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ROMEO E GIULIETTA VERSIONE TSO - IL PADRE DEL KILLER DI NOEMI SAPEVA TUTTO: ‘LEI ERA CRESCIUTA PER STRADA, PICCHIAVA MIO FIGLIO E LO ESORTAVA A UCCIDERCI. PER COLPA SUA HA AVUTO TRE TSO’. LUCIO, SCHIZOIDE E AGGRESSIVO, ALTERNAVA PSICOFARMACI, ALCOL ED EROINA - LA MADRE DI NOEMI MANDA GIUSTAMENTE AFFANCULO IL PAESE CHE PRIMA LI HA INGNORATI E ORA VUOLE ORGANIZZARE FUNERALI IN POMPA, CON MEGASCHERMO E CORTEO DI MOTO: ‘SE VEDO UNO SHOW, MI METTO A URLARE’. E DENUNCIA: 'LUCIO FA IL PAZZO COSI' NON LO CONDANNANO'

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La giornalista di 'Chi l'ha visto?' traumatizza i genitori del killer

 

 

 

1. LE TANTE VERITÀ DEL PADRE DEL KILLER «QUELLA SERA MI CONFESSÒ TUTTO»

Alessia Marani per ‘Il Messaggero

 

i genitori del fidanzato di noemi durini  5i genitori del fidanzato di noemi durini 5

«Ho cercato in tutti i modi di aiutarlo mio figlio. È malato, l'ho visto cambiare di giorno in giorno, peggiorare da quando aveva conosciuto quella ragazza. Non mi hanno aiutato. Lo psichiatra mi aveva detto che avrebbe mandato uno psicologo per seguirlo invece non è arrivato nessuno». Si dispera papà Biagio, 61 anni. Ad alcuni familiare avrebbe detto di avere saputo che il figlio 17enne sarebbe andato a confessare il delitto di Noemi la sera prima e di averlo esortato: «Se hai le palle vai». Circostanza che gli inquirenti stanno approfondendo.

 

lucio e noemilucio e noemi

Lui e sua moglie Annamaria sono chiusi nella loro casa a Montesardo, frazione di mille anime ad Alessano. «Dovevano aiutarci, io volevo curarlo mio figlio. Volevo mandarlo in comunità ma poi in paese chissà che avrebbero detto. Ormai è tardi quella ragazza non c'è più».

 

Biagio in questa brutta storia è indagato per occultamento di persona. Nella sua Fiat 500 che il 17enne pur non avendo la patente guidava nella notte del delitto, il Ris ha rinvenuto tracce di sangue sfuggite al lavaggio precipitoso della vettura. «Le avevo provate tutte per tenerli lontani lui e Noemi - racconta - lo avevo mandato persino dai parenti a Monza ma lei lo ritrovava sempre».

 

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il padre di lucio l assassino di noemi durini il padre di lucio l assassino di noemi durini

Hanno fatto discutere le dichiarazioni dell'uomo a Chi l'ha visto? nel giorno della confessione. Parole di odio e disprezzo nei confronti della ragazzina di 16 anni («era cresciuta per la strada, a mio figlio lo picchiava e lo esortava a ucciderci. Per colpa sua ha avuto tre Tso») per poi mostrarsi straziato alla notizia in diretta delle ammissioni appena rese dal figlio al maresciallo dei carabinieri Giuseppe Borrello. Uno strazio bollato dai social come una sceneggiata.

 

Ma non erano colpa di Noemi quei Tso. Da gennaio il 17enne era in cura al dipartimento di salute mentale di Galliano per un disturbo di personalità schizoide con tendenza all'aggressività. Assumeva psicofarmaci. L'ultimo ricovero coatto in ospedale risale ad agosto. Voleva togliersi la vita. Un'altra volta medico e carabinieri erano stati chiamati perché si era scagliato violentemente contro il padre. Non nascondeva di usare droghe e alcol. Un mix micidiale nelle sue condizioni.

il padre di lucio l assassino di noemi durini   il padre di lucio l assassino di noemi durini

 

«Era finito in un brutto giro di gente più grande - si confida un parente stretto - che gli hanno fatto fumare l'eroina e poi c'erano le canne. Gli hanno bruciato il cervello. Quando giocavamo a scopa faceva 6 più 5 undici. Anche il padre aveva avuto problemi da giovane, ma non doveva finire così. Due famiglie distrutte, non lo meritavano».

 

Anche Biagio da ragazzo aveva dato del filo da torcere, sempre pronto allo scontro, impulsivo. Ebbe pure una parentesi dietro le sbarre. «Roba vecchia», dicono in paese. Perché ora pensava solo alla sua famiglia e a quel figlio che gli sfuggiva sempre più di mano e che lui voleva controllare a tutti i costi. Amore, rabbia esplosiva, possessione: elementi di un rapporto padre-figlio che il 17enne ha ritrovato all'ennesima potenza nella sua relazione con Noemi, tanto osteggiata da entrambe le famiglie dei fidanzatini fino alla morte.

i genitori di lucio l assassino di noemi durinii genitori di lucio l assassino di noemi durini

 

 

2. IL VETO DI MAMMA IMMA SUI FUNERALI "NIENTE BANDA O SHOW, SENNÒ URLO"

Carmine Festa per la Stampa

 

Ora che Noemi non c' è più, il suo cadavere parla. Urla. Ma quella famiglia che era diventata invisibile agli occhi del paese, con i suoi drammi, la sua caduta nella povertà, dieci anni di vita agra che nessuno aveva voluto vedere, e ora pure il precipizio di un violento in casa, non ci sta a diventare icona di un dolore troppo ostentato per essere del tutto sincero.

