isis charlie hebdo

L’ATTENTATO A “CHARLIE” E’ STATA UN’ OPERAZIONE “LOW COST”: 10.000 EURO DI EQUIPAGGIAMENTO REPERITO AL MERCATO NERO, ZEPPO DI ARMI DA GUERRA IMPORTATE DAI BALCANI, DOVE UN KALASHNIKOV COSTA 1.000 EURO

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Carol Matlack per “Businessweek

 

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Compiere il peggiore attentato terroristico di Francia, agli esecutori è probabilmente costato meno di una nuova macchina. Nonostante il sostegno di altre organizzazioni terroristiche, gli aggressori hanno raccolto i soldi in casa, in Francia. I kalashnikov e le altre armi usate da Chérif, Saïd Kouachi e Amedy Coulibaly, costano meno di 10.000 euro secondo Jean-Paul Rouiller, direttore del “Geneva Centre for Training and Analysis of Terrorism”. Se includiamo il costo del viaggio di Saïd Kouachi in Yemen, nel 2011, dove si suppone sia stato addestrato da al-Qaeda, il prezzo totale non supera i 18.000 euro.

 

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Nell’intervista telefonica di Chérif Kouachi, si dichiara che la strage negli uffici di “Charlie Hebdo” è stata finanziata da al-Qaeda in Yemen. Coulibaly, in un video diffuso domenica scorsa, dice che ha operato per conto dell’ISIS. Sia Isis che al-Qaeda hanno raccolto milioni con i riscatti. Il sequestro è diventato il loro business. Secondo l’inchiesta del

“New York Times”, infatti, Al Qaeda e i suoi diretti affiliati, dal 2008, hanno incassato almeno 125 milioni di dollari, 66 milioni solo nell’ultimo anno. Sono somme quasi esclusivamente versate dai governi europei, talvolta mascherandole da aiuti allo sviluppo.

 

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Sono stati usati per finanziare l’attentato parigino? Non è detto. Nel video, Coulibaly sostiene di aver dato ai fratelli Kouachi poche migliaia di euro per l’equipaggiamento. Non specifica se sia stato lo Stato Islamico a darle a lui. Secondo Rouiller, questa “operazione low-cost” non è stata finanziata dall’estero. Il passaggio di soldi da un confine all’altro avrebbe rischiato di attirare l’attenzione delle autorità. Piuttosto i leader terroristi hanno incoraggiato i loro simpatizzanti in occidente ad usare mezzi propri per la “jihad” in casa.

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Coulibaly ha definito la sua una “squadra”, anche se al-Qaeda e Stato Islamico sono rivali. Ha dichiarato Loretta Napoleoni, esperta italiana di terrorismo: «Nemmeno fra un milione di anni avrebbero pianificato un attacco insieme». Gli aggressori francesi probabilmente hanno coordinato gli sforzi perché si conoscevano e avevano visioni simili «In Europa, l’ombrello teologico è lo stesso».

 

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Non si sa come Saïd Kouachi abbia pagato il suo viaggio in Yemen, dove ha trascorso del tempo con Umar Farouk Abdulmutallab, il nigeriano che tentò di far esplodere l’aereo della “Delta-Northwest Airlines”, che copriva la tratta tra Amsterdam e Detroit. Si ritiene che Kouachi abbia raccolto soldi in Francia. Servono circa 8.000 euro per coprire le spese di un aspirante jihadista. Dove hanno comprato kalashnikov, esplosivi e munizioni? Al mercato nero, ricco di armi da guerra importate dai Balcani e da altre zone. Sono dappertutto, un kalashnikov è reperibile per circa 1.000 euro.