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LA NUOVA FRONTIERA DELL’ESTORSIONE: LE VIDEOCHIAMATE DAL CARCERE – DUE PERSONE ARRESTATE A BOSCOREALE, VICINO NAPOLI, CON L'ACCUSA DI AVERE MINACCIATO UN NEGOZIANTE DEL POSTO. SECONDO QUANTO EMERSO DALLE INDAGINI, LA VITTIMA SAREBBE STATA CONTATTATO CON UNA VIDEOCHIAMATA DA UNO DEI DUE INDAGATI CHE ERA DETENUTO PER COSTRINGERLO A PAGARE SOMME DI DENARO - "CI DEVI DARE 50MILA EURO, 25MILA SUBITO E DOMANI ALTRI 25MILA EURO, SENNÒ TI SPARIAMO ALLE GAMBE"
(ANSA) - Tentata estorsione in concorso e accesso indebito a dispositivi idonei alla comunicazione da parte di soggetti detenuti: sono aggravati dal metodo mafioso i reati che i carabinieri di Boscoreale (Napoli), contestano con la Direzione distrettuale antimafia partenopea, a due persone arrestate con l'accusa di avere minacciato un negoziante del posto.
Secondo quanto emerso dalle indagini, la vittima sarebbe stata addirittura contattato con una videochiamata da uno dei due indagati che era detenuto per costringerlo a pagare somme di denaro per consentirgli la prosecuzione dell' attività commerciale.
VIDEOCHIAMATA DAL CARCERE, '50MILA EURO, ALTRIMENTI TI SPARO'
(ANSA) - "Mi devi dare 50mila euro, 25mila subito e domani altri 25mila euro, sennò ti spariamo alle gambe": questo il tono della conversazione della videochiamata partita dal carcere di Napoli-Poggioreale attraverso la quale il detenuto Nunzio Della Ragione ha chiesto una tangente a un tabaccaio. A porgere il telefono alla vittima, all'esterno della sua tabaccheria, sarebbe stato il secondo indagato, Ciro Salvatore Crescentini, anche lui arrestato dai carabinieri.
La richiesta estorsiva risale allo scorso san Valentino, il 14 febbraio 2025: due giorni dopo, il 16 febbraio, il tabaccaio, ha subìto un attentato incendiario (che non viene contestato ai due indagati), regolarmente denunciato ai militari dell'arma insieme con le minacce ricevute via telefono. L'attentato, perpetrato nel cuore della notte, provocò diversi danni al negozio della vittima: un sistema di videosorveglianza ha inquadrato due giovani entrare in azione, con il volto coperto, mentre cospargevano di liquido infiammabile l'esterno della tabaccheria per appiccare le fiamme, prima di scappare.
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