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PADRE DI FILIPPO, NON CAPIAMO COME POSSA ESSERE SUCCESSO
(ANSA) - VENEZIA, 19 NOV - "Siamo ancora sotto shock da quello che ha combinato nostro figlio. Non capiamo come possa essere successa una cosa del genere, e porgiamo le massime condoglianze, siamo vicinissimi alla famiglia di Giulia, perché le volevamo bene". A fatica, Nicola Turetta ha parlato stasera con i giornalisti uscendo dalla casa di Torreglia (Padova).
Giulia "l'abbiamo conosciuta bene. Veniva qua con Filippo ci vedevano. Sembrava una coppia perfetta; nessuno riporterà più Giulia. Siamo molto vicini a questa famiglia, e non riusciamo a capire come possa aver fatto una cosa così un ragazzo a cui abbiamo cercato di dare tutto".
"Io da padre - ha proseguito Turetta - ho pensato che fosse un figlio perfetto, perché non mi aveva dato mai nessun problema, né a scuola né con i professori, mai un litigio con qualche compagno di scuola o che altro. Mai. Con il fratello più piccolo, neanche una baruffa. Trovarmi con una cosa del genere, voi capite che non è concepibile, ci dev'essere qualcosa che è entrata in lui".
Il padre di Filippo ha accennato a "quella prima volta che si erano lasciati lui diceva 'io mi ammazzo io mi ammazzo' e 'non posso stare senza la Giulia'. Io dicevo ne troverai altre, non ti preoccupare, un po' quello che penso fanno tutti i genitori.
Si son lasciati poi si son ripresi all'università. Io son sicuro che la Giulia avesse la sensazione che lui non le avrebbe mai torto un capello, perché sennò non avrebbe continuato comunque a uscire; in tutti questi anni come minimo lo vedi un ragazzo se è violento oppure un po' burrascoso". Sulla possibilità di andare a trovare il figlio in Germania, Nicola Turetta ha risposto che "è una cosa dura. Non è che sia tornato da un viaggio. Avrei quasi preferito che la cosa fosse finita in un altro modo. Però dopo è mio figlio, e quindi ho detto che comunque la vita deve andare avanti e quindi spero di vederlo".
PADRE DI GIULIA, DA QUESTA VICENDA DEVE NASCERE QUALCOSA
(ANSA) - VENEZIA, 19 NOV - "Da questa vicenda deve nascere qualcosa. Noi come famiglia ci impegneremo attivamente affinché questo non succeda più, perché altre ragazze, altre donne, parlo a nome anche di Elena, faremo qualcosa". Lo ha detto stasera ai giornalisti Gino Cecchettin, rompendo il silenzio dopo la morte della figlia Giulia e l'arresto di Filippo Turetta. "A noi come famiglia - ha aggiunto, davanti alla villetta di Vigonovo - ovviamente Giulia manca tantissimo, l'avrete visto dai miei messaggi di questa mattina, però dobbiamo farci forza e guardare al futuro".
Gino Cecchettin ha voluto lanciare un messaggio "a tutte le donne": "guardatevi bene nella vostra relazione. Comunicare col papà, col fratello, con chiunque vi possa dare fiducia. Ma se avete anche solo il minimo dubbio che la relazione non sia quella che voi desiderate - dice il papà di Giulia - comunicatelo, perché è solo in questo modo che avrete salva la vita, per non essere qui a celebrare di nuovo un altro femminicidio". Io come padre ovviamente mi faccio delle domande, e purtroppo il tempo è passato. È troppo tardi adesso - conclude - Facciamo qualcosa per chi ancora ha la possibilità di restare qua".
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