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Grazia Longo per "la Stampa"
Sei a passeggio, in una domenica di agosto, con la tua compagna, le sue due figlie, in una via del centro di Bergamo e all'improvviso ti accoltellano a morte dopo una breve discussione. Facile, troppo facile, dire «per futili motivi». Dietro questa espressione c'è un mondo assurdo e incomprensibile. E il delitto di ieri lo conferma. Un giovane tunisino di soli 34 anni, regolarmente residente nel nostro Paese, è stato ucciso da un italiano poco più che ragazzino - ha appena 19 anni - per una banalissima lite.
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Per «futili motivi», appunto. Marouan Tayari, è stato accoltellato da Alessandro Patelli, incensurato, dopo che i due si erano spintonati sul marciapiede, vicino alla stazione ferroviaria di Bergamo, alla presenza della compagna, italiana, della vittima e le sue due bimbe, una delle quali sul passeggino. Ma che cosa può aver scatenato una tale furia omicida?
I carabinieri del Comando provinciale di Bergamo, coordinati dal pm Paolo Mandurino, stanno lavorando per cercare di capire che cosa sia realmente accaduto. Il delitto è avvenuto intorno alle 13,15. All'origine pare esserci un rimprovero al diciannovenne perché camminando di corsa ha sfiorato le due figlie della compagna del tunisino. «Stai attento a come cammini, non andare addosso alle bambine» avrebbe detto quest' ultimo e Alessandro Patelli ha vissuto queste parole come un rimprovero, un oltraggio da vendicare nella maniera più crudele.
È salito a casa sua, lì vicino a via Novelli, ed è ridisceso con un coltello a serramanico. Si è svolto tutto in una manciata di minuti. Una follia consumata in pochissimo tempo. E alla quale ora Alessandro Patelli vuole dare un'altra spiegazione. «Non è vero che stavo andando addosso alle bambine - si è difeso - è stato lui a farmi lo sgambetto e a minacciarmi con un coccio di bottiglia». Parole che devono ancora trovare conferma e che, in ogni caso, non spiegano il suo gesto spropositato ed estremo.
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Il coltello usato per uccidere è stato trovato e sequestrato dai carabinieri, sul posto è arrivata subito anche un'ambulanza del 118: l'équipe medica ha praticato il massaggio cardiaco a Marouan Tayari, che abitava a Ternò d'Isola, ma purtroppo non c'è stato nulla da fare. Il giovane assassino, appena fermato dai carabinieri è stato colto da un malore: è stato necessario un temporaneo trasferimento all'ospedale Papa Giovanni di Bergamo.
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Poi, con l'arrivo del magistrato di turno, è stato interrogato. I militari dell'Arma stanno, inoltre, raccogliendo anche le testimonianza di alcuni passanti che erano nei pressi della stazione ferroviaria. L'obiettivo è quello di comprendere che cosa si nasconda veramente dietro l'accoltellamento. Perché Alessandro Patelli ha ucciso Marouan Tayari? Che cosa lo ha spinto a salire di corsa a casa, prelevare il coltello a serramanico da un cassetto, precipitarsi nuovamente in strada e colpire furiosamente la vittima? La sua compagna non si dà pace: «Non si può morire in questo modo, il mio Marouan non meritava una fine tanto crudele».
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