DAGOREPORT - ED ORA, CHE È STATO “ASSOLTO PERCHÉ IL FATTO NON SUSSISTE”, CHE SUCCEDE? SALVINI…
Filippo Fiorini per “La Stampa”
Ci sono due donne che piangono sul pianerottolo, una di loro sanguina perché è ferita. Poi c'è una donna che grida in spagnolo: «Fate qualcosa, chiamate l'ambulanza!». C'è una quarta donna all'interno dell'appartamento.
Lei tace, ormai è senza vita, colpita con 21 pugnalate. Il suo assassino è rannicchiato in un angolo della stanza, raccoglie delle cose dal pavimento come se fosse indispensabile rassettare quel caos proprio in quel momento. Sul pavimento c'è anche l'arma del delitto, un coltello da cucina di 40 cm circa, ma quello non lo tocca nessuno.
Beatriz Aldana è la donna che sanguina e piange. Le ferite gliele ha procurate suo padre Maximo Aldana De La Cruz, quando gli si è gettata addosso per evitare che uccidesse l'ex fidanzata, Noelia Rodriguez. Non ha fatto in tempo. L'ultima scena che ha visto giovedì scorso, nell'appartamento di Rimini in cui viveva da quattro mesi, dopo aver lasciato il Perù per scappare anche lei da un ex compagno che la minacciava di morte, è questa: lei fuori con sua cugina Nataly e una vicina connazionale al telefono con il 118.
Beatriz, è appena stata dimessa dall'ospedale, come sta?
«Sono dolorante, i tagli mi fanno male. Ma dentro non riesco a sentire niente. Nessun sentimento, ho come un vuoto. Non riesco a credere che mio padre sia un assassino, un maledetto».
Che cosa è successo?
«Mio padre era fuori di sé, come un pazzo. Non l'ho mai visto in quelle condizioni. Ha chiesto a Noelia di venire e poi l'ha accoltellata. Ho cercato di fermarlo, ma ha colpito anche me. Lei è morta così».
C'erano state altre liti tra loro?
«Io non ho mai vissuto con loro, ma mio padre non ha mai avuto comportamenti del genere, di questo sono abbastanza sicura».
Stavano insieme da molto?
«Sì, da parecchio tempo, ma Noelia di recente aveva cercato di rompere. Gliel'aveva detto diverse volte. Lei era in Italia da qualche anno e lui era rimasto a Lima, in Perù.
Siamo tutti di lì».
rimini la morte di noelia rodriguez
Noelia le ha spiegato perché si è voluta separare?
«Non so quali fossero le sue ragioni, ma per mio padre, Noelia era diventata un'ossessione. Parlava di lei sia con me, che con mia cugina Nataly. Prima di partire mi aveva mandato una foto di un paio di orecchini che le voleva regalare. Mi diceva: presto staremo insieme io e te. Lei aveva detto che per quanto la riguardava, lui poteva venire in Italia proprio per questo, perché potesse stare un po' di tempo con sua figlia».
E quando è arrivato, le è effettivamente stato vicino?
«No, non proprio. Lui era qui da poco, circa un mese. Stava a Milano e in questo ultimo periodo io ho lavorato parecchio. Faccio la badante, do una mano a Nataly quando lei non riesce ad andare».
il palazzo di rimini dove e' morta di noelia rodriguez
Lei e Noelia eravate amiche?
«Sì, siamo uscite insieme un paio di volte. Ogni tanto parlavamo. Ma lavorava molto, anche lei faceva la badante».
E con suo padre, ha parlato dopo quello che è successo?
«Mi ha detto solo: "Ecco, è finita". E io gli ho gridato: "Ma papà, cos' hai fatto? L'hai ammazzata?", ma lui non mi ha più risposto. È semplicemente uscito ed è andato nell'altra stanza».
Dopo cos' è successo?
«Sono rimasta fuori dall'appartamento finché non sono arrivati i soccorsi. Mi hanno portata in ospedale, dove mi hanno curato, e poi mi hanno accompagnato in Questura per testimoniare. Sentir chiamare assassino mio padre mi fa stare male».
E sua madre, l'ha sentita?
«Sì, ha mantenuto un buon rapporto con mio padre. Vive ancora a Lima. Adesso vorrebbe raggiungermi qui, ma non ha i soldi per farlo. L'unica cosa che fa, è piangere».
Lei ha pensato di tornare in Perù?
«Non posso tornare in Perù. Sono scappata dal Perù perché lì il mio ex fidanzato farebbe la stessa cosa con me».
In che senso la stessa cosa? Ucciderla?
«Sì. Mi ha minacciato di morte molte volte perché mi sono voluta separare. Nella valigia con cui sono venuta in Italia ho portato con me tutte le prove di queste cose che mi diceva. No, resterò in Italia».
rimini la morte di noelia rodriguez
Ma ha qualcuno con cui stare?
«Mia cugina Nataly. I famigliari dell'anziano di cui ci prendiamo cura sono stati comprensivi. Ci hanno detto che non possiamo essere responsabili noi, per gli atti di qualcun altro. Staremo a casa insieme finché non sono guarita e poi cercherò di tornare a lavorare».
E nel rapporto con suo padre, cosa pensa di fare?
«Adesso non lo so. Non sento niente, non riesco a sentire niente». -
Ultimi Dagoreport
DAGOREPORT - BENVENUTI AL “CAPODANNO DA TONY”! IL CASO EFFE HA FATTO DEFLAGRARE QUEL MANICOMIO DI…
DAGOREPORT: BANCHE DELLE MIE BRAME! - UNICREDIT HA MESSO “IN PAUSA” L’ASSALTO A BANCO BPM IN ATTESA…
FLASH – IL GOVERNO VUOLE IMPUGNARE LA LEGGE REGIONALE DELLA CAMPANIA CHE PERMETTE IL TERZO MANDATO…
FLASH – IERI A FORTE BRASCHI, SEDE DELL’AISE, LA TRADIZIONALE BICCHIERATA PRE-NATALIZIA È SERVITA…
DAGOREPORT – MARINA E PIER SILVIO NON HANNO FATTO I CONTI CON IL VUOTO DI POTERE IN FAMIGLIA…