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NIENTE GRATTACIELI, SIAMO PARIGINI – LA CAPITALE FRANCESE HA IMPOSTO UN LIMITE DI ALTEZZA PER I NUOVI EDIFICI, CHE NON DOVRANNO SUPERARE I 37 METRI O I 12 PIANI – LA DECISIONE RIENTRA NEL PIANO URBANISTICO VOLUTO DALLA SINDACA, ANNE HIDALGO, PER RIDURRE LE EMISSIONI DI CARBONIO – LE CRITICHE CAUSATE DALLA COSTRUZIONE DELLA “TOUR TRIANGLE”, L’ENORME PIRAMIDE ALLA PORTA DI VERSAILLES…

Estratto dell'articolo di Emanuela Mnucci per www.lastampa.it

 

grattacieli a parigi

Le critiche causate nel 2021 dall’inizio dei lavori per la costruzione della celebre «Tour Triangle», l’enorme piramide progettata da Herzog & de Meuron alla Porta di Versailles (che sarà pronta nel 2026) sono servite a qualcosa: Parigi ha imposto un nuovo limite di altezza per i nuovi edifici, che non dovranno superare i 37 metri o i 12 piani.

 

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La decisione fa parte del Plan Local d’Urbanisme Bioclimatique (Piano Urbano Bioclimatico Locale) voluto con determinazione dalla sindaca Anne Hidalgo per ridurre le emissioni di carbonio della capitale francese.

 

Anne Hidalgo

Una legge che ne ripristina un’altra – quella che è rimasta in vigore fino al 2010 – introdotta nel 1977 in seguito alla costruzione di «Tour Montparnasse» – il grattacielo per uffici alto 210 metri progettato da Eugène Beaudouin, Urbain Cassan, e Louis Hoym de Marien.

 

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Anche la Cina ha recentemente regolato l’altezza dei suoi edifici, ma si parla di ben diverse proporzioni. Il limite cinese, piuttosto rigoroso, riguarda infatti i grattacieli dai 250 metri di altezza in su. Insomma si tratta di un non limite dunque.

 

grattacieli a parigi

Già la prima archistar moderna, Frank Lloyd Wright, proponeva nel lontano 1957, un grattacielo alto un miglio, la bellezza di 1600 metri. Il solo disegno era lungo sette metri. Ma c’è voluto più di mezzo secolo perché quest’idea diventasse realtà a opera dei finanziatori sauditi, che hanno deciso di investire a Jedda, punto di sbarco per i pellegrini della Mecca.

 

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Ma la storia ci insegna che spesso queste ambizioni prometeiche hanno le gambe corte. Come è accaduto nel caso del Burj Khalifa a Dubai, che attualmente guida la hit dell’altezza abitabile. I lavori sono iniziati in un clima di ottimismo ma si sono conclusi in piena crisi finanziaria. E ancora prima il celebre caso dell’Empire State Building e del Chrysler di New York, incappati nel terribile crash del 1929.

il grattacielo skybar di parigiparigianne hidalgo