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LA PARANZA DEI MARANZA – VIAGGIO TRA I RAGAZZI DISAGIATI CHE SI RITROVANO NELLE STAZIONI FERROVIARIE DELLE PERIFERIE DELL'HINTERLAND MILANESE DEGRADATO E SEMINANO IL PANICO TRA I PENDOLARI: NON PAGANO MAI IL BIGLIETTO, AGGREDISCONO I CONTROLLORI, DANNEGGIANO I SEDILI, FANNO SLOGGIARE LE CARROZZE A CALCI E PUGNI, DEVASTANO I CESSI, SPARANO LA MUSICA A PALLA E SI COMPORTANO DA VERI BULLI – VESTONO CON ABITI TAROCCATI, HANNO ALLE SPALLE FAMIGLIE DEVASTATE E…

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Estratto dell'articolo di Andrea Galli per www.corriere.it 

 

MARANZA 45

La stazione ferroviaria è quella di Carnate, un paese di ottomila abitanti nella Brianza monzese, sulla linea del profondo, profondissimo disagio Milano-Bergamo, la croce suprema per i pendolari, […]

Disagio: anche adesso, di domenica a ridosso delle 18 […]

 

Ed eccolo, il maranza.

Scarpe sneakers Nike Dunk, tuta acetata Puma nera e verde stretta; mentre la signora discendeva i gradini costui, un ragazzino smilzo, occhiali da sole e capelli rasati sui lati coi riccioli di color nero inchiostro sopra, li saliva annunciandosi con uno sputo fragoroso, anzi meglio scrivere che si annunciava scatarrando, tanto la nostra è una lingua in continua evoluzione, non c'è problema.

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Per esempio, a livello ufficiale la lingua italiana ora ospita anche il sostantivo «maranza».

 

[…] Carnate […] è uno dei principali punti di raduno e di smistamento verso Milano e i grattacieli di Gae Aulenti, la location privilegiata per i selfie e i video immessi su Instagram e TikTok.

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Si aggiunga: è pure la location di risse e azioni predatorie che sono iniziate tra le medesime stazioni e i medesimi treni. In ordine sparso, come riportano le cronache e altresì come ci han raccontato i pendolari diretti spettatori, a bordo ci sono biglietti non pagati e pretese di viaggiare gratis, minacce di morte ai controllori, aggressioni ai medesimi, danneggiamento dei sedili, occupazioni di intere carrozze facendo sloggiare gli altri passeggeri pena calci e pugni, sigarette fumate a bordo, marijuana fumata a bordo, cessi devastati, finestrini riempiti di scritte con lo spray, molestie sessuali, furto di telefonini, agguati da bullismo con prevaricazioni d’ogni sorta, concerti con le casse portatili che sparano la musica dei cellulari, vagoni trasformati nel palco centrale di una discoteca, si balla, si urla, si suda, ci si denuda, si fa i maranza.

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Per la Treccani, maranza è un giovane che fa parte di comitive, dagli atteggiamenti sguaiati, uno che attacca briga, uno che veste appariscente.

[…] il maranza non è per forza un marocchino o un tunisino o un egiziano,  in quanto è quel che per le generazioni precedenti era il tamarro cioè un casinaro a prescindere dalla nazionalità e dal continente, un essere volgare, a volte delinquentello, a volte più che delinquente ma criminale vero, esperto, recidivo, rabbioso, pericoloso, già pregiudicato che non ha fifa di poliziotti e carabinieri, anzi li sfida con lo sguardo e le parole e la gestualità. 

maranza lanciano la sfida social per invadere il sud 1

 

Specie di sabato, specie di domenica, quando il popolo dei maranza […] muove verso la metropoli chiamandosi manco più con i nomi, ormai sono considerati lunghi anche i diminutivi, la messaggistica dei cellulari ha insegnato che il comandamento è accorciare, accelerare,  e pertanto sentiamo che si chiamano fra di loro «09», «011», «07», numeri che stanno per il finale degli anni di nascita, il 2009, il 2011, il 2007. Tutto molto semplice, alla fine.

