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NON SOLO HAMAS: OGNI GIORNO CHE PASSA AUMENTA IL RISCHIO DI UNA GUERRA APERTA TRA ISRAELE E HEZBOLLAH - IL CONFINE CON IL LIBANO È UNA TRINCEA DOVE PER ORA SI AFFRONTANO SOLTANTO LE ARTIGLIERIE, RAZZI, MISSILI, TANK E RAID AEREI - RESTA DA CAPIRE CHI OSERÀ, O SARÀ COSTRETTO, AD ATTACCARE PER PRIMO CON TRUPPE DI TERRA. SIA LO STATO EBRAICO CHE IL LIBANO HANNO TRAUMI PROFONDI DOPO GLI SCONTRI DEL 1973, DEL 1982 E QUELLI DEL 2006 - ISRAELE HA SPOSTATO TRUPPE AL NORD, EVACUATO I VILLAGGI AL CONFINE, INVIATO ALCUNI SOTTOMARINI AL LARGO DI TIRO, CON MISSILI IN GRADO DI RAGGIUNGERE L'IRAN…
Estratto dell’articolo di Giordano Stabile per “la Stampa”
La prima cosa che bombardano è l'aeroporto di Beirut. La saggezza libanese che deriva da decenni di conflitti suggerisce di andarci con largo anticipo, oppure tenersene al largo. Il dipartimento di Stato americano ha consigliato ai propri cittadini la prima soluzione. Via, finché saranno disponibili voli di linea. Stessa decisione per tedeschi, britannici, canadesi, sauditi. Nel 2006, l'ultima guerra con Israele, lo scalo fu distrutto nelle prime ore. Ogni giorno che passa il confronto fra Hezbollah e l'esercito israeliano sale di un gradino.
Il confine Sud si trasforma a poco a poco in una trincea dove per ora si affrontano soltanto le artiglierie. Razzi e missili anti-tank dei miliziani sciiti, contro i cannoni dei tank e i raid aerei. Avanti così, e la corda si spezzerà. Resta da capire chi oserà, o sarà costretto, ad attaccare per primo con truppe di terra. Sia lo Stato ebraico che il Libano hanno traumi profondi, tra gli elementi che frenano lo scatenarsi di una guerra aperta. Diciassette anni fa l'esercito israeliano venne colto di sorpresa dalla potenza di fuoco di quello che considerava poco più di un gruppo guerrigliero.
Mine anti-tank, missili, razzi. Per la prima volta dal 1973 le città israeliane si trovarono esposte al fuoco nemico. I vertici militari dovettero investire miliardi per sviluppare i sistemi anti-aerei, come l'Iron Dome. Oggi gli stessi vertici dicono che Hezbollah è più agguerrito di allora. Il numero dei combattenti è salito a 100 mila, 20 mila sono ben addestrati e hanno esperienza accumulata nella lunga guerra civile in Siria. Lo stock di missili e razzi è stimato in almeno 75 mila.
Come Hamas, il gruppo libanese non ha aviazione ma ha sviluppato una sua flotta di droni. […]. Israele vuole evitare di combattere su due fronti. Anche se gli attacchi da Nord si moltiplicassero, salvo un massacro di civili di grandi proporzioni, eviterà di lanciare un'altra invasione del Sud del Libano. Questo non esclude che Hezbollah prenda l'iniziativa. Dipende molto dagli ordini che arriveranno da Teheran. Ma il Partito di Dio, parte del multinazionale asse sciita della "resistenza", è anche libanese. E i libanesi hanno ferite aperte. Quelle della guerra civile, della prima invasione israeliana del 1982, e ancora fresche quelle del 2006 […] […] Israele ha spostato truppe al Nord, evacuato i villaggi al confine, inviato alcuni sottomarini al largo di Tiro, con missili in grado di raggiungere l'Iran […]
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