DAGOREPORT - ‘’RESTO FINCHÉ AVRÒ LA FIDUCIA DI GIORGIA. ORA DECIDE LEI”, SIBILA LA PITONESSA. ESSÌ,…
1.UN COLPO DI SCENA NELLA STORIA DI LUIGINO D'ANGELO?
Francesco D'Amato per www.nextquotidiano.it
Un possibile colpo di scena nella storia di Luigino D’Angelo: secondo l’agenzia di stampa ANSA, che cita non meglio precisate fonti finanziarie (forse riconducibili allo stesso istituto) il pensionato avrebbe acquistato le obbligazioni subordinate che gli hanno fatto perdere 110mila euro sul mercato secondario e non da Banca Etruria.
Il mercato secondario è quello che si sviluppa dopo il collocamento sul mercato primario di alcuni prodotti finanziari. La banca quindi avrebbe venduto il prodotto a una persona o a un’altra istituzione – nel 2006, secondo quanto dice l’agenzia – che poi l’avrebbe rivenduto al pensionato nel 2013. Se la storia fosse confermata, questo significherebbe che l’istituto di credito non è primariamente responsabile per l’accaduto. Ma c’è un però.
Un colpo di scena nella storia della morte di Luigino D’Angelo?
Repubblica ha infatti pubblicato sabato un’intervista a Marcello Benedetti, ex dipendente di Banca Etruria che ha detto di aver venduto lui le obbligazioni subordinate a D’Angelo. Le stesse fonti sul punto spiegano che allora potrebbe essere stato proprio l’impiegato a vendere le obbligazioni subordinate a Luigino D’Angelo.
Sull’ex dipendente, riferisce sempre l’agenzia, pende un’indagine penale in fase di istruttoria su un altro tema e che sarebbe alla base del suo licenziamento. Circostanza questa che impedisce all’istituto di Arezzo di rilasciare commenti ufficiali in merito al procedimento giudiziario. La vendita nel mercato secondario nel caso di Luigino D’Angelo scagionerebbe la banca dalle accuse di aver venduto un prodotto di rischio a una persona ignara del fatto che poteva perdere tutto, come del resto è accaduto.
Oppure la vendita potrebbe essere stata spinta dalla banca successivamente, ma questa ipotesi appare più improbabile della prima. Oggi il direttore della filiale di Civitavecchia aveva ammesso però che i clienti forse non erano stati informati dei rischi. Il bond in questione, si apprende sempre dall’ANSA, non era quotato su mercati regolamentati ma il regolamento del prospetto informativo prevede il riacquisto da parte della banca in ogni momento a condizioni di mercato e nei limiti di riacquisto stabiliti dalla vigilanza (massimo 10% di ogni singola emissione).
Secondo tali fonti inoltre a seguito di disposizioni Ue recepite dalle autorità di vigilanza italiana nel 2014 i riacquisti erano stati vietati. Potrebbe quindi essere accaduto – si parla comunque in via teorica – che la banca abbia riacquistato l’obbligazione e poi l’abbia rivenduta proprio a D’Angelo. In questo caso cambierebbe poco ai fini della storia e il racconto di Benedetti sarebbe confermato.
In quanto al caso della signora 90enne in provincia di Arezzo, titolare di pensione sociale minima che, secondo la stampa, avrebbe perso i risparmi di una vita pari a 75mila euro in obbligazioni subordinate che la banca le aveva proposto (e poi sottoscritte effettivamente dal fratello), dalle stesse fonti si esprimono perplessità. La donna infatti sarebbe titolare presso la stessa banca di conti per diverse centinaia di migliaia di euro oltre a proprietaria di numerosi immobili.
2.ETRURIA CONFERMA,BOND D'ANGELO COMPRATO SU SECONDARIO
(ANSA) - Banca Etruria conferma la circostanza emersa ieri che i titoli subordinati della banca, il cui valore è stato azzerato, in mano al pensionato di Civitavecchia Luigino D'Angelo, morto suicida lo scorso 28 novembre, erano stati emessi nel 2006 e sono stati da lui comprati all'inizio del 2013 sul mercato secondario. Dall'istituto di Arezzo inoltre si rileva come i prospetti delle emissioni obbligazionarie ed i Regolamenti delle singole emissioni obbligazionarie, sia esse senior che subordinate, hanno sempre impegnato nel tempo la Banca a fornire su base continuativa prezzi di acquisto e vendita delle obbligazioni così da assicurare alla clientela la liquidabilità dell'investimento in qualsiasi momento mediante la negoziazione interna, attraverso un paniere di compravendita.
Va ricordato che nel maggio 2014 la Banca ha interrotto l'operatività in acquisto sul mercato secondario dei propri titoli subordinati, a seguito delle nuove disposizioni normative e di una serie di misure tese a rafforzare la regolamentazione di tutto il sistema bancario all'interno dell'Unione Europea nell'ambito dell' Accordo di Basilea 3.
Da quel momento, il riacquisto di titoli di capitale (sia essi azioni e/o obbligazioni subordinate) da parte delle Banche poteva avvenire solo in presenza di una specifica autorizzazione da parte dell'Organismo di Vigilanza. A seguito della disposizione e nella necessità di ripristinare un mercato secondario dei titoli obbligazionari subordinati emessi dalla banca, l'obbligazione sottoscritta da Luigino D'Angelo, unitamente alle altre subordinate in circolazione, a partire da luglio 2014 è stata quotata nel mercato Hi-MTF, il mercato regolamentato di proprietà di alcuni istituti di credito dove vengono scambiati titoli di stato e obbligazioni corporate e bancarie.
3.BANCHE: LANNUTTI (ADUSBEF), DICHIARAZIONI VERGOGNOSE
(ANSA) - La "dichiarazione di Banca Etruria" circa i titoli del pensionato di Civitavecchia morto suicida "è vergognosa e scandalosa". Lo ha detto il presidente dell'Adusbef Elio Lannutti. A suo avviso si tratta di un' affermazione "offensiva per la memoria di una vittima: che cosa significa primario e secondario? La gente - rileva Lannutti - si è fidata di quello che hanno consigliato le banche. Questi non erano speculatori e loro vogliono far apparire queste famiglie per speculatori, ora vogliono ridimensionare il tutto.
Ripeto è vergognosa quella dichiarazione di Banca Etruria, dovrebbero solo vergognarsi, dopo aver nascosto per giorni la genesi di quell'investimento; oggi dicono sul secondario, ma non c'entra niente". Il presidente di Adusbef ricorda inoltre che l'associazione ha già presentato esposti-denuncia a nove procure, tra le quali Arezzo, in cui - rileva Lannutti - "abbiamo chiesto di verificare la truffa, l'omessa vigilanza e l'appropriazione indebita".
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