VIDEO-FLASH! - L’ARRIVO DI CECILIA SALA NELLA SUA CASA A ROMA. IN AUTO INSIEME AL COMPAGNO, DANIELE…
Jaime D' Alessandro per la Repubblica
Trecento grammi. È quanto deve pesare un drone per volare quasi ovunque in Italia. Senza permessi, patentini, esperienza. E così il settore ha cominciato a produrne di piccoli ma quasi professionali, dopo una fase in cui sembrava potessero usarli solo operatori televisivi, forze dell' ordine, protezione civile, pompieri.
«Ma è nulla rispetto a quel che vedremo entro il 2020, quando in Europa verranno di fatto liberalizzati», spiega Fabrizio D' Urso, responsabile per le certificazioni dell' Enac, l' Ente nazionale dell' aviazione civile. Intanto continuano a volare quasi ovunque: sono escluse aree sensibili come caserme, ministeri, aeroporti, zone giudicate a rischio dalla questura.
Ma anche spazi urbani popolati e città intere come Roma, che è completamente interdetta. Ne sa qualcosa quel turista malese che si è messo a pilotare un drone tra l' Arco di Costantino e la via Sacra all' ombra del Colosseo. Giocattolo sequestrato e turista denunciato. O l' americano che ad agosto ne faceva volare uno sopra il Pantheon: denuncia per violazione del divieto di sorvolo e procurato allarme.
E apparecchio sequestrato. «I droni che pesano meno di trecento grammi, con para-eliche e che non superano i sessanta chilometri all' ora, vengono giudicati inoffensivi - spiega Luciano Castro, la mente del Rome Drone Expo & Show e infatti stanno aumentando».
Tanto che persino Amazon ha una categoria ad hoc. Con terminologia burocratica, vengono chiamati Aeromobili a Pilotaggio Remoto (Apr) e si può farli volare, ma lontano dagli altri. Pena l' intervento della questura.
E pensare che il comune di Los Angeles, nel suo progetto per la mobilità da centoventi miliardi di dollari, al trasporto con i droni ci sta pensando sul serio. Mentre Violeta Bulc, a capo della Direzione generale per la mobilità e i trasporti della Commissione europea, intende "farli entrare nella vita degli europei a partire dal 2019" con la creazione di U-Space, uno spazio aereo dedicato.
Intanto la European Aviation Safety Agency (Easa) è al lavoro su un quadro normativo omogeneo. «Sotto i trecento grammi e con i para-eliche, i droni possono volare in città per uso professionale, salvo eccezioni, ma se non ci sono assembramenti », chiarisce D' Urso. E in futuro? «Stiamo partecipando ai lavori dell' Easa che sta regolamentano i droni sotto i 25 chili.
La bozza - continua - è stata discussa a metà settembre e verrà portata in Commissione entro fine anno per diventare legge operativa nel 2020 in tutti i Paesi Ue. La grande novità riguarda le competenze del pilota. Volevamo fossero frutto di corsi ufficiali. E invece in molti casi non sarà nemmeno richiesto un attestato, come accade adesso in Italia per i professionisti.
L' altra differenza è che le regole varranno per tutti, professionisti e non. I droni saranno certificati CE, con marchi di quattro gradi diversi. E per il più alto si dovrà frequentare un corso: online. I primi due, i droni fino a novecento grammi, si potranno far volare anche in luoghi dove ci sono altre persone». E per farlo basterà aver letto il libretto di istruzioni. Soltanto. Los Angeles pensa di usarli in città E la Ue crea uno spazio aereo dedicato.
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