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SUL PNRR LA SPAGNA CI HA DATO UNA LEZIONE – MADRID HA GIÀ INCASSATO LA TERZA RATA DEL RECOVERY E RAGGIUNTO IL 30% DEGLI OBIETTIVI IMPOSTI DA BRUXELLES. E ORA CHIEDE ALLA COMMISSIONE UE ALTRI 84 MILIARDI DI FINANZIAMENTI. COSÌ SCALZEREBBE L'ITALIA COME PRINCIPALE BENEFICIARIO DEL PIANO – LA RICETTA DEL GOVERNO SANCHEZ: PRIMA HA DEFINITO L'UTILIZZO DELLE SOVVENZIONI, E SOLO DOPO HA CHIESTO I FONDI A DEBITO (NON COME NOI…)
Estratto dell'articolo di Marco Bresolin per “La Stampa”
pedro sanchez e ursula von der leyen
Venerdì scorso, mentre in Italia montavano le tensioni e le polemiche per i ritardi del Pnrr, da Bruxelles partiva un bonifico da sei miliardi di euro: direzione Madrid. La Spagna ha già incassato la terza rata del suo piano e viaggia spedita verso il completamento delle milestones e dei target (ha già raggiunto 121 dei 416 obiettivi, il 30%) […]
Così, mentre nella maggioranza italiana c'è chi valuta addirittura l'ipotesi di rinunciare a una quota dei fondi a disposizione, il governo guidato da Pedro Sanchez non lascia, ma anzi raddoppia: Madrid ha trasmesso alla Commissione la richiesta per avere a disposizione ulteriori 84 miliardi che saranno erogati sotto forma di prestiti.
pedro sanchez e ursula von der leyen
[…] un altro passo che potrebbe persino trasformare la Spagna nel principale beneficiario della Recovery and Resilience Facility, il dispositivo finanziario del Next Generation EU che fino a questo momento aveva visto l'Italia come il destinatario numero uno dei fondi.
Un primo sorpasso c'è già stato nel giugno del 2022, quando il ricalcolo della quota spettante a ogni Stato ha permesso a Madrid di ottenere 7,7 miliardi di euro in più, portando il totale delle sovvenzioni da 69,5 a 77,2 miliardi. Otto in più dell'Italia, che però ha sin qui difeso il suo primato grazie ai 122 miliardi di euro in prestiti a tassi agevolati che la Spagna aveva preferito non chiedere subito.
La strategia di richiedere i fondi a debito solo in un secondo momento ha permesso a Madrid di partire con un carico inferiore sulle spalle nella fase d'avvio. Quella più delicata, durante la quale bisognava mettere in moto la macchina delle riforme e degli investimenti.
Lo schema ha permesso al governo Sanchez di rispettare senza troppi problemi gli impegni concordati con Bruxelles: a 21 mesi di distanza dall'approvazione del piano, la Commissione ha già versato 37 miliardi nelle casse di Madrid (il pre-finanziamento più tre rate). E anche la messa a terra dei fondi procede senza intoppi: il ministero delle Finanze sostiene di aver già deliberato appalti e bandi di gara per 23,5 miliardi di euro (sui 37 incassati).
pedro sanchez e ursula von der leyen
Sul fronte della transizione ecologica – alla quale è dedicato il 40% delle risorse – la Spagna ha avviato un maxi-piano per migliorare l'efficienza energetica di 500 mila edifici residenziali, ma anche progetti per favorire la mobilità sostenibile e per potenziare la produzione di idrogeno rinnovabile.
[…]
Accanto a una riforma del reddito minimo, è stato lanciato un piano contro la disoccupazione giovanile e sono state adottate leggi per scoraggiare il ricorso a contratti a tempo determinato oltre che per migliorare le condizioni dei rider. È stata poi avviata la travagliata riforma delle pensioni sulla quale è stata trovata un'intesa con Bruxelles: il Parlamento ha già approvato il decreto e il governo è convinto di chiudere a breve l'accordo con i sindacati in modo da poter sbloccare anche la quarta rata di finanziamento.
obiettivi e tempi del pnrr - la stampa
GIORGIA MELONI PNRR
pedro sanchez e ursula von der leyen
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