SESSO IN CATTEDRA! PARLA L’EX PROF PIG-MAIALONE CONDANNATO PER VIOLENZA SESSUALE SULLE ALLIEVE MINORENNI: L’ARRESTO? UNA LIBERAZIONE. SCUSE ALLE RAGAZZE? SU DI LORO PREFERISCO MANTENERE SILENZIO E DISTACCO

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VALTER GIORDANO PROF SALUZZOVALTER GIORDANO PROF SALUZZO

Giusi Fasano per il “Corriere della Sera”

 

Prof, parliamo di quella storiaccia. Sesso con le allieve minorenni... 
«Vede, a scuola ho sempre insegnato che se uno picchia la testa contro il palo non deve mai dargli la colpa. Io ho picchiato la testa contro il palo e quello non si è spostato. Colpa mia che gli sono andato addosso. Ho accettato la condanna fin dal primo istante, non discuto niente, non mi compiango e non invoco vittimismo. Ho sbagliato, ho pagato e ora sono un uomo libero, mi sono ripreso la mia dignità. Non devo più niente a nessuno». 
 

SALUZZOSALUZZO

Valter Giordano non vede né cerca scappatoie. Seduto dall’altra parte della scrivania, aspetta le domande come se fosse davanti a una commissione d’esame. «Passerò per ingenuo ma mi fido» annuncia. 
 

Bene. Allora torniamo sulle responsabilità. Lei era il professore di Saluzzo amatissimo da tutti, quello appassionato di Dante, che ne conosce i canti a memoria... Come ha potuto abusare così del suo ruolo? 
«La mia grande debolezza è stata non essere riuscito a controllare me stesso, la mia colpa più grave non aver soppesato con attenzione quello che stavo vivendo, non essere stato sufficientemente lucido nel comportamento che avrei dovuto mantenere in quel contesto.

 

IL PROFESSOR VALTER GIORDANO IL PROFESSOR VALTER GIORDANO

Ho sbagliato a non tener conto del mio ruolo e a non capire che dall’altra parte non ero Valter ma il professor Giordano. In un certo senso mi ero infilato in un tunnel e scavando furiosamente credevo di uscirne, invece più scavavo più ci entravo. Le dirò di più: per me l’arresto è stato una liberazione. Come nel primo canto della Divina Commedia, non so ben ridir com’io vi entrai... ». 
 

Il prof guarda i suoi avvocati, Antonello Portera ed Enrico Gaveglio, cerca un cenno d’intesa. Come dire: vado bene così? Sembra di sì, argomento sdoganato, si può andare oltre. 
 

SALUZZOSALUZZO

Parliamo della condanna: patteggiamento a due anni per violenza sessuale con abuso di autorità, assolto dall’accusa di possedere materiale pedo-pornografico, divieto di insegnamento per il resto dei suoi giorni... 
«Non mi sono mai permesso di parlare della Giustizia e di come viene amministrata e non lo farò nemmeno adesso. Sono convinto che la vita mi riserverà ciò che è giusto. Oggi ho 59 anni, fino a 55 non ho mai deragliato, diciamo così.

RAGAZZE SALUZZO RAGAZZE SALUZZO

 

In trent’anni di servizio non ho mai preso un giorno di mutua e all’insegnamento ho sempre dato il massimo e il meglio di me. Quello che so è che nessuna delle persone che mi conosceva prima ha cambiato idea sul mio conto e questo mi commuove. Ho sempre saputo che la vita non ha pietà per chi cade ma adesso so anche che è vera un’altra cosa: la vita ha molto rispetto per chi si rialza. E io sono in piedi». 
 

valter giordanovalter giordano

Che cosa fa l’ex prof di lettere e storia, oggi? 
«Scrivo molto. Appunti, poesie, racconti, un romanzo. Ho tradotto 12 canti della Divina commedia in patois. Scrivere per me è un calmante. Poi mi sto guardando attorno per cercare un lavoro vero, intanto aiuto mia suocera come contadino, sto aiutando mio fratello con le api, forse imbiancherò casa al vicino e presto comincerò a collaborare con la Comunità di Savigliano, dove ho passato un anno e otto mesi invece di finire in carcere. Ci torno volentieri perché quel luogo per me è stato il punto di partenza per arrivare a me stesso». 
 

tribunale saluzzo tribunale saluzzo

Anche se non state più assieme da tempo, sua moglie non l’ha mai abbandonata. 
«Io prima di parlare di mia moglie dovrei sciacquarmi mille volte la bocca. È straordinaria, una persona grandissima, come lo è mio figlio. La vita ci ha separato fisicamente, ma adesso siamo più uniti di sempre. Io oggi sono sereno e il mio unico sogno è mantenere e meritare la serenità che ho in questo momento». 
 

IL PROFESSOR VALTER GIORDANO IL PROFESSOR VALTER GIORDANO

 

Di lei è stato detto e scritto molto. Anche molti dettagli sulla sfera sessuale... 
«Ho vinto comunque io perché nessuno ha potuto fotografarmi l’anima...». 
 

Mai pensato di fare le sue scuse alle due ragazze che l’hanno accusata? 
«Quello che c’era da dire è stato detto durante il processo. Mi dispiace per quello che è successo ma sul loro conto preferisco mantenere silenzio e distacco. È una forma di rispetto verso di loro e di difesa verso me stesso». 
 

STUDENTESSE SALUZZO OYVOPGQ x STUDENTESSE SALUZZO OYVOPGQ x

Ha mai pensato al suicidio? 
«Sì, prima dell’arresto. Noi da queste parti la depressione la chiamiamo sangue cattivo e per quel sangue cattivo l’8 di agosto del 2013 avrei voluto uccidermi. Poi non ne ho avuto il coraggio. Ho pianto molto in questi due anni e ancora adesso mi emoziono con poco e piango spesso. Sono stato in terapia fino a gennaio. Poi ho chiesto allo psichiatra di smettere. Gli ho detto: voglio avere il coraggio di guardare come sono i miei sentimenti». 
 

 

E come sono? Prova risentimento per essere stato messo alla gogna? 
«Non ho sentimenti negativi verso nessuno, ragazze comprese. Di cattivi sentimenti non ne ho mai avuti nemmeno durante i miei durissimi dieci anni di seminario, dai 10 ai 20 anni. Li ho scontati sulla mia pelle, quegli anni.

 

scuola «Soleri» (in foto) Valter Giordano risulta ancora vicepresidescuola «Soleri» (in foto) Valter Giordano risulta ancora vicepreside

Dovevamo stare in silenzio, se parlavi la punizione era imparare un canto di Dante a memoria. Se sbagliavi qualcosa i canti diventavano due. Ecco perché lo conosco così bene. Col tempo poi ho imparato ad amarlo». 

 

 

Il 16 aprile scorso, a sentenza definitiva, il professore è stato trasferito in carcere. C’è rimasto meno di un giorno prima di tornare libero anzitempo per buona condotta. È uscito con il sacco nero della pattumiera sulle spalle («il mio armadio») e ha provato con l’autostop. È passato il cellulare degli agenti penitenziari: «Ci siamo sorrisi a vicenda. Ho pensato: un passaggio da voi meglio di no. Non mi accompagnerete mai più da nessuna parte». 
@GiusiFasano

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