DAGOREPORT – CHI È STATO A FAR TRAPELARE LA NOTIZIA DELLE DIMISSIONI DI ELISABETTA BELLONI? LE…
«Mi sono detta: vediamo un po’ se per un anno riesco a vivere da un’altra parte e a portare i miei quattro figli in un ambiente diverso, perché penso sia importante farli crescere a contatto con culture differenti. La scelta era fra la Juventus Academy a Torino, il Barcellona e il Benfica o lo Sporting a Lisbona.
Ci sono andata e ho cercato di immaginarmi come fosse abitare in queste città. Certo, Barcellona è una città fantastica, e anche Torino mi piace, ma non mi sembra adatta ai bambini. Va bene per gli intellettuali, con tutti quei bellissimi musei e quei palazzi imponenti, ma non credo che i ragazzi si sarebbero divertiti».
A parlare è Madonna, che compirà 60 anni il prossimo 16 agosto. Da un anno vive a Lisbona con quattro dei suoi sei figli: David Banda e Mercy James, di 12 anni, e le gemelle Stella e Esther, 5 anni.
La popstar, in esclusiva mondiale sul numero di agosto di Vogue Italia, rivela i perché del trasferimento e racconta la sua vita di tutti i giorni nella capitale portoghese. E in un passaggio anche il motivo per cui ha dribblato il capoluogo piemontese, da lei più volte visitato in passato in occasione di concerti.
Il figlio calciatore
«Mio figlio David, che il 24 settembre compirà 13 anni - ha spiegato la popstar - vuole giocare a livello professionistico. Ho fatto di tutto per trovargli le migliori scuole di calcio con i migliori allenatori, ma l’America in questo campo è piuttosto arretrata rispetto al resto del mondo».
«Vedevo la sua frustrazione, e poi mi sembrava anche il momento giusto. Sentivo che avevamo bisogno di un cambiamento e volevo andare via per un po’, questo non è il momento migliore per l’America. Devo pensare a tutti, non posso tenere conto soltanto di David. Così sono andata a Lisbona e nel complesso mi è sembrata la scelta migliore».
Fado, football e Fatima
Nell’intervista a Vogue Italia, Madonna spiega come l’esperienza di Lisbona sia stata fonte d’ispirazione anche per il suo prossimo disco. «Dico sempre che il Portogallo è governato da tre f: fado, football e Fátima. È anche un paese molto cattolico, cosa che a me sta benissimo.
Mi ricorda Cuba, perché le persone non hanno molto ma apri la porta di qualsiasi casa, vai in qualsiasi vicolo e sentirai sempre della musica. Si ascolta sempre tanto fado e il kuduro, un genere musicale angolano. Anche molto jazz, e della vecchia scuola: una cosa bellissima.
Ho incontrato tanti musicisti meravigliosi e molti di loro hanno finito per collaborare al mio nuovo disco, perciò Lisbona ha influenzato la mia musica e il mio lavoro. Come avrebbe potuto essere il contrario? Impossibile passarvi un anno senza essere condizionata da tutta la cultura che mi circondava».
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