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MATTONI E INTRALLAZZI – SECONDO IL TRIBUNALE DEL RIESAME, C'È STATO UN “MERCIMONIO DELLA FUNZIONE PUBBLICA” TRA L'ALLORA PRESIDENTE DELLA COMMISSIONE PAESAGGIO DEL COMUNE DI MILANO, GIUSEPPE MARINONI, E IL MANAGER FEDERICO PELLA, CON IL “CONTRIBUTO” DELL'ALLORA ASSESSORE GIANCARLO TANCREDI, E CHE CONFIGURA IL REATO DI “CORRUZIONE IMPROPRIA” CON LA “VENDITA DELLA FUNZIONE” PUBBLICA, “MESSA A LIBRO PAGA” – NELLE MOTIVAZIONI DEPOSITATE PER I TRE INDAGATI NELL'INCHIESTA SULL'URBANISTICA, AI QUALI SONO STATE APPLICATE MISURE INTERDITTIVE AL POSTO DEI DOMICILIARI, I GIUDICI PARLANO DELL’“ELEVATA ATTITUDINE CRIMINALE” DI TANCREDI…
RIESAME SU URBANISTICA, CORRUZIONE CON CONTRIBUTO TANCREDI
GIANCARLO TANCREDI E BEPPE SALA
(ANSA) - MILANO, 22 SET - C'è stato un "mercimonio della funzione pubblica" tra l'allora presidente della Commissione paesaggio Giuseppe Marinoni e il manager Federico Pella, con il "contributo" dell'allora assessore del Comune di Milano Giancarlo Tancredi, e che configura il reato di "corruzione impropria" con la "vendita della funzione" pubblica, "messa a libro paga".
Lo scrive il Tribunale del Riesame nelle motivazioni depositate per i tre indagati nell'inchiesta sull'urbanistica, ai quali ha applicato misure interdittive, al posto dei domiciliari. Nel provvedimento a carico dell'ex assessore i giudici parlano della sua "elevata attitudine criminale".
URBANISTICA, IL RIESAME SU TANCREDI: “GRAVI INDIZI A CONFERMA DELLA CORRUZIONE”
Estratto dell’articolo di Rosario Di Raimondo per https://milano.repubblica.it/
“Il quadro di gravità indiziaria ravvisato dal gip deve essere confermato”, seppur limitatamente a un solo capo d’accusa, quello della corruzione semplice. “Appare accertata la sussistenza dei gravi indizi circa l’intreccio inestricabile tra il ruolo pubblicistico rivestito da Marinoni e le pratiche di interesse di Pella, nonché sull’intesa tra Marinoni e Tancredi. Intesa fondata sulla messa a disposizione delle loro rispettive funzioni pubbliche agli interessi privati di taluni gruppi di imprenditori e progettisti”.
Lo scrive il tribunale del Riesame nelle motivazioni della decisione del Tribunale del Riesame rispetto all’ex assessore Giancarlo Tancredi, nell’ambito dell'inchiesta sull'urbanistica a Milano.
Il Riesame si concentra sui rapporti tra l’ex assessore alla Rigenerazione urbana, l’ex presidente della commissione per il Paesaggio e il manager Federico Pella. Tutti e tre erano finiti ai domiciliari, e tutti e tre poi ottenuto di uscire ma con un’interdittiva di un anno.
“La stessa genesi” del rapporto tra Pella e Marinoni, per i giudici, “appare quindi sintomatica della volontà di ‘fare affari insieme’”, approfittando della carica pubblica appena conseguita da Marinoni. Quest’ultimo, pubblico ufficiale, “aveva senz’altro un interesse a favorire le pratiche” del socio.
Una “convergenza d’interessi” che s’intravede anche dalle chat tra loro: “Se riuscissimo a concludere anche solo metà dei lavori che abbiamo avviato in questi 6 mesi avremmo lavori per il prossimo lustro”, si dicono. “L’uso del plurale è eloquente nel sottolineare i vantaggi reciproci”.
Ecco, questa situazione “non veniva ostacolata anzi risultava attivamente facilitata dal concorso dell’assessore Tancredi”. Vero è che non ha percepito soldi o altre utilità. Vero è anche, però, che per il Riesame c’è stato un suo “contributo” attraverso la delibera con la quale il Comune di Milano concesse a Marinoni il patrocinio per il famoso “Studio” sulla città, secondo la procura un programma di speculazione edilizia. [...]
Dall’assessore è arrivato un “contributo indebito”. E lo sviluppo di questo Studio urbanistico, “condotto nelle stanze dell’ufficio dell’assessore (dove lo stesso dava appuntamenti a Marinoni e ai suoi clienti sviluppatori) e tutte le specifiche attività materiali poste in essere da Tancredi per aiutare Marinoni nella riuscita delle sue trattative private attesta, come ritenuto dal gip, che il loro patto illecito implicava l’agevolazione attiva da parte di Tancredi degli affari privati di Marinoni”.
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