DAGOREPORT - ED ORA, CHE È STATO “ASSOLTO PERCHÉ IL FATTO NON SUSSISTE”, CHE SUCCEDE? SALVINI…
Federico Pesce per la Repubblica
Pedalare non fa solo bene alla salute, ma anche al portafoglio degli italiani. A sostenerlo è il 1° Rapporto sull’Economia della Bici in Italia e sulla Ciclabilità nelle città, realizzato da Legambiente in collaborazione con Velolove e Grab+ e presentato in questi giorni a Roma nel corso del Bike Summit 2017.
I dati sono pazzeschi, perché si parla di un fatturato a 9 zeri, precisamente di 6.206.587.766 euro, che rappresenta l’insieme degli spostamenti a pedali. Usare la bicicletta produce benefici sia sanitari che sociali, migliora il benessere, le funzioni celebrali, diminuisce lo stress, con risultati positivi per tutta la famiglia. L’uso della bicicletta produce un risparmio sanitario pari a 1.054.059.446 di euro l’anno.
BICICLETTA A PEDALATA ASSISTITA
“Questo patrimonio – spiega Rossella Muroni, presidente di Legambiente – è la somma della produzione di bici e accessori, delle ciclovacanze e dell’insieme delle esternalità positive generate dai biker e appare ancora più rilevante soprattutto in considerazione del carattere adolescenziale della ciclabilità in molte parti d’Italia, sia per gli aspetti relativi alla mobilità, sia per quello che riguarda il turismo su due ruote. Ed è interessante anche il fatto che siano 743mila gli italiani che utilizzano sistematicamente la bici per coprire il tragitto casa-lavoro, con percentuali elevatissime nella provincia autonoma di Bolzano (il 13,2% degli occupati raggiunge il luogo di lavoro in bici), in Emilia Romagna (7,8%) e in Veneto (7,7%)”.
Tra l’altro all’Italia spetta il gradino più alto del podio nella produzione di biciclette, con una quota di mercato che si avvicina al 18%. La vendita di bici unita all’export ha generato nel 2015 un giro d’affari di 488.000.000 euro, a cui bisogna aggiungere quello del mercato di parti e accessori, che ha generato nello stesso anno vendite per 483.540.000 euro. Il cicloturismo produce, invece, 2 miliardi di euro l’anno, mentre il bike sharing si conferma una realtà piuttosto diffusa su tutto il territorio. Milano, Brescia, Bergamo, Aosta, Pisa e Lodi superano una disponibilità media di 2 biciclette ogni 1.000 abitanti, mentre a Perugia, Palermo e Napoli sono meno di un decimo (0,2).
BICICLETTA A PEDALATA ASSISTITA
“Ciclisti, pedoni e trasporto pubblico – spiega Alberto Fiorillo, responsabile aree urbane Legambiente- crescono dove andare in auto diventa l’opzione meno concorrenziale e dove c’è garanzia di sicurezza per la cosiddetta utenza vulnerabile. Per città sempre più bike friendly è fondamentale agire sugli spazi urbani pianificando un nuovo tipo di mobilità che metta al centro le esigenze di spostamento della persona e non del veicolo”.
E a proposito di città bike friendly, ecco una classifica delle 12 più virtuose. In testa ci sono Pesaro e Bolzano, dove un abitante su tre usa la bici per raggiungere il luogo di lavoro. Seguono Ravenna, Reggio Emilia, Treviso e Ferrara con percentuali di abitanti tra il 22% e il 27% che preferiscono pedalare piuttosto che mettersi al volante. E infine almeno il 15% della popolazione di Cremona, Rimini, Pisa, Padova, Novara e Forlì utilizza ogni giorno la bici per i propri spostamenti.
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