CHI L’HA VISTO? ERA DIVENTATO IL NOSTRO ANGOLO DEL BUONUMORE, NE SPARAVA UNA AL GIORNO: “QUANTE…
proteste dopo l omicidio di freddie gray a baltimora
Massimo Gaggi per il “Corriere della Sera”
Sabato la marcia delle madri nere che hanno perso figli disarmati in incidenti con le forze dell’ordine: hanno sfilato per le vie di Washington chiedendo condanne per i poliziotti col grilletto facile e gridando di non volere più seppellire i loro giovani.
Oggi e domani nella capitale le manifestazioni della National Police Week con la veglia al lume di candela di mercoledì alla quale sono annunciate 40 mila persone, agenti e non. In mezzo altri due poliziotti, un bianco e un afroamericano, ammazzati da criminali comuni di colore. Un altro massacro apparentemente immotivato, stavolta nel profondo Sud americano.
A New York era stato appena sepolto, venerdì, Brian Moore, un agente ammazzato con un colpo sparato in pieno volto durante un normale controllo da Demetrius Blackwell, un nero che, a 35 anni, aveva già la fedina penale zeppa di reati e condanne. Morto dopo una lunga agonia, Moore è stato promosso detective di primo grado durante il funerale a Long Island davanti a 27 mila poliziotti e cittadini di New York.
due poliziotti uccisi in mississippi
Il giorno dopo ad Hattiesburg, nel Mississippi, due agenti che controllavano un grosso Suv Cadillac Escalade poco dopo le otto di sera nel quartiere industriale della città, sono stati ammazzati con un numero ancora imprecisato di colpi d’arma da fuoco dagli occupanti dei veicolo.
Poche ore dopo la polizia ha arrestato tre sospetti, tutti di colore: due fratelli Marvin e Curtis Banks, di 29 e 26 anni e una donna, la 22enne Joanie Calloway. Marvin e la ragazza sono stati incriminati per omicidio: avrebbero sparato tutti e due, mentre il fratello minore per ora è imputato come complice.
Nulla di simile all’assassinio dei detective Rafael Ramos e Wenjian Liu, uccisi a dicembre a Brooklyn in un vero e proprio agguato, ma adesso i poliziotti — sotto accusa in tutta l’America per gli abusi commessi da alcuni di loro nell’arresto di neri disarmati — si sentono nel mirino. Se non hanno il sapore di rappresaglie razziali, gli episodi di New York e del Mississippi sono comunque una testimonianza dei grossi rischi corsi ogni giorno dagli agenti.
Rischi soprattutto nell’azione di contrasto della criminalità di colore: la più numerosa e anche la più pericolosa. In un Paese nel quale quasi tutti sono armati, con i delinquenti che sparano con grande facilità, il timore è che le accuse contro gli agenti, i filmati delle loro brutalità riproposti a oltranza dai siti d’informazione e dalle reti televisive all news, abbassino, più o meno consapevolmente, la soglia oltre la quale un delinquente reagisce in modo violento a un intervento delle forze dell’ordine.
baltimora scontri dopo la morte di freddie gray 12
«Quello che è accaduto ci ricorda che dobbiamo rispetto e un grande grazie a questi uomini delle forze dell’ordine che rischiano la vita ogni giorno per proteggerci e servirci», dice governatore dello Stato, Phil Bryant.
E intanto si fa sempre più duro e pericoloso il muro contro muro tra l’America, soprattutto quella conservatrice, che chiede legge e ordine a qualunque prezzo e quella delle minoranze razziali, stanca degli abusi degli agenti e convinta di essere discriminata anche davanti al crimine, oltre che nell’economia e nei rapporti sociali.
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