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NON SOLO L’IRAN: A RIMPINGUARE LE CASSE DI HEZBOLLAH È IL GIRO D’AFFARI CRIMINALE IN SUD AMERICA - GLI INTROITI ARRIVANO DAL CONTRABBANDO DI ARMI, DAL RICICLAGGIO DI DENARO E, SOPRATTUTTO, DAL TRAFFICO DI DROGA IN COLLABORAZIONE CON I NARCOS - IL PARTITO DI DIO TRAFFICA NELL’AREA DEI TRE CONFINI, DOVE SI INCROCIANO ARGENTINA, BRASILE E PARAGUAY E, SOPRATTUTTO, IL VENEZUELA - NON A CASO ALL’INTERNO DEL SUO GOVERNO, MADURO AVEVA TARECK EL AISSAMI, UOMO D’AFFARI D’ORIGINE LIBANESE ARRESTATO PER TRADIMENTO E ASSOCIAZIONE A DELINQUERE…
Estratto dell’articolo di Matteo Giusti per “la Verità”
La presenza di Hezbollah in America Latina non è una novità dato che ha iniziato a tessere la sua tela di contatti negli anni Ottanta, ma oggi è un pericolo crescente. Il movimento sciita libanese si è insinuato in una decina di stati dal Messico all’Argentina, utilizzando la diaspora del Paese dei Cedri. Questa rete, composta da agenti, businessman e fiancheggiatori, è sempre stata abile nella raccolta di fondi, ma anche a livello operativo […]
Anche se storicamente il gruppo sciita ha ricevuto la maggior parte dei suoi finanziamenti dall’Iran, la sua rete affaristica in Sud America garantisce un costante afflusso di denaro. Gli introiti arrivano dal contrabbando di armi, dal riciclaggio di denaro e soprattutto dal traffico di droga, in collaborazione con la criminalità organizzata.
Gli Stati Uniti nel 2008 avevano lanciato il Cassandra Project con l’obiettivo di smantellare questa rete che smerciava droga e riciclava denaro utilizzando uomini d’affari libanesi come Ayman Joumaa e banche di comodo come la Lebanese Canadian Bank. Le aree dove il Partito di Dio traffica sono l’Area dei Tre Confini, dove si incrociano Argentina, Brasile e Paraguay e soprattutto il Venezuela. La zona di confine è una «terra senza legge» e la città brasiliana di Foz do Iguaçu è il centro di ogni piano criminale. Caracas, ha firmato nel 2022 un accordo di cooperazione ventennale con l’Iran ed ha rafforzato i suoi rapporti con Hezbollah.
Maria Corina Machado, leader dell’opposizione, accusa Maduro e il suo ministro degli Interni Diosdado Cabello di contrabbando internazionale e di essere dei narcotrafficanti. Proprio i cartelli colombiani e gruppi di ex guerriglieri dell’Esercito di liberazione nazionale (Eln) avrebbero creato una rete con Hezbollah sotto la protezione di Caracas.
All’interno del suo governo Nicolas Maduro aveva Tareck El Aissami che dal 2017 al 2018 è stato vicepresidente e poi ministro fino a marzo 2023 quando è stato arrestato per tradimento e associazione a delinquere.
nicolas maduro tareck el aissami 3
El Aissami è un uomo d’affari di origine libanese, probabilmente il più potente politico sudamericano legato ad Hezbollah, da anni sotto sanzioni internazionali e che attraverso il fratello Fares manteneva i contatti con i clan del crimine organizzato come il Tren de Aragua e i guerriglieri dell’Eln in Colombia. Il suo arresto non ha indebolito i rapporti del governo madurista con il movimento libanese, ma ha soltanto cambiato forma, trasformandosi nel Cartel de los Soles.
Questo cartello non esisterebbe, come ha dichiarato più volte sia il governo venezuelano che quello colombiano, accusando gli Stati Uniti di averlo inventato per colpire politici indipendenti. Il primo a denunciare l’esistenza di questa organizzazione criminale era stato nel 2004 il giornalista venezuelano Mauro Marcano che venne assassinato pochi mesi.
Il gruppo prende il nome dai soli che appaiono nelle spalline dei tanti generali che ne fanno parte e che sono ai vertici di esercito, marina, Guardia nazionale e spionaggio. Un’intensa propaganda sta cercando di nascondere l’esistenza di questo cartello che è strutturato in maniera differente dai classici gruppi di narcotrafficanti, perché non avrebbe affiliati, ma utilizzerebbe i mezzi delle forze armate venezuelane.
Il dipartimento di Stato degli Stati Uniti accusa Hezbollah di contrabbandare dal Venezuela petrolio, carbone, diamanti e di falsificare documenti e stampare dollari falsi, arrivando ad un giro d’affari di un miliardo, che in parte finisce nelle tasche dei generali venezuelani.
Per colpire il potere economico di Maduro il governo americano ha sequestrato la petroliera MT Skipper di proprietà iraniana, che batte bandiera della Guyana ed era diretta a Cuba. La nave, già sotto sanzioni, rappresenta il tipico esempio dei traffici fra Caracas, l’Iran e il movimento sciita di Hezbollah
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