DAGOREPORT - 'STO DOCUMENTO, LO VOI O NON LO VOI? GROSSA INCAZZATURA A PALAZZO CHIGI VERSO IL…
Alessandro Bocci per il “Corriere della Sera”
Carlos Tevez a Buenos Aires e Andrea Pirlo a New York. Non è il programma delle vacanze bianconere, ma la nuova geografia della regina dopo la finale dell’Olympiastadion. La Juventus, che punta ad aprire un nuovo ciclo, nascerà senza l’Apache, capace di segnare 50 gol in due stagioni, e senza il regista che ha segnato gli ultimi 15 anni del calcio italiano.
Ma Giuseppe Marotta e Fabio Paratici, gli uomini del mercato bianconero, non intendono fare passi indietro. Anzi, se possibile la Juve di domani sarà più forte e completa di quella di oggi: per provare a vincere il quinto scudetto consecutivo e ritentare l’assalto alla Champions. Rigiocare la finale, tra un anno a Milano, sarebbe elettrizzante.
La sfida dell’estate è aumentare il gap con la concorrenza italiana, dalla Roma al Napoli, passando per le milanesi. La Juve, che ha incassato 100 milioni e sistemato il bilancio,ha le idee chiare. Intanto, senza spendere un euro per i cartellini, ha pronti due annunci: il portiere Neto dalla Fiorentina e il centrocampista Khedira dal Real.
Due rincalzi di qualità. I piani sono ambiziosi. Tevez, attraverso il suo procuratore, comunicherà nelle prossime ore il desiderio di tornare a giocare in Argentina e chiudere la carriera nel Boca. «Carlos è il caso più delicato. Sarà lui a decidere che cosa fare. Se decidesse di rimanere, noi saremmo contenti.
Ma la volontà del giocatore è predominante rispetto a quella della società», ha spiegato Marotta nella notte di Berlino. Così, oltre a Dybala, potrebbe arrivare un altro pistolero di qualità: con Cavani c’era l’accordo, ma il Psg, che forse perderà Ibrahimovic, allettato dal Milan, ha bloccato l’uruguaiano.
Così crescono le azioni del gigante Mandzukic, resiste la pista Falcao, si accarezza il sogno Higuain. Van Persie è l’ultimo della lista: vuole 4 milioni di ingaggio per 4 anni e ha più di un acciacco. L’attacco potrebbe essere rivoluzionato: il giovane Coman dovrebbe andare a fare esperienza e Matri tornare al Milan (anche se ad Allegri non dispiacerebbe tenerselo).
Da valutare Fernando Llorente, che nelle gerarchie bianconere è stato soppiantato da Morata: gli starà bene un ruolo da comprimario? Già, Morata, cuore e anima madridista. Il Real, su suggerimento di Benitez, lo rivorrebbe subito indietro ma il diritto di «recompra» scatta nell’estate 2016 e Alvaro, al di là dei proclami terroristici del padre, non intende mollare il colpo. Almeno non subito.
Entro giugno la Juve deciderà il destino di Zaza e Berardi, giovani e bravi: Allegri li vorrebbe entrambi a Torino, più il secondo del primo. A centrocampo l’enigma è Pogba. I bianconeri vorrebbero tenere il Polpo almeno un altro anno, convincendo l’ingordo Raiola che sarebbe la soluzione migliore per tutti. E, magari, lasciar partire Vidal su cui il Madrid sembra pronto a investire 40 milioni: la cessione del cileno, forte ma anarchico sul campo e con un carattere difficile, sarebbe benedetta anche da Allegri.
L’obiettivo è Witsel, centrocampista belga dello Zenit, che piace anche al Milan. In difesa la Juve sembra decisa a riportare a Torino il promettentissimo Rugani. In un primo tempo l’idea era quella di prelevarlo dall’Empoli e spedirlo alla Samp per testarlo in una squadra intermedia. Ma il ragazzo sembra pronto per il salto e la sua freschezza farebbe comodo in un reparto formidabile ma un po’ stagionato. Altrimenti assalto a Benatia su cui ha messo gli occhi l’Inter. Molti nomi, tante idee. Il futuro è adesso.
Marotta, dopo la notte carica di emozioni, è già al lavoro: c’è da provare a convincere Tevez a rispettare il contratto sino al 2016 e verificare se le lacrime di Pirlo all’Olympiastadion nascondono davvero la volontà di volare nel campionato americano: «Non erano d’addio, ma di delusione» ha fatto sapere ieri lasciando la questione in sospeso.
Due battaglie che sembrano perse. Poi l’a.d. sistemerà il contratto di Allegri: un anno in più (2017) e un importante ritocco economico. Dopo le stagioni burrascose con Conte, il feeling con l’allenatore livornese è totale.
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