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Irene De Arcangelis e Cristina Zagaria per “la Repubblica”
«L’ovetto della bambina sta qui. Te lo scendo subito». Nella capsula gialla della sorpresa, all’interno dell’ovetto Kinder, ci sono quattro dosi di cocaina, preparate in un negozio di telefonia a Caivano, dove poi vengono consegnate al pusher. Lo spacciatore le riceve e dà l’uovo di cioccolato al figlio di 6 anni o, in un’altra occasione, alla figlia di 7. Quindi i due salgono in auto diretti nella vicina Santa Maria Capua Vetere, dove consegneranno le dosi.
Bambini usati come corrieri inconsapevoli della droga. Il fenomeno emerge dal blitz dell’Antimafia eseguito dai carabinieri nel cuore dello spaccio, il Parco Verde di Caivano, mega fortino di edilizia popolare del traffico di stupefacenti.
Parco Verde, scenario di vicende raccapriccianti e inchieste ancora aperte, come quella che deve svelare i responsabili della morte di due bambini — un maschietto e una femminuccia, quest’ultima anche stuprata — volati giù in momenti diversi dal settimo piano di uno degli edifici.
Un Parco dove Eugenia Carfaro, dirigente scolastica dell’Istituto Viviani - Papa Giovanni, adesso denuncia: «La scuola nel cuore del quartiere verrà soppressa, le aule saranno smembrate e gli insegnanti e gli alunni ridistribuiti altrove. Un progetto educativo nato nove anni fa viene cancellato in questo modo.
Così i ragazzi non si salveranno mai». L’11 gennaio era venuto il ministro dell’Istruzione Stefania Giannini, entusiasta dell’«energia trovata», aveva detto. Il 27 gennaio è però arrivata la lettera di soppressione dell’istituto. «L’unica scuola che sopprimono in tutta la Campania — dice la dirigente — è qui a Caivano, dove i ragazzi hanno un disperato bisogno di esempi positivi e di credere nella legalità ».
In questo stesso parco, si racconta nell’ordinanza di custodia cautelare eseguita ieri con un elenco di oltre trecento capi di imputazione e trentasei arrestati, si organizzava il traffico di cocaina, crack, hashish e marijuana per rifornire i gruppi criminali del Casertano, da Santa Maria Capua Vetere a Casal di Principe.
Il blitz fa luce sul retroscena dei bambini utilizzati come corrieri. Due in particolare, di 6 e 7 anni. A loro viene consegnata la droga dentro il cioccolato delle intercettazioni. «Mica quelli controllano i bambini se ci fermano… », dicono al telefono gli arrestati. Il malvivente conta sul fatto che un carabiniere o un poliziotto non toglierebbe di mano a un bambino il suo cioccolato, e in effetti il trucco ha funzionato.
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