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DELITTO IN FAMIGLIA – GIADA CRESCENZI, LA 30ENNE ARRESTATA CON L’ACCUSA DI AVERE UCCISO CON 20 COLTELLATE LA SUOCERA STEFANIA CAMBONI NELLA SUA VILLETTA DI FREGENE, È STATA INCASTRATA DAL CELLULARE: AVEVA CERCATO SUL GOOGLE “COME AVVELENARE UNA PERSONA” E “COME TOGLIERE IL SANGUE DAL MATERASSO” – CRESCENZI È LA COMPAGNA DI UNO DEI FIGLI DELLA VITTIMA, SUL CUI RUOLO I PM VOGLIONO VEDERCI PIU’ CHIARO – L’AVVOCATO DELLA FAMIGLIA: “LE RICERCHE ONLINE CONFERMEREBBERO LA PREMEDITAZIONE DELL’OMICIDIO, ESCLUDENDO L’IPOTESI DEL FURTO IN CASA” – DIETRO AL DELITTO CI SAREBBERO I DISSAPORI PER LA VENDITA DELL’IMMOBILE…
Estratto dell’articolo di Luca Monaco per https://roma.repubblica.it/
Aveva cercato con il cellulare come “come avvelenare una persona e come togliere il sangue dal materasso”.
È stata incastrata dai carabinieri del gruppo Ostia coordinati dalla procura di Civitavecchia Giada Crescenzi, 30 anni, la compagna di Francesco, uno dei figli di Stefania Camboni, 60 anni, uccisa con quasi 20 coltellate nella sua villa a Fregene.
Crescenzi da giovedì sera è in stato di fermo con le accuse di omicidio aggravato dalla minorata difesa e con abuso di relazioni domestiche e di ospitalità. Sarebbe stata lei a martoriare il corpo di Camboni. […]
L’allarme a Fregene è scattato alle sette del mattino del 15 maggio, quando il figlio della vittima, al rientro dal lavoro ha trovato la madre riversa in terra nei pressi del letto matrimoniale della stanza al secondo piano, ricavata nella mansarda di casa.
La sera antecedente, dopo aver cenato con la madre e con la fidanzata, l’uomo è uscito per andare a lavorare. Alle 7 del mattino successivo, quando è tornato a casa, ha trovato la porta d'ingresso e l'inferriata esterna completamente aperta, la casa a soqquadro.
Quindi, insieme alla fidanzata, ha fatto un giro in casa e ha trovato il corpo della madre nella camera da letto, coperto da cuscini. Così la coppia è andata subito dai carabinieri di Fregene.
La macchia della donna è stata trovata in via Agropoli, a 150 chilometri da casa. Con il finestrino del guidatore aperto. Il primo controllo dei carabinieri sul telefono dell’indagata ha fatto notare alcune ricerche effettuate su Google, ovvero "come togliere il sangue dal materasso" e "come avvelenare una persona.
Le versioni del figlio della vittima e di Crescenzi sono apparse fin da subito contraddittorie, la donna ha raccontato i dissapori con la suocera.
Sul letto è stata trovata una grande macchia di sangue coperta da un copriletto. In attesa di approfondire il ruolo del figlio, per il pm non ci sono molti dubbi, è stata Crescenzi a commettere il femminicidio.
“Il quadro indiziario è estremamente grave – afferma l’avvocato dei famigliari della vittima, Massimiliano Gabrielli – la cosa più inquietante è la ricerca su google, da parte dell’indagata, di informazioni su come cancellare le tracce di sangue sul materasso e su come avvelenare una persona. Il che confermerebbe l’ ipotesi che noi avevamo formulato fin da subito sulla premeditazione dell’omicidio, escludendo del tutto l’ipotesi del furto in casa che sembra rientrare nell’attività di assoluto depistaggio da parte dell’indagata”.
la macchina di stefania camboni 2
Crescenzi, spiega il suo avvocato difensore Anna Maria Anselmi, "è molto provata ma ferma e determinata a confermare la sua estraneità davanti al giudice. Già agli inquirenti, che l'hanno ascoltata ieri per oltre 4 ore, ha racconto di avere cenato mercoledì sera assieme a Stefania.
Poi con il compagno è andata in stanza da letto: lui è uscito per andare al lavoro mentre lei si è messa a letto e come tutte le sere ha messo i tappi alle orecchie addormentandosi profondamente. Un'abitudine che conoscono tutti".
L'avvocato spiega, inoltre, che Crescenzi ha saputo della morte della donna dal compagno. […]
Il difensore aggiunge, inoltre, che i rapporti tra nuora e suocera erano "normalissimi, solo qualche banale discussione per la spesa".
omicidio di stefania camboni 1
La Procura afferma che la ragazza ha cercato sul web il mondo di cancellare tracce ematiche sul materasso o modo per uccidere per avvelenamento.
Sul punto Anselmi replica che, a detta della ragazza, "la prima ricerca era relativa a eliminare eventuali tracce delle mestruazioni e quella sull'avvelenamento non era per le persone ma le piante, per eliminare quelle invasive dal giardino. Ricordo che la signora è morta accoltellata e non avvelenata e l'arma non è stata ancora trovata".
la macchina di stefania camboni 3
omicidio di stefania camboni 2
giada crescenzi
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