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MI COSTI, MA QUANTO MI COSTI? - NON PAGA L’ASSEGNO DI MANTENIMENTO PER LA FIGLIA: CONDANNATO A 2 MESI DI RECLUSIONE IL PRODUTTORE CINEMATOGRAFICO STEFANO DAMMICCO, EX DI YVONNE SCIÒ, PROTAGONISTA DELLA STORICA PUBBLICITÀ DELL’ALLORA SIP (“MI AMI? MA QUANTO MI AMI?”) - I GIUDICI HANNO STABILITO UNA PENA DI DUE MESI PER IL SOCIO FONDATORE DELLA "EAGLE PICTURES" GIA’ PROCESSATO E CONDANNATO IN PASSATO PER NON AVER VERSATO CIRCA 37MILA EURO PER LA FIGLIA – UN’ALTRA VITTORIA GIUDIZIARIA PER YVONNE SCIÒ, CHE IN PASSATO AVEVA DETTO DI ESSERE STATA PICCHIATA DA NAOMI CAMPBELL…
Ettore Saladini per repubblica.it - Estratti
Dai set cinematografici al tribunale di piazzale Clodio. Una vicenda legata al mancato pagamento dell’assegno di mantenimento per la figlia costringe due big del cinema a frequentare le aule di giustizia.
Da una parte c’è l’imputato, Stefano Dammicco, produttore cinematografico e socio fondatore della Eagle Pictures, l’azienda che ha distribuito film come La passione di Cristo di Mel Gibson, Se mi lasci ti cancello di Michel Gondry e, in seguito all’uscita di Dammicco, Il discorso del re di Tom Hooper, la saga di Twilight e Midsommar di Ari Aster.
Dall’altra parte c’è la vittima, l’ex moglie Yvonne Sciò, attrice e modella di origini americane e protagonista della storica pubblicità dell’allora Sip: «Mi ami? ma quanto mi ami?», era l’incipit divenuto tormentone negli anni ‘90. Arrivata sul piccolo schermo con Non è la Rai, il varietà di Gianni Boncompagni, l’attrice è poi approdata nel mondo del cinema, collaborando con Pupi Avati, Verdone, Nanni Loy e i fratelli Taviani.
Sono trascorsi oltre 15 anni dalla fine della relazione tra i due artisti, rivelano i rotocalchi rosa, ma gli strascichi di quel rapporto proseguono ancora oggi in tribunale. Infatti, Dammicco, che nel 2019 ha patteggiato una condanna a due mesi e sei giorni di carcere, ieri è stato raggiunto da una nuova sentenza sfavorevole: altri due mesi di reclusione. In entrambi i casi la pena è stata sospesa.
I motivi delle due condanne sono identici: secondo il pubblico ministero Silvia Radicella, avrebbe fatto «mancare i mezzi di sussistenza» alla figlia, si legge negli atti. Se la prima volta è stato processato per non aver versato circa 37.000 euro, al netto delle spese straordinarie legate all’assistenza sanitaria, adesso Dammicco è stato accusato di altre omissioni con cui, di fatto, avrebbe violato, o quantomeno disatteso, gli accordi presi nel 2014 durante la negoziazione assistita in fase di separazione.
E così Yvonne Sciò, che in passato aveva detto di essere stata picchiata da Naomi Campbell e di averla denunciata, questa volta ha portato in tribunale l’ex marito. Una vittoria giudiziaria per la donna che, nel gotha dello spettacolo mondiale, si è permessa anche dei rifiuti eccellenti: da Brad Pitt, a cui non avrebbe dato il suo numero di telefono, fino a Paolo Sorrentino, al quale si sarebbe rifiutata di concedere una scena di nudo integrale (...)
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