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— Local Team (@localteamtv) October 31, 2022
Organizzare e partecipare ai rave party diventa un reato specifico, il 434-bis del Codice penale. Punibile con pene fino a sei anni di reclusione. Nel primo Consiglio dei ministri operativo, ecco la stretta del Governo di centrodestra sui raduni illegali, proprio nel giorno dello sgombero - senza scontri e prima del clou in programma nella notte di Halloween - dell'evento di Modena, che ha richiamato migliaia di giovani.
Il caso Modena è stata solo la classica goccia che ha fatto traboccare il vaso, un pretesto, per il governo, di accelerare una decisione che probabilmente aveva già in pancia. «Confidiamo nell'effetto deterrenza della sanzione accessoria della confisca obbligatoria dei mezzi che vengono usati per organizzare questi eventi», ha spiegato in conferenza stampa il ministro dell'Interno, Matteo Piantedosi.
Cosa cambia sui rave party
Già la precedente ministra dell'Interno, Luciana Lamorgese, aveva messo al lavoro i suoi uffici per definire una norma che mettesse l'Italia al passo con altri Paesi europei nel contrasto ai rave.
Con il nuovo Governo c'è stata un'accelerazione. Il 434-bis istituisce infatti una nuova fattispecie di reato: «Invasione di terreni o edifici per raduni pericolosi per l'ordine pubblico o l'incolumità pubblica o la salute pubblica». Chiunque organizza o promuove l'«invasione» - commessa da più di 50 persone - è punito con la reclusione da tre a sei anni e con la multa da 1.000 a 10.000 euro.
La pena fino a sei anni consente di disporre le intercettazioni per prevenire i rave, che vengono quasi sempre organizzati con un passaparola in chat e social 'coperti'. Per il solo fatto di partecipare alla "invasione" la pena è diminuita. È sempre ordinata la confisca «delle cose che servirono o furono destinate a commettere il reato... nonché di quelle utilizzate nei medesimi casi per realizzare le finalità dell'occupazione».
Nel testo viene poi apportata una modifica al Codice antimafia disponendo le misure di prevenzione personali per chi si macchia del nuovo reato. Ciò consentirà l'applicazione della sorveglianza speciale di pubblica sicurezza per gli indiziati dell'«invasione per raduni pericolosi».
Secondo Piantedosi il decreto rispetta i requisiti di necessità ed urgenza «per il fatto, drammaticamente confermato nella giornata di ieri, che probabilmente l'assenza di una normativa efficace nel nostro Paese, a differenza dei Paesi limitrofi, ci rendeva vulnerabili come, ahimè, la cronaca degli ultimi anni testimonia.
Si tratta di eventi - ha sottolineato - non solo pericolosi per le stesse persone che partecipano, ma molto dispendiosi per l'impiego di forze dell'ordine che ne consegue. Sono ora previste sanzioni significative e confidiamo che la norma possa costituire deterrenza per questi eventi».
Il caso Modena
Dopo ore di trattativa tra forze dell'ordine e partecipanti al rave party di Modena si è arrivati, oggi, ad una conclusione pacifica: alle persone arrivate da tutto il mondo, 3.500 giovani, è stato spiegato che l'edificio è pericolante e quindi, per la la loro sicurezza, sarebbe stato meglio che se ne fossero andati.
La musica è stata spenta intorno alle dieci. Nessuna resistenza né momento di tensione, i ragazzi e le ragazze hanno preso atto del pericolo e se ne stanno andando via. Il rave party di Modena è stato organizzato in un capannone in disuso di via Marino. In mattinata, intorno alle 10.30, le forze dell'ordine in tenuta antisommossa si sono avvicinate all'edificio senza entrare all'interno, un funzionario ha detto al megafono ai partecipanti: «Non siamo qui per voi e non entreremo, l'edificio è sotto sequestro perché pericolante, dovete andarvene».
Sequestrato sistema audio da 150mila euro. Sono 14 gli organizzatori denunciati
La polizia di Modena ha sequestrato il sistema audio utilizzato nel capannone dove si è tenuto il rave. Sono stati individuati, mentre se ne stavano andando e scortati in Questura 14 autocarri con strumenti musicali, mixer e casse. Il sequestro ha riguardato oltre 100 pezzi per un valore stimato di almeno 150.000 euro. Sono 14 gli organizzatori denunciati: giovani provenienti da varie regioni e un olandese. Ieri sera identificati anche 25 raver olandesi allontanati dalla Polstrada, dopo un controllo a Campogalliano, dove volevano fermarsi con 6 camper.
L’operato delle forze dell’ordine
«Ancora una volta le forze dell'ordine hanno espresso la loro altissima professionalità, conducendo con impegno e con straordinaria opera di persuasione lo sgombero del capannone occupato e pericolante in cui era stato programmato un rave party con più di quattromila partecipanti a Modena Nord. La straordinaria collaborazione tra tutte le forze in campo , compresa la Polizia locale, il personale sanitario, e i vigili del fuoco e tutte le parti coinvolte, sotto la guida autorevole del prefetto di Modena ha scongiurato possibili situazioni di criticità». Lo dice Alfonso Montalbano dell'esecutivo nazionale Usmia Carabinieri. «Ci auguriamo che le forze governative, nel prossimo contratto tengano conto di questi eventi per dare il giusto ristoro alle forze dell'ordine», aggiunge.
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