 

I maranza. Li abbiamo pedinati, ci abbiamo parlato, per curiosità antropologica e sociale. E qui inizia questo viaggio a puntate del Corriere. Ma prima bisogna cambiare geografia e salire sulla mappa verso Calolziocorte.

Del resto a Calòlz, in dialetto lecchese, ci sono i posti di Zaccaria Mouhib alias «Baby Gang», idolo musicale anche se, ci ha detto il ragazzino in tuta acetata Puma, oggi vanno da matti i rapper Papa V (Leone Vinciguerra da Pieve Emanuele, hinterland di Milano) e Nerissima Serpe (Matteo Di Falco da Siziano, provincia pavese).

Insieme, questi due cantano testi dalle seguenti strofe: «Prendo droghe, non le medicine»; «C'è la luna piena, io sono pieno di benza»; «Queste tr… mandano kiss»; «Nel letto ho una romena con la fragola e la panna, e ci potrei fare un figlio ma faccio una sbo… e basta».

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[…]

Due maranza cazzeggiano davanti al tunnel dei binari e fermano le persone di sesso femminile: «Quanto sei bella», «Dove vai da sola», «Che bel c… che hai», «Ti tocco le tet…», «Andiamo a fare un giro». Una persecuzione. Ma non hanno proprio nulla da fare sicché proseguono a oltranza.

Poi farà buio e se ne andranno via. Magari.

 

Compaiono altri due maranza muniti di un monopattino elettrico; roba, spiegano, da «mezzo kappa a testa» («K», in gergo, sta per mille euro). «Costano però 2 K, attento, ma c’è un giro giusto per averli a meno. Chiedi ai cinesi a Sesto San Giovanni dove riparano le bici dei rider, quelle elettriche, quelle elaborate come una moto, vanno da far paura».

 

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I due attraversano sui binari, il treno è quasi in stazione. Portano scarpe Nike; le tute hanno le scritte Gucci; sotto la tuta, uno ha maglia del Milan. Qual è il programma della giornata? «Boh». Fate avanti e indietro, rientrate stasera? «Boh».

Ci consigliano un altro cantante, Niky Savage (Nicholas Alfieri da Napoli); stante il meteo incerto, e parimenti incerto il tempo della lontananza da casa, vestono magliette termiche come quelle Kipsta, la marca low cost della Decathlon, e l’unica non taroccata nell’outfit dei maranza.

S’era detto prima: Calòlz, Baby Gang. Nelle case popolari di via Giuseppe Di Vittorio, il trapper pluripregiudicato ha girato video musicali con le solite armi sbandierate. Il quartiere sorge a ridosso della strada provinciale dei piccoli laghi, la SP639 che conduce ai sottovalutati bacini di Pusiano e Annone, meta dei tuffi estivi dei maranza, o meglio anche in primavera appena l'acqua si scalda, e amati fra i tanti dal pittore Giovanni Segantini.

 

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Zaccaria Mouhib, un maranza per antonomasia, figlio di una coppia del Marocco presto finita in frantumi con la separazione e il ritorno del papà a Casablanca, interpreta il disgraziato modello dell’annuncio d’una esistenza balorda che ritroviamo anche nelle recenti inchieste contro le baby gang: la manifestazione in età precoce, fin da bambini, dei disturbi della condotta, spesso un’anticipazione di comportamenti delinquenziali come marinare la scuola, dormire fuori casa già prima dei 13 anni, tenere scarsi sensi di colpa.

 

Sul marciapiede di via Di Vittorio, a Calolziocorte, giace la confezione di un colossale petardo, l’han fatto esplodere l’altra sera, chiediamo ma nessuno sa dirci cosa si festeggiava, nel caso in cui si festeggiasse, forse è stato soltanto il gusto di spaventare chi intorno guardava la televisione, lavava i denti, sistemava il cuscino del letto del figlio, faceva cose normali.

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