libri nuzzi fittipaldi

ECCO A COSA SONO SERVITI I LIBRI DI NUZZI E FITTIPALDI - PAPA FRANCESCO METTE NEL MIRINO LE SPESE DELLA “FABBRICA DEI SANTI” - IL GIRO DI DENARO INTORNO ALLE CAUSE DI BEATIFICAZIONE E CANONIZZAZIONE ERA FUORI CONTROLLO E A DENUNCIARLO SONO STATI I LIBRI-INCHIESTA DEI DUE CRONISTI

Vai all'articolo precedente Vai all'articolo precedente
guarda la fotogallery

Andrea Gualtieri per “la Repubblica”

 

PAPA BERGOGLIO PENSIEROSOPAPA BERGOGLIO PENSIEROSO

François Nguyen Van Thuan, che ha trascorso 13 anni nelle prigioni dei Viet Cong, non avrebbe immaginato che per fargli conquistare la gloria degli altari avrebbero speso 10mila euro solo per un catering.

 

E Isabel Cristina Campos, che si è fatta uccidere mentre sgranava il rosario pur di non cedere ad un uomo che voleva approfittare di lei, non poteva supporre che i conti bancari utilizzati per la sua causa di beatificazione sarebbero finiti in un fascicolo sulla scrivania di papa Francesco per “le eccessive movimentazioni in denaro contante”. Le loro storie, emerse grazie alla fuga di documenti del secondo Vatileaks, sono i casi più emblematici delle anomalie che si verificavano nella “fabbrica dei santi” della Chiesa cattolica. E sono state forse l’ultimo sintomo di cancrena che ha indotto il Papa a intervenire.

monsignor parolin arriva al suo primo incontro bilaterale italia vaticano monsignor parolin arriva al suo primo incontro bilaterale italia vaticano

 

Con un documento reso noto ieri dal segretario di Stato vaticano, Pietro Parolin, Francesco ha infatti approvato le nuove “Norme sull’amministrazione dei beni delle cause di beatificazione e canonizzazione”, abrogando quelle precedenti approvate da Giovanni Paolo II il 20 agosto 1983. Si tratta di una riforma completa dell’iter per riconoscere la santità, sul quale la Santa Sede si impegna ora a vigilare “perché gli onorari e le spese siano contenuti e tali da non ostacolarne il proseguimento”.

 

gianluigi nuzzi e emiliano fittipaldi    gianluigi nuzzi e emiliano fittipaldi

Un obiettivo impegnativo, se si considera che, nel suo libro “Avarizia”, il giornalista dell’Espresso Emiliano Fittipaldi riferisce ad esempio come tra onorario del postulatore, traduzione di documenti, viaggi, consulenze e stampe in tipografia, l’apertura della causa di beatificazione del predicatore statunitense Fulton John Sheen è costata in cinque anni oltre 332mila euro.

 

E Gianluigi Nuzzi, nel volume “Via crucis”, stila una classifica delle procedure più gravose per le casse dei fedeli rivelando che il sacerdote e filosofo italiano Antonio Rosmini, fondatore della congregazione dei rosminiani e morto nel 1855, è diventato beato nel 2007 dopo un investimento complessivo di circa 750mila euro.

 

RATZINGER E WOJTYLA RATZINGER E WOJTYLA

Si tratta di soldi in gran parte raccolti tra i fedeli o messi a disposizione da diocesi e congregazioni religiose che li sottraggono a finalità pastorali o caritative per investirli nell’incremento del martirologio, l’elenco delle figure che la Chiesa ritiene testimoni estreme del Vangelo, che durante i 27 anni di pontificato di Giovanni Paolo II ha visto aggiungere la cifra record di 1.338 nuovi beati e 482 santi, ai quali si sommano 45 santi negli otto anni di Benedetto XVI e altri 26 proclamati dopo il conclave del 2013.

I PAPI SANTI IN VATICANO CANONIZZAZIONE DI WOJTYLA E RONCALLI RATZINGER I PAPI SANTI IN VATICANO CANONIZZAZIONE DI WOJTYLA E RONCALLI RATZINGER

 

È per questo che Bergoglio ha deciso di imporre trasparenza e rigore nei conti, pur riconoscendo nel suo documento che le procedure “per la loro complessità richiedono molto lavoro, comportano spese per la divulgazione della conoscenza della figura del servo di Dio o beato, per l’inchiesta diocesana o eparchiale, per la fase romana e, infine, per le celebrazioni di beatificazione o canonizzazione”.

 

La nuova norma istituisce regole ferree e due livelli di controllo su tutti i flussi di denaro che, secondo la prassi attuale, devono transitare sul conto Ior aperto a nome di ogni postulatore dopo laconclusione della fase diocesana, quella in cui il candidato alla santità, se supera le verifiche, viene proclamato “servo di Dio”.

SUORE A PIAZZA SAN PIETROSUORE A PIAZZA SAN PIETRO

 

La riforma prevede la nomina di un amministratore che dovrà registrare una “contabilità regolarmente aggiornata” e dovrà redigere “annualmente i bilanci preventivo e consuntivo”. Sui conti vigilerà poi un vescovo, il superiore di un ordine religioso o un’altra personalità ecclesiastica, ma tutto il fascicolo dovrà essere sottoposto alle verifiche della Congregazione delle cause dei santi. Altra novità: un “fondo di solidarietà” sul quale finiranno eventuali somme in esubero e altre offerte libere. Serviranno per sostenere le cause di coloro che non hanno devoti facoltosi a spingerli verso la gloria celeste.