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Massimo Numa per LaStampa.it
Una busta esplosiva su cui sono ancora in corso accertamenti è stata recapitata stamane alla redazione de La Stampa. Si tratta del contenitore di un cd, indirizzato al giornale. Secondo gli artificieri il pacco presentava tracce di esplosivo all'interno ma l'innesco non ha funzionato probabilmente per un difetto nella realizzazione. Sulla busta non c'erano mittente né rivendicazioni. All'interno 50 grammi di polvere da cava, anche se sono ancora in corso i rilievi per accertare le caratteristiche dell'esplosivo.
Non è esploso poiché nel «meccanismo di strappo» i contatti che avrebbero dovuto innescarlo non si sono sovrapposti. à stato un dipendente dell'Editrice ad aprire la busta, di cartone e plastica all'interno, formato A4. Sono intervenuti gli artificieri dei Carabinieri e la Digos ha avviato le prime indagini. «Ho avuto subito sospetti- dice il dipendente de La Stampa - poiché sui francobolli non comparivano i timbri relativi. Ho aperto il plico e mi sono immediatamente reso conto che si trattava di un ordigno».
Il questore di Torino, Antonino Cufalo, ha visitato la sede de La Stampa al termine dei primi rilievi degli investigatori. La custodia della busta esplosiva è di un materiale in grado di conservare l'integrità dell'ordigno, che in teoria avrebbe dovuto essere individuato nei controlli di routine delle Poste centrali. Ma la mancanza di bolli lascia presumere che il plico sia stato inserito dagli attentatori nella fase immediatamente precedente alla consegna a La Stampa.
Recentemente, buste esplosive simili, erano state inviate ad Equitalia e ai Carabinieri.
Tra le ipotesi al vaglio degli inquirenti, la più attendibile al momento sembra quella legata agli anarchici della Fai-informale che, da qualche anno a questa parte, utilizza la tecnica delle buste esplosive, destinate a uffici pubblici e istituzioni. Il procuratore Caselli è stato informato del fatto e segue con attenzione l'evolversi dell'indagine.
Una telefonata di rivendicazione è arrivata alla redazione de La Stampa da parte di una persona che ha voluto precisare che l'ordigno non sarebbe comunque esploso. Altre telefonate sono arrivate alla Questura e sono al vaglio degli investigatori che stanno cercando di stabilire il livello di attendibilità . Sono state intanto poste misure di sicurezza sul altri obiettivi sensibili. I pacchi bomba erano stati numerosi e diversificati in varie aree del Paese.
PACCO BOMBA A LA STAMPA PACCO BOMBA A LA STAMPA
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