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PERCHÉ ANDREA SEMPIO DOVEVA SCENDERE NEL SEMINTERRATO DI CASA POGGI, DOVE È STATA RITROVATA L’IMPRONTA “INCRIMINATA”? LA PLAYSTATION ERA NELLA SALA TV E IL PC IN CAMERA DI CHIARA - NEL SEMINTERRATO LA FAMIGLIA AVEVA DELLE “SCAFFALATURE DI METALLO CON BOTTIGLIE DI VINO, RISO, GIOCHI DI SOCIETÀ E DA BAMBINI, COSTUMI DA CARNEVALE E SCATOLE VARIE”. SARÀ SUI GIOCHI DI SOCIETÀ CHE VUOLE PUNTARE LA DIFESA? NON È DI CERTO UN CASO CHE ANGELA TACCIA, AMICA DI INFANZIA E ORA LEGALE DI SEMPIO, DESCRIVE COSÌ LA SUA COMITIVA: “ERAVAMO UN GRUPPO DI SFIGATI. GIOCAVAMO A GIOCHI IN SCATOLA…”
1. GARLASCO, LE SEI IMPRONTE ANCORA SENZA UN NOME
Estratto dell'articolo di Massimo Pisa per “la Repubblica”
La visita in Procura dei carabinieri del Nucleo investigativo di Milano, questa volta, è a fari spenti.
Sedimentata la polvere intorno al botto dell’impronta numero 33, attribuita al palmo della mano destra di Andrea Sempio dai consulenti dell’aggiunto Stefano Civardi e delle pm Valentina De Stefano e Giuliana Rizza, il punto investigativo serve a soppesare i due verbali acquisiti — Marco Poggi e Alberto Stasi — e quello mancante — l’indagato, che non si è presentato all’interrogatorio eccependo vizio di forma — prima di fare la scaletta di ciò che verrà.
impronta riconducibile ad andrea sempio
Le ricerche negli archivi del Ris di Parma sono partite, alla ricerca del pezzo di intonaco grattato via col bisturi e intriso di ninidrina, e di un video del primo sopralluogo in quelle scale che portavano al seminterrato della villetta dove venne ammazzata Chiara Poggi: potrebbero restituire agli investigatori il colore originario della macchia nonché il materiale biologico (sudore, sangue, particelle di pelle) con cui venne impressa. […]
MARCO POGGI - ANDREA SEMPIO - ANGELA TACCIA
Ma non è questo lo scoglio che attende gli inquirenti. Il nodo è la data di quel contatto tra la mano di Sempio e il muro di un ambiente che solo di recente l’indagato ha dichiarato di frequentare, confortato in questo dall’amico Marco Poggi. Che il 12 marzo, ascoltato dai carabinieri, non ne aveva fatto cenno.
E martedì, invece, sì. Eppure resta un punto fermo di questa storia infinita che il fratello della vittima e gli amici (compresi Roberto Freddi, Mattia Capra e Alessandro Biasibetti) si ritrovassero in via Pascoli solo per i videogame, e non per discutere di musica, cinema o politica.
E dove stavano giochi e consolle?
Lo si vede nelle foto dei sopralluoghi. Lo disse lo stesso Marco ai carabinieri in un verbale di descrizione della villetta, dieci giorni dopo l’omicidio di Chiara. In sala tv, al piano terra, nel mobile sotto al televisore.
impronta attribuita ad andrea sempio
«Nel secondo ripiano c’è il lettore dvd, dei cd, delle cassette vhs e dei videogiochi, nell’ultimo piano c’è il videoregistratore e sopra la Playstation con accanto una console Nintendo ». Un dato confermato dalla madre Rita: «Sul mobile sono ubicati anche un lettore dvd, un videoregistratore, un videogioco di mio figlio e dei giochi che lo stesso utilizza».
Oppure in camera di Chiara, dove «dopo la scrivania c’è il tavolino porta computer e una sedia girevole».
E nel seminterrato? «Scaffalature di metallo — elencò ancora Marco — con sopra delle bottiglie di vino, riso, i resti dei cesti e pacchi di natale, giochi di società e da bambini, costumi da carnevale e scatole varie, un mobiletto con sopra delle riviste, scatole di scarpe, libri e altri oggetti che non ricordo».
Nessun videogame, insomma. Nessun motivo per scendere quelle scale con gli amici.
Ci torneranno, gli inquirenti. Al momento, c’è la montagna di scritti e file sequestrati una settimana fa da passare al setaccio. In caserma a Milano restano il cellulare della madre Daniela Ferrari e alcune chiavette e hard disk di Sempio, i più ostici per l’estrazione della copia forense.
Non è stato ancora trovato l’articolo che l’indagato scrisse per un corso di formazione in comunicazione, proprio a proposito del delitto di Garlasco. Una copia è conservata nell’archivio dell’Ifts di Pavia, dove i carabinieri andranno a prelevarlo.
2. L’AVVOCATA “VOGLIONO CREARE IL MOSTRO MA NON HANNO PROVE”
Estratto dell’articolo di Paolo Berizzi per “la Repubblica”
Lei e Sempio siete amici da quando eravate ragazzi. Alessandro Biasibetti, oggi frate, uno degli amici di Sempio a cui verrà prelevato il dna, è stato suo fidanzato. Che gruppo eravate, a Garlasco?
«Un gruppo di sfigati. Non andavamo alle Rotonde perché era la discoteca dei fighetti. Andavamo al Pepe Club a ascoltare musica Ska e sinistrorsa. Ogni tanto si pogava.
E giocavamo a giochi in scatola».
LA SCENA DEL CRIMINE - CASA POGGI - GARLASCO
chiara poggi 3
chiara poggi 7
chiara poggi 6
impronta di andrea sempio vicino al cadavere di chiara poggi
andrea sempio angela taccia
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