UNA NUOVA CASA NON BASTA - NUOVO CAPITOLO DELLE SORTI DELLA FAMIGLIA CHE VIVE NEL BOSCO DI CHIETI - DOMANI CATHERINE E NATHAN TREVALLION INCONTRERANNO I GIUDICI PER AFFRONTARE DUE ARGOMENTI PRINCIPALI: L’ADEGUATEZZA DELL’ALLOGGIO CHE DOVRÀ OSPITARE LA FAMIGLIA E L’ASPETTO RELAZIONALE NELLA VITA DEI FIGLI - SE SUL PRIMO PUNTO C’È LA VOLONTÀ DELLA COPPIA DI EFFETTUARE TUTTE LE MODIFICHE PER MIGLIORARE IL RUDERE, LA PARTITA, IN REALTÀ, SI GIOCA SULLA SOCIALITÀ DEI BAMBINI: I GIUDICI VOGLIONO CAPIRE SE...

Estratto dell’articolo di Ilaria Sacchettoni e Valentina Baldisserri per il “Corriere della Sera”

la famiglia nel bosco catherine birmingham nathan trevallion

[…] Nathan e Catherine difficilmente replicheranno comportamenti diffidenti o peggio sfidanti adottati in passato quando, tra l’altro, avevano proposto di aprire la casa ai pediatri a patto che lo Stato versasse loro 50 mila euro per ciascun bambino.

Due gli argomenti che verranno affrontati, in sintesi: l’adeguatezza dell’alloggio che dovrà ospitare la famiglia e l’aspetto relazionale nella vita dei figli. […]

la famiglia nel bosco - Catherine Birmingham Nathan Trevallion e i figli

Alla vigilia dell’udienza si respira un clima di fiducia fra i neo rurali di Palmoli (Chieti). I giudici si riserveranno di decidere, ma già così è possibile ipotizzare che le mosse fin qui adottate dai Trevallion possano garantirgli una revisione del provvedimento che sospendeva la potestà genitoriale.

Giocano in loro favore la scelta di modificare la casetta in pietra e mattoni nel bosco integrando gli spazi interni con un bagno vero e proprio e una piccola stanza/cucina. Un gruppo di muratori volontari del Veneto si sarebbe proposto al sindaco del Comune di Palmoli per poter velocemente effettuare i lavori. Venerdì ci sarà un punto con l’ufficio tecnico per poi procedere. Il Tribunale aveva sollevato perplessità anche sulla salubrità dell’alloggio, sull’umidità «pericolosa per lo sviluppo di patologie polmonari».

Nathan e Catherine Trevallion - la famiglia nel bosco

[…]

C’è poi un’altra questione, perfino più discriminante dell’alloggio. Ed è la socializzazione dei bambini. Scrivevano i giudici: «La deprivazione del confronto tra pari in età da scuola elementare può avere effetti significativi sullo sviluppo del bambino». Se all’esterno il dibattito è aperto, all’interno dell’aula del Tribunale non c’è spazio per interpretazioni. Si dovrà dimostrare che i bimbi non sono mai stati privati di un’opportunità.

Nathan e Catherine Trevallion - la famiglia nel bosco

Qui però il Tribunale ha già acquisito materiale che potrebbe scalfire la linea Angrisano. Vale a dire relazioni di amici che testimoniano come i piccoli Trevallion abbiano finora interagito perfettamente con coetanei. I nuovi avvocati dei genitori, Femminella e Solinas, potrebbero sollecitare i giudici ad acquisire la loro testimonianza dal vivo.

Potrebbe anche accadere che i giudici chiedano un ulteriore approfondimento da effettuarsi magari attraverso un comportamentista. In definitiva si era sostenuto che in condizioni di isolamento «il bambino può avere problemi a partecipare efficacemente a lavori di gruppo, alla peer education (educazione tra pari) o al cooperative learning , perdendo l’opportunità di rinforzare le conoscenze spiegandole agli altri o di imparare da prospettive diverse». Un bagno in più, come si vede, non basta.

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