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PAPILLOMA, CHE INCUBO! – MELANIA RIZZOLI: DA GENNAIO ARRIVA IN ITALIA IL NUOVO TEST PER IL VIRUS PIÙ TEMUTO DALLE DONNE – UN ESAME MOLECOLARE SOSTITUIRA’ IL VECCHIO PAP-TEST - NEL NOSTRO PAESE OGNI ANNO SI CONTANO 2.500 NUOVE DIAGNOSI DI INFEZIONE, CHE CAUSANO CIRCA 450 DECESSI…

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Melania Rizzoli per Libero Quotidiano

 

Da gennaio 2018 il vecchio Pap-test andrà in pensione, e verrà sostituito dall' HPV test (Human Papilloma Virus), un esame molecolare che individuerà nelle cellule della cervice uterina non solo eventuali anomalie morfologiche, come avviene tuttora, ma direttamente il Dna virale del temibile Papilloma virus, e che permetterà di selezionarne i ceppi più a rischio, quelli cioè che possono sviluppare il cancro del collo dell' utero, il secondo tumore più diagnosticato nella popolazione femminile a livello globale.

 

Si calcola che in Italia il 70% delle donne siano positive a questo virus vaginale, ed oltre la metà di loro non sanno di aver contratto l' infezione, il cui contagio avviene solo ed esclusivamente tramite rapporti sessuali con uomini portatori, spesso inconsapevoli di esserlo, ed a loro volta le donne positive al virus trasmettono questa patologia ad altri uomini, innescando un corto circuito senza fine.

 

 

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Questa infezione virale è per lungo tempo asintomatica in entrambi i sessi, ed è diffusa a tal punto che da diversi anni è stato reso disponibile nel nostro Paese un vaccino specifico, ancora facoltativo, che viene proposto a tutte le ragazze prima dei 12 anni, cioè prima dell' inizio dell' attività sessuale, allo scopo di proteggerle nella vita futura dalla probabilità concreta di ammalarsi di cancro dell' utero.

 

"ALTO RISCHIO" In un terzo delle donne colpite da tale infezione locale, il virus, pur restando contagioso e trasmissibile, viene inattivato dal sistema immunitario e reso inerte; in un altro terzo esso resta invece attivo provocando verruche, condilomi e papillomi locali, interni e quindi invisibili, che dopo anni possono degenerare in neoplasie se non rimossi, mentre nella restante percentuale il Papilloma Virus provoca ben presto lesioni atipiche nelle cellule dove si infiltra, fino a sviluppare il tumore maligno del collo dell' utero, con elevate possibilità se il virus appartiene ai ceppi definiti ad "Alto Rischio". Fino ad ora tutte le donne tra i 30 ed i 65 anni avrebbero dovuto effettuare il test HPV almeno una volta nella vita, e poi di regola ogni cinque anni se risultato negativo, perché il semplice pap-test non è in grado di individuare il virus.

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Quando invece, come accade spesso, il Papilloma virus risulta presente, è necessario accertarne la pericolosità ed effettuare controlli ginecologici frequenti, con esami strumentali come la colposcopia con biopsia, ma essendo fino ad oggi un test facoltativo ed a richiesta, spesso questo non è accaduto, e quindi non si è riusciti a prevenire su larga scala, e quindi ad impedire, l' insorgenza della neoplasia in molte di loro.

 

Dal mese prossimo invece, questo esame verrà effettuato di regola al posto del tradizionale pap-test, e verrà eseguito nella stessa semplice maniera, ovvero con uno striscio vaginale più spesso, che sarà messo in coltura e che darà il suo responso dopo circa 10 giorni.

 

Non è possibile individuare questo agente virale nel sangue, né tantomeno i suoi anticorpi, poiché essendo questa una infezione locale, essa risulta localizzata nella sede di insediamento tipica, cioè nel collo dell' utero nelle donne e nell' uretra e nel laringe negli uomini, dove c' è un ambiente umido e caldo, dove si infiltra ed agisce, e da dove è molto difficile eradicarla.

 

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In Italia ogni anno ci sono oltre 2.500 nuove diagnosi di infezione da Papilloma virus certificate, che causano circa 450 decessi, mentre in Europa i nuovi riscontri sono 60mila, con 24mila morti, ma si suppone che i nuovi contagi siano almeno il triplo, i quali non possono essere inseriti nelle statistiche perché non diagnosticati.

 

 

L' INFORMAZIONE Questi numeri comunque sono molto più bassi rispetto a quelli di alcuni decenni fa, perché fortunatamente le campagne di prevenzione hanno ridotto l' incidenza della malattia neoplastica del 60/90%, e del 90% la mortalità. Uno studio statunitense, pubblicato sul Journal of the National Cancer Institute, condotto su oltre un milione di donne, ha dimostrato come il test HPV sia molto più sensibile e preciso del Pap Test, e come dia meno falsi negativi, per cui oggi è stato raccomandato e imposto come esame primario nelle fasce d' età dai 25 ai 65 anni, con particolare attenzione tra i 30 e i 50anni, quando nelle donne l' incidenza dell' infezione risulta massima. Esistono oltre 100 tipi di virus Hpv, ma solo 12 di essi sono accertati come sicuramente oncogeni, cioè svilupperanno con certezza il cancro, e calcolando che qualunque infezione che persiste, che non viene curata e che viene lasciata a cronicizzare nel tempo può potenzialmente provocare lesioni pre-tumorali, e quindi un carcinoma, si capisce quanto sia importante questo tipo di prevenzione femminile.

 

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L' obiettivo in Italia è quello di far rientrare nello screening della popolazione anche le donne straniere che insistono nel nostro Paese, soprattutto le originarie dell' Est europeo, che spesso si presentano con condilomi o stati avanzati di lesioni da Hpv e di malattia, provenendo da Paesi nei quali non esiste alcun programma di prevenzione, e siccome parliamo di donne che spesso lasciano le proprie famiglie per assistere le nostre, e che altrettanto spesso proseguono la loro attività sessuale nella nostra nazione, anche il loro controllo sanitario diventa quindi indispensabile.

 

I MASCHI Negli Stati Uniti si sta iniziando la vaccinazione contro l' Hpv anche sui dodicenni maschi, poiché se colpiti da un ceppo di virus oncogeno, non solo possono ammalarsi loro stessi di tumore, del pene, dell' ano, della bocca e del laringe, ma possono essere vettori di infezione certa per le donne o gli uomini con cui avranno rapporti sessuali. Oggi il nuovo vaccino nonavalente, il primo ed unico vaccino anticancro, protegge dai nove ceppi più pericolosi di questo virus, sia per i condilomi sia per il tumore, ed i preparati hanno una efficacia elevata, soprattutto se somministrati prima dell' inizio dell' attività sessuale.

MELANIA RIZZOLI

 

Tra qualche anno avremo la prima generazione di donne vaccinate in età di screening, che saranno comunque sottoposte agli stessi programmi di controllo delle non vaccinate, e le cose cambieranno quando arriverà lo screening delle bambine vaccinate con il nuovo nonavalente, perché oggi, grazie alla ricerca scientifica, abbiamo davvero la possibilità di eradicare e di far scomparire per sempre questo virus oncogeno, e tutte le ragazze e le donne potranno fare l' amore senza più il rischio di sviluppare il tumore mortale della cervice uterina.

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