 

A caldo, a Specchia è nato un comitato spontaneo che aveva immaginato di fare le cose in grande: camera ardente in un locale comunale, feretro che sfila per la strada principale del paese, banda, contorno di motociclisti «perchè Noemi amava tanto le moto». E poi fiori da tutte le parti, gigantografia, messa solenne, forse pure gli altoparlanti e i maxi schermi in piazza.

imma la madre di noemi duriniimma la madre di noemi durini

 

Invece no, mamma Imma rifiuta ogni pompa esteriore. La sua voce arriva ferma nella sala comunale dove ieri sera, attorno alle 19 si sono trovati in tanti, con assessori e parroco, a progettare l' ultimo saluto. «No a tutto - ha scandito la madre - non voglio fiori, non voglio sfilate e banda. Voglio solo che mi portino la bara a casa per un ultimo saluto, io e lei, con la nostra famiglia e basta. E poi dritti in chiesa. Dove nessuno deve neppure gridare, perché se no griderò io, con il dolore che provo, ci manca pure che qualcuno faccia lo show».

 

Niente altoparlanti, allora. E se proprio ci devono essere le motociclette, «le voglio con il motore spento». Così parlò mamma Imma.

i genitori del fidanzato di noemi durini  4i genitori del fidanzato di noemi durini 4

 

Che palesemente rifugge tutti questi eccessi un po' sospetti dell' ultima ora. Ha altro a cui pensare. Un cuore spezzato per non essere riuscita a impedire quel che aveva visto avvicinarsi. Si è sentita abbandonata da tutto e da tutti. Si capisce lo sfogo della cugina, Alma, che quando è accorsa, l' altra sera, ha preso a spintoni i troppi curiosi che affollavano la stradina dove Noemi abitava, urlando «Lo sapevate tutti!».

 

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Forse no, forse nessuno sapeva. Ma questo non assolve il paese. Nessuno sapeva perché nessuno voleva sapere. Una mamma che da dieci anni si spaccava la schiena per portare avanti la famiglia, dopo che il marito l' aveva mollata senza un perchè e soprattutto senza un soldo.

 

Nella piazza del paese, dove si fa il punto della situazione come accade da tempi antichi, il signor Giuseppe, dalla soglia della sua bottega di ciabattino, ammette: «Lo sapeva tutto il paese che Imma faticava a tirare avanti, con le due figlie grandi del primo matrimonio e poi la terza figlia del nuovo compagno. Per un periodo ha fatto da badante ad alcuni vecchi. Da qualche tempo aveva trovato un lavoretto nel paese vicino, in un asilo, dove teneva i bambini».

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Anche il parroco, don Antonio, non sapeva. Si torce le mani per il dispiacere. «Imma è una donna di fede, partecipa alle attività parrocchiali, è nel coro. Ma con me non si è mai confidata. Io, che Noemi avesse un ragazzo, l' ho saputo solo ora. E pensare che quel ragazzo è del mio paese. Se Imma me ne avesse parlato, chissà, mi sarei attivato».

noemi durininoemi durini

 

Imma aveva preferito investire lo Stato. Due denunce ben particolareggiate alla magistratura. E nessuna risposta. Di questo ora i magistrati leccesi parleranno con gli ispettori inviati dal ministro Orlando. Qualcosa doveva avere detto anche ai carabinieri, tanto che il maresciallo del paese, Giuseppe Borrello, è andato quasi a colpo sicuro sul fidanzato violento. Conferma, il maresciallo, che la signora Imma «ci fece un paio di segnalazioni nei mesi scorsi, perché la figlia non era tornata a casa la notte». Piccole ragazzate, aveva pensato il maresciallo.

 

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Già, la famiglia invisibile si trovava a fronteggiare un tumore dilagante in casa, con il ragazzo manesco e quella adolescente ribelle che non aveva mai digerito sul serio la rottura tra i genitori e forse nemmeno l' entrata in scena di un padrino, ma nessuno ha alzato un dito. Una totale solitudine. Fatto sta che nell' ultimo anno Noemi viveva da una parte, la mamma da un' altra, il padre desaparecido nonostante vivesse nello stesso fazzoletto di case, la sorella all' università.

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E Lucio, il suo lui, era diventato qualcosa di importante. Un salvagente. Nonostante le mattane, la gelosia, le botte che ogni tanto partivano a casaccio. Una volta era tornata piena di lividi e lo zio Rocco non riusciva a darsi pace che quei due ancora filassero. Raccontano in tanti che dopo la separazione tra i genitori, fossero stati i nonni materni, Vito e Vincenza, a tirare su quella bambina in crisi.

 

«Io - dice la giovane Paola, al bancone del bar nella strada principale del paese - quando vedo alla televisione certe storie, mi sembrano così lontane che non le sento reali. Poi capita qui accanto, a una che conoscevo e ha quasi la mia età, e non riesco a crederci. Posso toccare con mano la cattiveria». Il giorno dopo lo show di Lucio, intanto, Imma ha realizzato che il rischio è l' infermità mentale. «Quello se la cava facendo il pazzo». E il Comune ha deciso di stanziare dei soldi per un buon avvocato. Si costituirà parte civile. In fondo a Imma e a Noemi glielo devono.

 

 

 

NOEMI DURINI CON IL FIDANZATO 4NOEMI DURINI CON IL FIDANZATO 4noemi durini   il fidanzato distrugge una automobilenoemi durini il fidanzato distrugge una automobilenoemi durini   noemi durini il ritrovamento del cadavere di noemi duriniil ritrovamento del cadavere di noemi durini