DOMANDE SPARSE SUL CASO ALMASRI – CON QUALE AUTORIZZAZIONE IL TORTURATORE LIBICO VIAGGIAVA…
Simona Pletto per “Libero quotidiano”
Sono passati quasi cento giorni da quel maledetto 8 dicembre, da quella notte di festa organizzata alla discoteca 'Lanterna Azzurra' a Corinaldo (Ancona) per l' esibizione del trapper Sfera Ebbasta. Una notte trasformata in tragedia. Erano lì in tanti, in troppi, per vedere il proprio idolo. Centinaia di minori stipati nella sala allestita per il suo concerto.
All' improvviso il locale da ballo si è trasformato in una trappola di sangue e morte: sei persone, cinque minorenni e una mamma, sono rimaste schiacciate nella calca.
Ad oggi le indagini proseguono lente, fin troppo per chi chiede giustizia per i figli usciti di casa per una serata in discoteca e mai più tornati. Qualcosa quella notte ha scatenato il panico: si è pensato a uno spray al peperoncino spruzzato da qualcuno in sala, tesi rafforzata dal rinvenimento immediato di una bomboletta.
discoteca “Lanterna Azzurra” di Corinaldo (Ancona)
Ma ancora gli esiti delle analisi effettuate dai carabinieri del Ris sugli abiti dei ragazzi e sugli impianti di areazione del locale, non hanno dato risposte certe. Quello dello spray al peperoncino usato per rubare telefonini o catenine d' oro, è un fenomeno che nei locali succede con una certa frequenza.
Tanto che ad oggi sono almeno tre i ragazzi presenti in sala quella notte, che all' indomani hanno dichiarato agli inquirenti di aver subito un furto. Uno di loro, accortosi dello strappo al collo, si sarebbe rivoltato e in risposta sarebbe stato colpito appunto con la sostanza urticante. Quindi resta in piedi l' ipotesi di una banda in azione in pista per questo tipo di rapine.
discoteca “Lanterna Azzurra” di Corinaldo
INDIZI DEBOLI
Anche sul 17enne fermato in un primo tempo perché sospettato di aver spruzzato lo spray, vi sono indizi piuttosto deboli. Il ragazzo, che resta indagato ma per droga ed è ospite ora di una comunità, sostiene addirittura di non essere nemmeno andato alla Lanterna Azzurra quella sera. Di certo ci sono altri nove indagati per la drammatica notte nel locale posto ancora sotto sequestro.
discoteca “Lanterna Azzurra” di Corinaldo
Sono tutti accusati di concorso in omicidio colposo plurimo e lesioni aggravate. Tra loro, i tre gestori 'ufficiali' del locale (i due soci della 'Magic srl' e l' amministratore unico); i cinque componenti della famiglia proprietaria della discoteca, tra cui il figlio dee jay, e infine un responsabile della sicurezza. Sicurezza che, secondo l' ingegner Marcello Mangione, consulente della Procura di Ancona per le indagini sulla tragedia della discoteca, avrebbe fatto acqua da tutte le parti. Sono quindici, infatti, le irregolarità riscontrate.
discoteca “Lanterna Azzurra” di Corinaldo
In particolare, non sarebbero state rispettate alcune norme all' uscita 3, dove si è consumata la strage: le balaustre a protezione della rampa, quelle crollate, sarebbero state in pessime condizioni, tanto da non essere idonee a sopportare le spinte d' affollamento. E ancora, l' uscita di sicurezza non avrebbe raggiunto i due metri richiesti per l' altezza. Non solo: alcuni addetti alla security hanno dichiarato di essere arrivati alla Lanterna Azzurra senza neppure conoscere il locale, senza sapere quindi bene il da farsi in caso di evacuazione.
discoteca “Lanterna Azzurra” di Corinaldo
Di recente lo stesso trapper Sfera Ebbasta, fin da subito accusato di essere in qualche modo responsabile della tragedia di Corinaldo in quanto in eccessivo ritardo rispetto all' orario previsto e per un doppio impegno preso nella stessa serata, ha rotto il silenzio sfogandosi su Instagram: «Sono mesi che vengo diffamato gratuitamente», si è lamentato il cantante, «dopo la tragedia a Corinaldo vengono presi di mira persino i miei testi. Mi sembra ridicolo puntare il dito su di me».
lanterna azzurra corinaldo ancona
CLASS ACTION
Ieri, 8 marzo, scadeva il termine per la presentazione delle denunce per le richieste dei danni da parte dei tanti ragazzi che quella notte hanno subìto contusioni durante la folle fuga verso le due balaustre esterne che sono poi crollate scatenando l' inferno. Sarebbero oltre cento le denunce presentate per far partire la class action dei genitori, sotto l' ala dell' avvocato Corrado Canafoglia.
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