volodymyr zelensky vladimir putin nato fronte orientale

PICCOLI MOVIMENTI VERSO LA PACE – SCAMBIO DI PRIGIONIERI TRA RUSSIA E UCRAINA: OGNI PARTE HA RILASCIATO 75 PERSONE, GRAZIE ALLA MEDIAZIONE DEGLI EMIRATI ARABI UNITI – MOSCA CONTINUA A MINACCIARE L’OCCIDENTE DOPO IL VIA LIBERA DEGLI USA AGLI ATTACCHI DI KIEV IN TERRITORIO RUSSO: “REAGIREMO IN MODO DECISO E PROPORZIONATO” – PUTIN INTENSIFICA GLI ATTACCHI IBRIDI E LA NATO PROVA A CORRERE TARDIVAMENTE AI RIPARI: IL FIANCO ORIENTALE NON HA PRATICAMENTE DIFESE AEREE…

PUTIN ZELENSKY

MOSCA E KIEV SCAMBIANO 75 PRIGIONIERI PER PARTE

(ANSA) - La Russia e l'Ucraina si sono scambiate 75 prigionieri per parte, grazie alla mediazione degli Emirati arabi uniti. Lo ha detto il ministero della Difesa di Mosca, citato dalla Tass

 

MOSCA, AGIREMO IN MODO DECISO E PROPORZIONATO ALLE MINACCE

(ANSA) - La Russia "continuerà ad agire in modo deciso e proporzionato alle minacce alla sicurezza". Lo ha detto il ministro della Difesa, Andrei Belousov, parlando dell'impiego da parte di Kiev di missili americani Atacms nei bombardamenti, finora limitati alla Crimea. Ieri anche la portavoce del ministero degli Esteri, Maria Zakharova, aveva parlato di una risposta "proporzionata", ipotizzando in particolare la creazione di una fascia di sicurezza in territorio ucraino.

 

hacker russi

BLINKEN,SALGONO ATTACCHI IBRIDI RUSSI, PRONTI A RISPONDERE

(ANSA) - "Questo è un momento critico per l'alleanza. Praticamente ogni alleato ha visto aumentare gli attacchi ibridi russi: lo vediamo, sappiamo cosa combinano, siamo pronti a rispondere individualmente e collettivamente". Lo ha detto il segretario di Stato Usa Antony Blinken al termine della ministeriale di Praga. (ANSA).

 

Volodymyr Zelensky e jens Stoltenberg a Davos

VARSAVIA, PROBABILE CYBERATTACCO RUSSO ALL'AGENZIA POLACCA

(ANSA-AFP) - La Polonia denuncia un "probabile attacco informatico russo" all'agenzia di stampa nazionale Pap. Lo riferiscono i servizi segreti di Varsavia.

 

NATO IL FIANCO INDIFESO

Estratto dell’articolo di Marco Bresolin per “la Stampa”

 

La Nato ha un fianco scoperto, quello che volge a Est, attualmente minacciato dalla Russia. I sistemi di difesa in dotazione agli Stati membri sono pochi, frammentati, spesso con una scarsa interoperabilità e dunque in grado di proteggere solo una percentuale minima dello spazio aereo del fronte orientale: meno del 5%. Un dato che spiega meglio di ogni altra analisi il motivo per cui diversi Paesi sono […] titubanti nel fornire i loro mezzi anti-missile all'Ucraina e che aiuta a comprendere le diverse manovre in atto per dar vita a uno scudo aereo europeo.

 

sistemi di difesa aerea samp t 1

Il dato che mette in luce la vulnerabilità della difesa aerea sul fianco orientale è contenuto nei piani interni redatti dalla Nato lo scorso anno ed è stato rivelato dal Financial Times. La notizia è stata diffusa mentre i ministri degli Esteri dell'Alleanza sono riuniti a Praga per preparare il summit di Washington di luglio che affronterà – tra le altre cose – proprio il nodo della difesa area […] .

 

[….]   Dal giorno dell'invasione russa in Ucraina, l'Alleanza ha potenziato il pattugliamento del proprio fianco orientale con la creazione di quattro nuovi battaglioni multinazionali in Bulgaria, Ungheria, Romania e Slovacchia, che si sono aggiunti a quelli già attivi in Estonia, Lettonia, Lituania e Polonia.

 

volodymyr zelensky e jens stoltenberg al vertice nato di vilnius 2

Tutto il fronte Est è coperto, dal Mar Baltico al Mar Nero, fatta eccezione la Finlandia, entrata nella Nato solo un anno fa.

 

Negli otto Paesi ci sono 40 mila uomini alle dirette dipendenze dell'Alleanza, che all'occorrenza possono essere aumentati grazie alla forza di risposta rapida: fino a 100 mila nel giro di 10 giorni e ulteriori 200 mila nel giro di un mese al massimo. Hanno a disposizione circa 130 aerei, mentre i sistemi di difesa aerea sono concentrati soprattutto in Lettonia, Polonia, Slovacchia e Romania.

 

putin zelensky

Dalla primavera del 2022, Germania, Francia e Paesi Bassi hanno schierato sette sistemi di difesa aerea a lungo raggio (sei batterie Patriot e un Samp-T) in Romania, Slovacchia e Polonia, mentre la Spagna ha aggiunto una batteria Nasams a medio raggio in Lettonia. Ma, come rileva la bozza di un rapporto redatto dal comitato Difesa e Sicurezza dell'assemblea parlamentare della Nato, permangono carenze su tre fronti: capacità, interoperabilità e integrazione.

 

«Nella regione nordico-baltica – si legge nel report – la Norvegia ha troppo poche piattaforme di difesa aerea per proteggere obiettivi militari e civili cruciali e difendersi dai missili balistici a lungo raggio. La Finlandia ha un esercito altamente capace e una vasta gamma di difese aeree a corto raggio, ma manca di difese a medio raggio. Tra gli Stati baltici, solo la Lituania dispone delle difese aeree a medio raggio necessarie per intercettare missili da crociera, aerei e velivoli senza pilota».

 

HACKER RUSSI

Gli Stati hanno avviato diverse iniziative per l'acquisizione congiunta di sistemi di difesa aerea, ma questo rischia di creare ulteriori divisioni. La più imponente è senza ombra di dubbio la Essi, "European Sky Shield Initiative", lanciata dalla Germania nell'ottobre del 2022 e alla quale hanno sin qui aderito 21 Paesi. Non la Francia e l'Italia, però, scettiche sulla decisione di puntare sulle tecnologie israeliane e americane, come i Patriot, perché questo va contro la promozione di un'industria europea della Difesa indipendente.

 

hacker russia

Parigi e Roma si sono quindi mosse insieme con i Samp-T, mentre nelle scorse settimane i governi di Polonia e Grecia hanno scritto una lettera a Ursula von der Leyen per chiedere alla Commissione lanciare un'iniziativa europea per uno scudo aereo comune, finanziato con fondi Ue. [….]

marassi i tifosi della sampdoria ricordano vialli e mihajlovicsistemi di difesa aerea samp t 5