chirurgo chirurgia

PIANGE IL BISTURI - PER LA PRIMA VOLTA QUEST’ANNO C'ERANO POSTI VACANTI NELLE SCUOLE DI SPECIALIZZAZIONE IN CHIRURGIA - PERCHÉ? CON IL BLOCCO DEL TURNOVER, LE ASSUNZIONI SONO LENTISSIME E POI MOLTI STUDENTI TEMONO LE CAUSE DI RISARCIMENTO PER ERRORE MEDICO

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Luigi Ripamonti per “Corriere della Sera”

 

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Per la prima volta quest' anno sono rimasti posti vacanti nelle scuole di specializzazione in chirurgia. È stato riferito nel corso del congresso « Slow Surgery . Qualità e sostenibilità in chirurgia», in corso a Milano. Un segnale che deve preoccupare. Secondo alcune stime, se la tendenza dovesse confermarsi, fra una decina d' anni potremmo essere costretti a importare chirurghi dall' estero. Qualcuno si potrà chiedere come sia possibile che un mestiere così appassionante, prestigioso e, tradizionalmente ben retribuito, possa non attrarre più i nostri giovani.

 

Un' analisi sociologica ben condotta sarebbe probabilmente in grado di trovare diverse spiegazioni. Ma senz' altro ce n' è una che fa la parte del leone e che, in termini brutali, potremmo chiamare «paura degli avvocati».

 

Negli ultimi anni stanno sempre più affermandosi anche nel nostro Paese organizzazioni che hanno eletto a loro « core business » le cause di risarcimento per errore medico.

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Non che i pazienti maltrattati non ne abbiano diritto, ci mancherebbe altro. Però questo fenomeno ha prodotto degli anticorpi, che vengono descritti nel loro insieme come «medicina difensiva» e che si traducono, essenzialmente in due atteggiamenti da parte dei dottori, i quali peccano in un caso per eccesso e nell' altro per difetto.

 

Il primo consiste nella prescrizione di esami e procedure diagnostiche non sempre strettamente necessari per cautelarsi in caso di contenzioso (con conseguente aggravio dei costi per il Sistema Sanitario Nazionale) e il secondo, di segno uguale contrario, nella tendenza ad assumersi meno «rischi» possibili nei trattamenti, tant' è vero che, stando a dati riferiti nel corso del congresso nel capoluogo lombardo, ben il 75 per cento dei chirurghi si ferma ormai davanti a problemi molto difficili proprio per il timore di risvolti medico-legali.

CHIRURGIA ESTETICACHIRURGIA ESTETICA

 

Possibile obiezione: se un medico fa bene il suo mestiere sa muoversi con sicurezza fra le indicazioni dettate dalle linee-guida, dalla coscienza e dal codice deontologico. Verissimo.

Però c' è un altro convitato al banchetto economico rappresentato dalle cause risarcitorie per errore sanitario, cioè le assicurazioni, che chiedono premi sempre più elevati ai medici per coprirli dai rischi professionali.

 

Ed è ovvio che i chirurghi siano quelli più colpiti economicamente da questo problema. Anche perché, visto che l' aumento dei premi delle polizze può riguardare anche chirurghi esperti con curricula sostanzialmente «immacolati» , a maggior ragione può pesare in modo significativo su chi fa il suo esordio nella professione come «neopatentato».

operazione chirurgica al visooperazione chirurgica al viso

 

Un' altra delle possibili ragioni addotte per spiegare il calo delle vocazioni chirurgiche è che, a dispetto di anni di numero chiuso nelle facoltà di Medicina e Chirurgia, a causa del blocco del turnover delle assunzioni in ospedale l' accesso al lavoro possa richiedere diversi anni. Può essere, ma questo accadeva anche ai neolaureati di 30 anni fa e, non ha mai costituito un deterrente tale da svuotare le scuole di specialità.

 

Quindi, a conti fatti (è forse proprio il caso di dirlo) appare più probabile che oggi, a meno di un «richiamo irresistibile» per il bisturi, qualche giovane medico si chieda se valga davvero la pena di mettersi un camice verde. Ed è un problema di cui, come società, dovremmo prendere coscienza. Per la nostra salute.