia meccanica esterna contestuale o immediatamente successiva alle lesività (afferramenti, urti, graffi) certamente al capo, alla mano destra e molto probabilmente ad altre sedi del corpo (torace, arti)».

 

 

CASO RESINOVICH NUOVE ANALISI

Fra gli elementi di novità, alcuni peli trovati sugli abiti e sui sacchetti che avvolgevano la testa di Liliana, per cui i consulenti della Procura suggeriscono ai pm approfondimenti di carattere genetico: «Nell’ottica di terze persone».

 

(...) Per i legali della famiglia Resinovich, che da sempre sostengono con forza l’ipotesi dell’omicidio, la svolta è stata naturalmente accolta con soddisfazione e speranza: «Per affermare l’evidente abbiamo dovuto impiegare oltre tre anni ma ora inizierà un nuovo corso. Il tempo perso sarà recuperato dagli importanti professionisti della procura e presto avrà un nome e un cognome chi l’ha bestialmente aggredita».

 

(...) «Spero si arrivi finalmente a un nome — ha detto lo stesso Visintin al Piccolo, non escludendo quindi l’idea del delitto —. Anche se vedo molto difficile una messinscena del genere per simulare il suicidio con il rischio di essere visti».

 

Ma se deve proprio pensare a un omicidio, Visintin un nome ce l’ha? «No, questo no, anche se ricordo che una sola persona è andata in Questura a indicare agli inquirenti il luogo dove cercare Lilly quando ancora non si trovava». Intende Claudio Sterpin, l’amante di Liliana? «Sì».

RESINOVICH NUOVA PERIZIA SUL CORPO

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