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IL PARADOSSO DELLE PENSIONI: PIÙ CONTRIBUITI HAI VERSATO, MINORE SARÀ L’ASSEGNO - UNA PENSIONE COSTRUITA IN ANNI DI LAVORO PUÒ VALERE MENO DI UNA PRESTAZIONE ASSISTENZIALE: LA COMBINAZIONE FRA RIVALUTAZIONE DEBOLE E NO TAX AREA FERMA A 8.500 EURO STA DANDO UNA MAZZATA A CHI HA VERSATO ANNI DI CONTRIBUITI E SI RITROVA CON UNA PENSIONE DA FAME - UN ESEMPIO: BASTA AVERE UN ASSEGNO DA 807 EURO, SENZA ALCUNA INTEGRAZIONE, PER RITROVARSI 745 EURO NETTI DOPO IRPEF E ADDIZIONALI. CASO DIVERSO PER CHI HA UNA PENSIONE DI 384 EURO MATURATA DAI CONTRIBUTI: INTEGRATA AL MINIMO SI ARRIVA A 749 EURO NETTI…
Estratto dell’articolo di Valentina Conte per “la Repubblica”
Una pensione costruita in anni di lavoro può valere meno di una prestazione assistenziale. Cgil e Spi, la categoria dei pensionati, lo chiamano «paradosso redistributivo». Lo studio uscito ieri, coordinato da Ezio Cigna, mostra come la combinazione fra perequazione debole, no tax area ferma a 8.500 euro e maggiorazioni crescenti stia ridisegnando la geografia delle pensioni povere.
Non necessariamente a vantaggio di chi ha versato di più.
Una pensione da 384 euro maturata dai contributi, integrata al minimo e maggiorata, arriva a 749 euro netti senza tasse. Una pensione da 692 euro, con una piccola maggiorazione sociale, scende a 710 euro: 38 euro in meno della prestazione integrata, pur con più anni di lavoro alle spalle. Ancora più chiaro il terzo confronto: una pensione da 807 euro, senza alcuna integrazione, scende a 745 euro netti dopo Irpef e addizionali. Solo tre euro sotto la prestazione assistenziale, ma con 10.500 euro di imponibile fiscale e un percorso contributivo più lungo.
Secondo la Cgil, il sistema finisce per premiare chi ha minori contributi e penalizzare chi ha sostenuto più a lungo la previdenza pubblica.
Nel 2025 le pensioni assistenziali e le minime maggiorate hanno superato i 9.700 euro netti l'anno e nel 2026 sfioreranno i 10mila euro (tra rivalutazione e ulteriore aumento di 12 euro deciso dal governo in manovra dopo gli 8 euro di quest'anno), restando interamente fuori dal prelievo. Le pensioni contributive che oltrepassano anche di poco la no tax area di 8.500 euro pagano invece l'Irpef e vedono la rivalutazione erosa.
FINESTRE PENSIONI - VIGNETTA BY ROLLI - IL GIORNALONE - LA STAMPA
PENSIONE POSTE 2
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