RELITTO IMPERFETTO - NUOVE FIAMME SULLA NORMAN, L’ALLARME DEL SINDACO DI BRINDISI: “IN PORTO È PERICOLOSA” - SUL RELITTO 1.200 TONNELLATE DI GASOLIO - IL COMANDANTE DEL PORTO: ‘’FORSE ANCORA FUOCO VIVO NELLA PANCIA DELLA NAVE”

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Andrea Tundo per “il Fatto Quotidiano

 

 traghetto in fiamme norman atlantic 8 traghetto in fiamme norman atlantic 8

 La brace ardente nelle viscere della Norman Atlantic. Le raffiche di vento che ieri hanno toccato anche i quaranta nodi. La certezza che il bunker carburante custodisca oltre mille tonnellate di gasolio. La somma di questi tre elementi tiene in allarme tutti, oltre a rallentare le operazioni di discesa nei ponti più bassi, i più interessanti sotto il profilo investigativo perché è lì – secondo le prime ipotesi degli inquirenti – che si sono sviluppate le fiamme.

 

   Dal 28 dicembre la Norman non ha mai smesso di ardere. È viva. Lo ha dimostrato ancora ieri, al termine di una breve ispezione dei vigili del fuoco. Nel tardo pomeriggio un nuovo focolaio si è sviluppato sul ponte 4 e ha lambito il 3, spinto dalla forte tramontana. Si è rivista qualche lingua di fuoco in corrispondenza dei bocchettoni sul lato sinistro e, oltre ai pompieri, impegnati da terra e via mare, è dovuto intervenire anche il rimorchiatore Tenax della famiglia Barretta, già attivo nelle operazioni di spegnimento e soccorso del traghetto.

norman atlantic operazione di salvataggio 9norman atlantic operazione di salvataggio 9

 

In servizio di linea per la compagnia greca Anek Lines tra Patrasso e Ancona, la Norman due domeniche fa è finita in balia delle onde al largo delle coste albanesi con circa 500 persone a bordo. “Sono preoccupato. A 200 gradi diventa alto il rischio che il bunker del carburante non tenga. Da sindaco dico che la nave non è in sicurezza”, si sfoga con il Fatto Quotidiano il sindaco di Brindisi Cosimo Consales. Il punto è che lunedì il Registro navale italiano ha sconsigliato lo spostamento del relitto, che anche gli inquirenti avrebbe voluto nel porto di Bari.

 

norman atlantic operazione di salvataggio 3norman atlantic operazione di salvataggio 3

In queste condizioni la nave potrebbe non sopportare lo stress di un altro rimorchio. Allo stesso tempo però la posizione nella quale è ormeggiata toglie il sonno alla Capitaneria di porto e alle altri parti in causa. Dal 2 gennaio la Norman Atlantic è appoggiata alla banchina di Costa Morena, utilizzata anche da navi carboniere e gasiere che in fase di ormeggio navigano a poche decine di metri dal traghetto.

 

   “Qui c’è un rischio concreto. Capisco la priorità della ricerca dei corpi, comprendo la necessità di svolgere le indagini – dice Consales – ma non vorrei si stesse sottovalutando il problema”. Non a caso lunedì la nave è stata agganciata alla banchina con un secondo cavo d’acciaio, utile a stabilizzarla ma allo stesso per renderla pronta al rimorchio lontano dalla città in caso di pericolo imminente. “Siamo ancora in situazione emergenziale, perché l’incendio è ancora in corso e riteniamo che possa esserci ancora fuoco vivo nella pancia della nave”, aveva detto in mattinata il comandante del porto Mario Valente.

 

Cosimo 
Consales  
Cosimo Consales

   Un timore che rende delicate le operazioni, assieme alle alte temperature e alla necessità di tenere sotto controllo qualsiasi focolaio visto che ci sono circa 1.200 tonnellate di carburante nel serbatoio. Ed è impossibile svuotarlo per ragione statiche: “Eliminare un peso potrebbe provocare – dicono i tecnici che hanno effettuato i controlli – spostamenti non del tutto prevedibili” .

 

   Oggi intanto il pm Cardinali tornerà a bordo per proseguire l’attività investigativa e nei prossimi giorni potrebbe chiedere al gip che gli accertamenti irripetibili vengano eseguiti nella forma dell’incidente probatorio. Dovrebbero rientrare in questa richiesta l’analisi delle vetture, i dispositivi antincendio, le dotazioni di sicurezza e le due scatole nere, una delle chiavi per ricostruire le fasi immediatamente successive allo scoppio dell’incendio che ha provocato 11 morti e ancora tra i dieci e i quindici dispersi.